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Assemblea Pd, Schlein proclamata segretaria: “Sarà per noi una nuova primavera”. Bonaccini presidente

Elly Schlein all’Assemblea del Pd: “Costruiamo un’alternativa alle destre che sono al Governo, le peggiori d’Europa” – E tende la mano a Terzo Polo e M5S: “Bisogna dialogare con le altre forze di opposizione”

Assemblea Pd, Schlein proclamata segretaria: “Sarà per noi una nuova primavera”. Bonaccini presidente

Adesso è ufficiale: inizia l’era Schlein per il Pd. La proclamazione di Elly Schlein a nuova segretaria del partito è stata seguita da un lungo applauso e da una standing ovation dei partecipanti all’Assemblea nazionale del Pd, riunita al centro Congressi “La Nuvola” di Roma, che ha anche eletto: Bonaccini presidente, Chiara Gribaudo e Loredana Capone vicepresidenti dem e Michele Fina come nuovo tesoriere. “Chi aveva scommesso sulla fine del Pd ha perso la scommessa, siamo ancora qui, più forti e uniti, e stiamo arrivando. Sarà questa per noi una nuova primavera”, ha assicurato la nuova segretaria del Pd, visibilmente emozionata. Poi ha rivolto lo sguardo verso il Governo di Giorgia Meloni: “Abbiamo bisogno di porre fine alle conflittualità interne che ci sottraggono energie preziose a costruire l’alternativa alle destre che governano questo Paese e che sono le peggiori d’Europa”, ha detto Schlein all’Assemblea del Pd. Perché questo accada, la nuova segretaria dem ha offerto la sua ricetta per il rilancio del Partito democratico: “Serve un’identità chiara, prossima, vicina, coerente comprensibile. È l’occasione per provare a ricucire i fili, per essere una casa aperta ed accogliente. Vogliamo essere al fianco dell’Italia che fa più fatica. Affinché possa rialzare la testa, darsi strumenti di emancipazione e riscatto”, ha aggiunto Schlein.

Schlein all’Assemblea del Pd: “Dialogare con le altre forze di opposizione”

La neo segretaria dei dem ha poi rivendicato i risultati degli ultimi giorni, che hanno portato a 10mila nuove tessere di partito solo nell’ultima settimana. Per portare avanti le proprie battaglie, però, Schlein lancia un segnale anche a Terzo Polo e M5S. “Dobbiamo cercare di dialogare con le altre forze di opposizione, ci sono terreni comuni, abbiamo la responsabilità di esplorarli insieme, dobbiamo partire da qui”. E poi ha aggiunto: “Sarò la segretaria di tutte e tutti, questo è il mio impegno”, ha scandito. “Anche di chi non mi ha sostenuta. E vi prometto che mi circonderò delle persone più competenti e non di quelle più fedeli”. Da qui la proposta – già anticipata nei giorni scorsi – di nominare Bonaccini, come nuovo presidente del Pd, eletto successivamente con un voto contrario e due astenuti. “Da oggi mi metto a disposizione per dare una mano a Schlein”, ha detto il nuovo presidente durante l’Assemblea del Pd.

“Faremo un’opposizione netta e rigorosa, ma ad ogni critica corrisponderà una proposta. Perché se loro hanno vinto facendo la destra a noi tocca fare la sinistra e la sinistra non può che essere ecologista, femminista e di Governo. Questa è la mia storia, questa è la nostra storia”, ha aggiunto la segretaria dem. E poi descrive il disegno di Calderoli sull’Autonomia differenziata “pericoloso” perché “vuole dividere un Paese che deve essere ricucito”.

Assemblea Pd, le prossime battaglie per Elly Schlein

Schlein ha poi anticipato quali saranno le priorità su cui il Pd incalzerà il governo: l’introduzione di un salario minimo e la difesa della sanità pubblica. “Faremo barricate per difenderla”. Fondamentali per il nuovo volto dei dem anche le politiche abitative per il diritto alla casa, il sostegno per la cura della salute mentale e la tutela dell’ambiente. Sul fronte del lavoro, Schlein promette un contrasto alla precarietà e allo sfruttamento. Poi un accenno sulla riforma fiscale. “Dobbiamo lavorare molto, faremo muro, perché aumenta le diseguaglianze, invece noi siamo per la progressività. Difenderemo opzione donna per estenderla”.

Una ricetta che riassume con tre parole: “Disuguaglianze, clima, lavoro”. “Non abbiamo più tempo. Ha ragione la mobilitazione di chi chiede nelle piazze di agire con urgenza contro l’emergenza climatica – ha proseguito Schlein durante l’assemblea del Pd -. Serve un grande piano industriale verde, investire nella trasformazione ecologica”.

La nuova segretaria, poi, ha confermato la linea dei dem a favore dell’invio di aiuti militari a Kiev, sottolineando però la necessità di trovare una soluzione diplomatica come via d’uscita del conflitto. “La dico come l’avrebbe detta il professor Prodi: la pace non è una parolaccia”.

Schlein conclude il suo intervento da segretaria all’Assemblea del Pd parlando di diritti Lgbtq+. “Per la comunità Lgbtq+, bisogno di continuare a insistere per una legge contro odio e discriminazione, è il minimo sindacale in Europa, ed è sorprendente che dobbiamo stare ancora a lottare e a discuterne”.

La questione dei migranti

Il discorso di Schlein ha toccato poi la questione relativa al naufragio di Cutro, tornando a puntare il dito contro il Governo. “Abbiamo toccato con mano l’inumanità delle scelte di chi Governa il paese. Siamo stati i primi a richiedere una informativa urgente a Piantedosi e non abbiamo ancora ricevuto risposte”.Poi si è scagliata contro Meloni per aver scelto di non rendere omaggio alle vittime, “come invece ha fatto il presidente Mattarella a cui vanno i nostri ringraziamenti per essere stato ancora una volta guida del Paese”, ha proseguito la segretaria del Pd.

Schlein: “Destra debole coi forti e forte coi deboli”

Ancora contro il governo Meloni. A destra “sono deboli con i forti e forti con i deboli, non hanno il coraggio di dire ai loro alleati in Europa, come Orban, che non si può volere i benefici dell’Ue se non se ne condividono le responsabilità. Vorrei sentirlo dire a Giorgia Meloni. Vorrei che facesse una battaglia per cambiare il regolamento di Dublino e che interrompesse la battaglia folle contro le Ong. Serve una Mare Nostrum europea”, ha detto Schlein dal palco all’Assemblea del Pd aggiungendo che bisogna riscrivere “la pessima Bossi-Fini”. “Dobbiamo proporre un’altra politica migratoria: non rifinanzieremo mai più la guardia costiera libica, perché viola i diritti fondamentali. Dobbiamo abolire e riscrivere a quella pessima legge che porta il nome di Bossi e di Fini, prevedendo vie legali sicure per l’accesso”.

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