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Auto elettrica non corre ma è partita

Nei primi mesi del 2015 le vendite di auto elettriche sono raddoppiate e anche triplicate sulla scia del rilancio del settore auto. E’ un vero boom? Non ancora ma il fenomeno è in crescita. L’analisi di Antonio Sileo (Iefe-Bocconi, I-Com) su AgiEnergia

Auto elettrica non corre ma è partita

Auto elettrica sì, auto elettrica no. Il mercato è promettente e fa passi avanti con incrementi notevolissimi delle vendite anche se la strada è ancora lunga  per un vero e proprio boom. “Mentre l’Italia continua ad essere tra i fanalini di coda della crescita europea si intravedono segnali di ripresa, tra questi vi è senz’altro l’inversione di tendenza del mercato dell’automobile. Dopo sei anni di profonda negatività le vendite auto nuove hanno chiuso il 2014 in positivo (+ 4,2% sul 2013, 1.359.616 autovetture complessivamente immatricolate) e messo a segno una crescita a doppia cifra in tutti e tre i primi mesi del 2015, rispettivamente +11%, +13,2% e +15,2%”.

 E’ Antonio Sileo, di Iefe-Bocconi, I-Com a fare il punto della situazione su AgiEnergia. “Anche se, va ricordato, proprio il perdurare della crisi economica ha in gran parte determinato il sistematico rinvio della sostituzione dell’automobile: una situazione che per forza di cose non poteva durare ancora a lungo.Si tratta in ogni caso di numeri lusinghieri, che, però, diventano piccoli nel confronto con i risultati totalizzati negli stessi mesi dalle sole auto elettriche. Queste, infatti, nei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2015 hanno segnato incrementi notevolissimi rispetto agli stessi mesi del 2014: +297%, +82,5%, +138,7%.

“E’ dunque arrivato il successo per le automobili elettriche anche in Italia? In verità, molto pochi sono i Paesi dove l’auto elettrica ha raggiunto tassi di penetrazione rilevanti; in Europa una significativa eccezione è rappresentata dalla Norvegia. Ed anche in Italia le quote di mercato sono (al massimo) dal prefisso telefonico: non più dello 0,2% del totale delle auto nuove vendute.  La strada per l’affermazione è dunque ancora molto lunga. Le auto con alimentazioni, alternative a diesel e benzina, il GPL e metano – veicoli in cui peraltro l’Italia ha consolidata e apprezzata storia produttiva, con casi di successo mondiale – hanno rispettivamente quote di mercato intorno al 9% e al 5%. Mentre le auto ibride, dotate di (almeno) un motore elettrico che aiuta un più classico motore a combustione interna comunque alimentato a benzina o gasolio, hanno ormai superato 1,5% delle vendite.
  
La partita si gioca sulla diffusione delle colonnine di ricarica e sulla velocità della ricarica delle auto nonché sui prezzi di veicoli. “Resta ancora troppo ampio il divario tra il valore percepito dal consumatore, che mette al primo posto il prezzo, e il valore percepito dalla società, che plaude al contenimento delle emissioni e delle esternalità”.  

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