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Atlantia, la Borsa brinda a Cdp-Blackstone-Macquarie

L’esclusiva a trattare per l’intero pacchetto in Autostrade raccoglie consensi – Anche se rimane una certa prudenza in sottofondo dopo i tanti stop & go che hanno segnato la trattativa con il governo, già si fanno le prime cifre di un’intesa che converrebbe a tutti. Eccole

Atlantia, la Borsa brinda a Cdp-Blackstone-Macquarie

Vola in Piazza Affari il titolo Atlantia , in rialzo dell’8% a 14,3 euro (ma con punte che hanno toccato il 10% di aumento) sull’onda della speranza di evitare in extremis una collisione tra la corazzata di Stato, la Cdp, ed il gruppo Benetton che avrebbe effetti devastanti un po’ per tutti, compresa la credibilità della piazza finanziaria italiana. Ma il peggio potrebbe essere scongiurato. Martedì sera, a Borsa chiusa, è emersa, a sorpresa, la quadratura del cerchio: il Cda di Atlantia ha confermato la propria disponibilità a valutare un’eventuale proposta da parte di CdP – unitamente ad altri investitori nazionali e internazionali – per un possibile accordo, relativo all’acquisto dell’integrale pacchetto azionario (88,06%) della controllata Aspi, idoneo ad assicurare l’adeguata valorizzazione di mercato della partecipazione medesima. Atlantia ha così concesso un’esclusiva alla Cassa Depositi fino al 18 ottobre. 

I compagni di viaggio di Fabrizio Palermo per l’operazione sono due protagonisti della finanza internazionale che da tempo frequentano assiduamente le stanze della finanza italiana: il fondo australiano Macquarie, già impegnato nell’ingresso nel capitale di Open Fiber, e il colosso Blackstone, deciso a non sprecare l‘occasione di assicurarsi una quota di un’infrastruttura strategica, non solo per l’Italia.

A conferma della solidità della proposta, Atlantia ha subito emesso un comunicato per confermare che la holding si dice disposta «a valutare un’eventuale proposta da parte di Cdp, unitamente ad altri investitori nazionali e internazionali, per un possibile accordo, relativo all’acquisto dell’integrale pacchetto azionario della controllata Autostrade per l’Italia, idoneo ad assicurare l’adeguata valorizzazione di mercato della partecipazione medesima».  Un’ipotesi, si sottolinea, “aderente alla lettera inviata al Governo lo scorso 14 luglio ed in linea con le deliberazioni del CdA”. 

La soluzione è stata individuata alla vigilia del consiglio di amministrazione che avrebbe dovuto avviare i lavori per l’assemblea di fine ottobre sulla scissione di Aspi da Atlantia. Operazione, questa, che potrebbe essere accantonata se l’offerta di Cdp-Blackstone-Macquaire verrà ritenuta soddisfacente. Oppure confermata se le trattative dei prossimi giorni non andassero a buon fine. Il condizionale è d’obbligo perché già diverse volte negli ultimi mesi la soluzione della vicenda è saltata sul filo di lana.  Ma stavolta l’accordo sembra davvero ad un passo e già si fanno le cifre, comprese tra 8 e 10 miliardi di euro. 

La soluzione, infatti, conviene ad entrambi:

  Atlantia potrebbe ridurre il debito in maniera significativa grazie alla cessione di tutto il pacchetto-ma anche evitare lo spin off ed i relativi rischi incluso quello di restare con una quota di minoranza in una situazione scomoda.

Il governo potrebbe uscire da una posizione molto scomoda vista la levata di scudi dei soci internazionali del gruppo Benetton. 

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