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Atalanta-Roma e Bologna-Juve con l’occhio a scudetto e Champions

Scudetto o ingresso in Champions dietro la sfida tra Atalanta e Roma – A Bologna la Juve cerca invece di dimenticare le ultime delusioni ma i rossoblu sono un ostacolo pericoloso

Atalanta-Roma e Bologna-Juve con l’occhio a scudetto e Champions

Chi per lo scudetto, chi per la Champions. Il sabato di campionato regala due gustosissimi anticipi come Atalanta-Roma (ore 15) e Bologna-Juventus (18), che potrebbero incidere notevolmente su classifica e prospettive. Il discorso tricolore, per ovvi motivi, riguarda solo i bergamaschi, che in caso di vittoria scavalcherebbero il Milan, seppur con una partita in più, balzando così al secondo posto in solitaria, a meno 3 dall’Inter capolista, ieri vittoriosa nell’anticipo contro la Salernitana.

Roma e Juventus invece non possono puntare tanto in alto, ma è chiaro che oggi si giocano molto: vincere, in particolare per i giallorossi visto che si tratta di uno scontro diretto, aumenterebbe in modo esponenziale le chance di Champions, anche in virtù del match di domani tra Milan e Napoli, che giocoforza permetterà di guadagnare qualche punto. Sabato delicato insomma, da non sbagliare per nessun motivo: sarà per questo che Allegri, durante l’allenamento di mercoledì aperto alla stampa, non ha risparmiato le urla ai suoi giocatori, quasi volesse svegliarli dal torpore in cui versano ormai da metà agosto.

“La squadra ha avuto una settimana piena di lavoro, ci siamo allenati bene – ha confermato Max in conferenza stampa -. Ora è il momento di crescere tutti assieme e migliorare: non c’è nessun ultimatum, nessun allarmismo, stiamo facendo un percorso di crescita per risalire e crescere e presentarsi al meglio alla ripresa a gennaio quando ci aspettano partite importanti, ma a Bologna bisogna vincere: abbiamo fatto solo due punti tra Udinese, Empoli, Sassuolo, Verona e Venezia, sono veramente pochi…”.

I numeri non mentono e spiegano molto del campionato zoppicante dei bianconeri: ai risultati già citati da Allegri, inoltre, vanno aggiunti i soli 23 gol segnati in 17 giornate, che fanno della Signora il 13esimo attacco del campionato, davanti solo a Torino, Udinese, Genoa, Spezia, Cagliari, Venezia e Salernitana. Il mal di rete va necessariamente curato e chissà che non venga in soccorso il mercato di gennaio (Icardi potrebbe lasciare Parigi in prestito), previa qualche cessione importante (Kulusevski e Ramsey), conditio sine qua non per operare in un momento di grosse difficoltà economiche. “Non ha senso parlarne ora che bisogna ancora giocare – ha glissato Allegri -.

Al mercato ci pensa la società, ma non è quello di gennaio che risolve il problema realizzativo della squadra. Bisogna migliorare, essere più cinici davanti”. E allora sotto col Bologna, in una trasferta impegnativa che non va assolutamente presa sotto gamba, ancor più dopo quanto accaduto sabato scorso a Venezia.

Il tecnico bianconero dovrà rinunciare, oltre ai soliti Chiesa, Danilo e Ramsey, anche a Dybala e Chiellini, per un 4-3-3 che vedrà Szczesny in porta, Cuadrado, Bonucci, De Ligt e Pellegrini in difesa, Bentancur, Locatelli e McKennie a centrocampo, Bernardeschi, Morata e Kean in attacco. Mihajlovic, deluso dopo la sconfitta di domenica scorsa a Torino, proverà a riscattarsi con il solito 3-4-2-1 con Skorupski tra i pali, Soumaoro, Medel e Theate nel reparto arretrato, De Silvestri, Dominguez, Svanberg e Hickey in mediana, Soriano e Barrow alle spalle dell’unica punta Arnautovic. La partita più affascinante del sabato è però quella di Bergamo, dove Gasperini e Mourinho andranno a caccia di punti pesantissimi per i rispettivi obiettivi. Difficile dire chi, sulla carta, si giochi di più, visto che entrambi hanno bisogno di vincere, pena rischiare di restare indietro, ma è chiaro che la Roma, essendo più attardata in classifica, deve quantomeno evitare la sconfitta.

“C’è una differenza fondamentale tra me e Gasperini: lui lavora all’Atalanta da sei anni, mentre io sono alla Roma da sei mesi – il pensiero di Mou -. Loro sono una società fantastica, molto stabile, li avevo conosciuti come una squadra di metà classifica, ora sono da Champions League e giocano per vincere lo Scudetto. Noi invece abbiamo una proprietà nuova che secondo me sta facendo un lavoro fantastico, c’è una differenza significativa tra le due società ma c’è una cosa su cui non ho dubbi: noi possiamo vincere”. “Questa è una partita di cartello, avremo bisogno di grande concentrazione – il pensiero di Gasp -.

È un momento molto importante del campionato perché in pochi giorni chiudiamo il girone di andata, che è molto significativo, ora però dobbiamo accrescere il nostro rendimento in casa e riportarlo su una quota punti migliore. Noi l’anti-Inter? Questo è ciò che dicono o scrivono gli altri, non dobbiamo pensarci”. Partita spartiacque per entrambe insomma, in un senso o nell’altro.

Il tecnico nerazzurro ha tutti a disposizione, eccezion fatta per il lungodegente Gosens, dunque avrà solo l’imbarazzo della scelta nello schierare il miglior 3-4-2-1 possibile, che dovrebbe vedere Musso in porta, Toloi, Palomino e Djimsiti in difesa, Zappacosta, De Roon, Freuler e Maehle a centrocampo, Pessina e Malinovskyi alle spalle dell’unica punta Zapata. Più problemi di formazione invece per Mourinho, che ritrova però Zaniolo e Mancini, di rientro dalla squalifica rimediata contro l’Inter: il 3-5-2 giallorosso sarà composto da Rui Patricio tra i pali, Mancini, Smalling e Ibanez nel reparto arretrato, Karsdorp, Mkhitaryan, Cristante, Veretout e Vina in mediana, Zaniolo e Abraham in attacco.

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