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Auto elettriche e ibride: nel 2021 boom in Italia (37,5%)

Secondo Anfia, Unrae e Federauto, solo un anno fa era elettrificato appena il 17% dei veicoli – Le associazioni però confermano la crisi del settore e chiedono di estendere gli incentivi (ecobonus) “almeno fino al 2026”

Auto elettriche e ibride: nel 2021 boom in Italia (37,5%)

Si impenna la produzione di auto elettriche e ibride in Italia. Stando ai numeri diffusi da Anfia in occasione di una conferenza stampa congiunta con Unrae e Federauto, nel 2019 le auto elettrificate rappresentavano lo 0,1% della produzione italiana, mentre nel 2020 si è saliti al 17,2% e nel 2021 si stima di arrivare al 37,5%.

In generale, a causa della pandemia, nel 2020 la produzione complessiva di veicoli in Italia (auto, bus e veicoli commerciali) è scesa del 15%, mentre le vendite sono crollate del 28%.

Per questo le tre associazioni del settore chiedono al governo di rendere strutturale l’ecobonus, inteso come incentivo all’acquisto di veicoli, “almeno fino al 2026”. Sempre per i prossimi cinque anni, inoltre, Anfia, Unrae e Federauto chiedono di aumentare “le risorse per il fondo mezzi per il rinnovo del parco autobus” e di “proseguire e rafforzare le politiche di sostegno al rinnovo delle flotte di autotrasporto con graduale spinta verso le alimentazioni alternative”.

Per la filiera italiana dell’automotive è “necessario un piano ad hoc – sostiene Paolo Scudieri, presidente di Anfia – che preveda la creazione di una task force pubblico-privata per affrontare la transizione della filiera verso l’elettrificazione dei veicoli (auto, veicoli trasporto merci e persone) e per sostenere gli investimenti verso nuove tecnologie: idrogeno, automazione e connettività”.

In particolare, bisogna “semplificare e rafforzare gli strumenti di politica industriale – continua Scudieri – per consentire l’accessibilità a queste misure anche alle imprese del Centro Nord e per dare sostegno agli investimenti di riconversione produttiva, oltre a quelli in ricerca e sviluppo. Vanno inoltre portati avanti programmi di riqualificazione delle competenze e servono strumenti di incentivazione fiscale per la formazione delle nuove competenze necessarie per far fronte allo sviluppo dei nuovi trend tecnologici e alla riqualificazione delle figure professionali attualmente impegnate nelle fasi produttive e commerciali, che dovranno adeguarsi a tali cambiamenti”.

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