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Arrivano i cinesi di Hutchinson Whampoa e Piazza Affari si infiamma: stamani partenza positiva

La prospettiva che i cinesi di Hutchinson Whampoa entrino in Telecom Italia fino al 29,9% fa sognare la Borsa: domani Bernabè porterà il progetto in cda – Effetto cinese anche su Mediobanca, Generali e Intesa – Piazza Affari parte positiva -Intanto Tokyo è ai massimi e Bernanke spinge i mercati garantendo che il Quantitative easing continuerà – Oggi asta Bot

Arrivano i cinesi di Hutchinson Whampoa e Piazza Affari si infiamma: stamani partenza positiva

ARRIVANO I CINESI, PIAZZA AFFARI S’INFIAMMA. EFFETTO “3” SU TELECOM E SUI SUOI AZIONISTI

Una volta tanto, a segnare la rotta di Piazza Affari non è una novità macro in arrivo da Washington, Tokyo o Bruxelles. Il mini rally ha radici domestiche, ovvero la prospettiva che Telecom Italia, + 3,8% a 0,59 euro, possa finire nell’orbita del colosso di Hong Kong  Hutchison Whampoa che, oltre che a conferire 3 Italia nell’ambito del progetto di integrazione, sarebbe pronto ad acquistare azioni del gruppo italiano per raggiungere una quota fino al 29,9%. Il dossier sara’ discusso domani  dal Cda di Telecom. Intanto, un portavoce di Telefonica ha ribadito che l’investimento in Telco ”è di natura industriale e non finanziaria e di lunga durata”.

Tacciono intanto i partners italiani, tace anche, per forza di cose, il governo ormai dimissionario. E le forze politiche hanno altro a cui pensare…  Al contrario, la Borsa fa sentire il suo gradimento. Assieme alle azioni di Telecom Italia volano i titoli dei principali azionisti italiani di Telco, la holding che detiene il 22,4% dell’ex incumbent:  Generali +1,4%, Mediobanca +5% e Intesa +3,6%.

TOKYO AI MASSIMI DAL 2008, BERNANKE SPINGE GLI ACQUISTI

Passo dopo passo la Borsa di Tokyo miete nuovi record: l’indice Nikkei stamane avanza dello 0,8% e si riporta ai livelli dell’agosto  2008. In ascesa anche gli indici cinesi, A partire da Hong Kong. L’export cinese, però, rallenta: a marzo è cresciuto solo del 10%, a conferma della frenata dell’economia di Pechino.

La cura funziona, ma il malato non è ancora guarito. Dalle minute dell’ultima riunione della Fed emerge questo giudizio di Ben Bernanke: la fine del quantitative easing non è alle porte. Anche per questo Wall Street ha proseguito la sua corsa al rialzo. Aiutano i dati confortanti sull’inflazione in arrivo dalla Cina e la prospettiva di una campagna delle trimestrali positiva, come lascia intuire l’esordio di Alcoa. Alla fine della seduta: Dow Jones +0,41%, S&P +0,35%, Nasdaq + 0,48%.

Giornata positiva per la Borsa di Milano che ha chouso ieri la seduta con l’indice FtseMib in rialzo dell’1,2%, migliore Borsa in Europa. Poco mossi gli altri indici:  Londra +0,5%, Parigi +0,1%, Francoforte -0,3%.

ASTA BOT AL VIA: OFFERTI 8 MILIARDI

Al via stamane l’asta dei Bot a 3  e 12 mesi per un importo complessivo di 8 miliardi. Il Tesoro, intanto, scalda i motori in vista del nuovo BtpI che saà lanciato lunedì 15 aprile.

Sul mercato dei titoli di Stato quella di ieri è stata una seduta senza brividi. Il Btp ha progressivamente azzerato gli esigui guadagni della mattina e ha chiuso praticamente invariato a un rendimento del 4,34% con spread a quota 308, invariato rispetto alla giornata precedente. Buon rialzo dell’euro che è salito contro il dollaro a 1,309, da 1,300 della chiusura precedente. Anche l’oro si è mosso in rialzo mettendo a segno un guadagno dell’1% a 1.589 dollari l’oncia.

AVANZA FIAT, SCIVOLONE VOLKSWAGEN

In tutta Europa, e in particolare a Milano, è stata una giornata positiva per le banche: Unicredit +1,8%, Ubi +1,2%, Pop.Milano+2,5%. A Francoforte Deutsche  Bank  è salita del 3%, a Londra Barclays +3,1%. I buoni dati di raccolta hanno spinto i titoli del risparmio gestito: Azimut +5,7%, Mediolanum +2,6%. Positive le utility: in particolare è proseguito il rialzo di A2A +2,9%, Enel +1,2%, Enel  Green  Power +1,8%.  In calo Atlantia -1%. Ha guadagnato l’Eni +1,5% con il prezzo del petrolio stabile: Brent a 104,9 dollari al barile.

Fra i titoli industriali, Fiat è salita dell’1,6% nel giorno dell’assemblea. Ribadita la volontà di chiudere l’operazione Chrysler entro il 2014: non sarà necessario un aumento di capitale, ci saranno alcune cessioni (vedo il 2,8% di Fiat Industrial), Ma la Ferrari non si tocca: i tedeschi sono avvertiti. Intanto ieri  Volkswagen è caduta in ribasso  del 2,9% dopo avere annunciato un calo delle vendite in Germania del 10% nel primo trimestre.

Pirelli è scesa  del 2,3%. Finmeccanica +1,3%, StM +0,5%. Balzo di Mediaset, salita del 5,5%. Sono finiti  in ribasso tutti i titoli del lusso: Luxottica  -2,2%, Ferragamo invariata, Tod’s -0,9%. In controtendenza si è mossa Moleskine, salita del 3,6%.

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