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Aumento Iva, il paradosso della benzina

Da oggi la terza aliquota dell’imposta sul valore aggiunto passa dal 21 al 22%: la benzina diventa più cara di circa 1,5 centesimi di euro al litro, mentre il diesel salirà di 1,4 centesimi e il Gpl di 0,7 – Eppure, se l’Iva non fosse aumentata, il rincaro dei carburanti sarebbe stato molto più pesante, almeno fino al 2015. Ecco perché.

Aumento Iva, il paradosso della benzina

Se l’aumento dell’Iva è una certezza, quello della benzina è un paradosso. Oggi è il primo ottobre e, come da copione, la terza aliquota dell’imposta sul valore aggiunto sale dal 21 al 22%. Il decreto del Governo che avrebbe dovuto far slittare il rincaro a gennaio non è nemmeno stato discusso dal Consiglio dei ministri, perché proprio negli ultimi giorni utili a disinnescare la bomba Iva si è aperta di fatto la crisi di governo.

Professionisti, commercianti e consumatori devono quindi iniziare a far di conto. La gamma di beni e servizi colpita dall’aumento è davvero molto ampia (bollette, cibo, vestiti, gioielli, computer e via elencando), ma quello dei carburanti è un caso particolare.

La benzina salirà di circa 1,5 centesimi di euro al litro, mentre il diesel aumenterà di 1,4 centesimi e il Gpl di 0,7. Il paradosso è questo: se l’Iva non fosse aumentata, il rincaro dei carburanti sarebbe stato molto più pesante.

Com’è possibile? Il mistero si risolve recuperando la bozza di quel famoso decreto mai discusso, che prevedeva fra le coperture un aumento delle accise sui carburanti di due centesimi al litro per il 2013 e di 2,5 centesimi fino al 15 febbraio 2015.

Bisogna tuttavia segnalare che oggi Eni ha deciso di attenuare l’impatto dell’aumento tenendo immediatamente conto del significativo ribasso registrato ieri sui mercati internazionali: il cane a sei zampe ha alzato il prezzo della benzina di 0,9 centesimi, mentre il diesel è salito di 0,6 e il Gpl di 0,7.

In generale, le medie nazionali di verde e gasolio salgono rispettivamente a 1,807 e a 1,732 euro/litro (Gpl a 0,818). Le punte arrivano a 1,852 e a 1,761 (Gpl a 0,848).

L’aumento dell’Iva peserà in ogni caso su moltissime altre voci dei bilanci familiari: secondo il Codacons, in un anno i nuclei di tre persone spenderanno fino a 209 euro in più, mentre per quelli di cinque persone il rincaro lieviterà fino a una media di 349 euro.

Il tutto andrà a beneficio dei conti pubblici, ma causerà un’ulteriore contrazione dei consumi, danneggiando l’economia reale. Nella nota di aggiornamento del Def, il Governo sostiene che nel 2014 l’inflazione arriverà al 2,1% (dall’1,5% di quest’anno), per poi ricominciare a scendere solo nel 2015.

Se avessimo scampato questo pericolo, tuttavia, oggi pagheremmo la benzina ancora più cara. Una magra consolazione, ma al momento è l’unica possibile.

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