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Assegno universale per figli a carico: il Senato accelera la riforma

Il Parlamento torna a lavorare sul progetto e stringe i tempi: il nuovo strumento sostituirà gli altri assegni familiari e sarà legato all’Isee – Lo incasseranno anche i lavoratori autonomi e gli incapienti – Il problema centrale da risolvere è quello delle coperture.

Assegno universale per figli a carico: il Senato accelera la riforma

Il Parlamento studia la possibilità d’introdurre un assegno per i figli a carico di portata universale. Con questo nuovo strumento strumento il Fisco darebbe sostegno anche ai lavoratori autonomi e agli incapienti (ossia i lavoratori che guadagnano meno di 8mila euro l’anno e perciò non pagano l’Irpef). La misura è contenuta nel disegno di legge delega Lepri, di cui la commissione Finanze del Senato ha ripreso l’esame dopo diversi mesi.

“La prossima settimana si vota – ha assicurato il relatore Moscardelli – e visto il consenso registrato al Lingotto puntiamo a chiudere al più presto”.

Il problema centrale da risolvere è quello delle coperture. La proposta aggiunge 2 miliardi (4 a regime) ai 19 che oggi si spendono per i vari assegni familiari, che sarebbero riassorbiti dal nuovo strumento.

La delega precisa che l’importo del nuovo assegno per i figli a carico andrebbe a ridursi con il passare del tempo: il sostegno più cospicuo dovrebbe durare per i primi tre anni, mentre fra il terzo e il 18esimo anno l’ammontare dovrebbe diminuire, per poi essere ulteriormente limato fra i 18 e i 26 anni del figlio.

Il testo, inoltre, prevede di abolire gli altri assegni per il nucleo familiare e di legare il nuovo beneficio all’Isee: fino a 30mila euro l’anno l’assegno sarebbe uguale per tutti, mentre sarebbe più basso nella fascia fra 30mila e 50mila euro. Le soglie, tuttavia, dovrebbero essere flessibili, alzandosi di 5mila euro per ogni ulteriore figlio a carico.

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