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Alstom-Siemens, l’Ue dice No alle nozze: “Concorrenza a rischio”

Il più grande colosso europeo del settore ferroviario non nascerà mai – L’antitrust Ue ha bloccato la fusione tra le due società perché avrebbe “Influenzato la concorrenza nel mercato ferroviario” – Ira di Parigi: “Un favore ai cinesi” – Titolo Alstom schizza al rialzo, negative le azioni Siemens – Bentivogli: “E’ stato un errore”

Alstom-Siemens, l’Ue dice No alle nozze: “Concorrenza a rischio”

È ufficiale. La Commissione europea dice No al matrimonio tra la società francese Alstom e la tedesca Siemens. Le nozze avrebbero portato alla nascita di un colosso ferroviario con attività in 60 paesi e un fatturato annuo di 15,6 miliardi di euro.

La motivazione è scritta nero su bianco in una nota diramata da Bruxelles in cui si legge che la fusione “avrebbe influenzato la concorrenza nei mercati dei sistemi di segnalamento ferroviario e dei treni ad alta velocità. Le parti non hanno proposto misure correttive sufficienti per rimediare a questi problemi”. Secondo la numero uno dell’Antitrust Ue, Margrethe Vestager, “tale concentrazione avrebbe comportato prezzi più elevati per i sistemi di segnalazione che garantiscono la sicurezza dei passeggeri e per le generazioni future di treni ad altissima velocità”.

“Bruxelles ha bloccato la fusione perché le due società si sono rifiutate ad affrontare le nostre serie preoccupazioni antitrust”, ha specificato l’eurocommissaria.

La notizia era stata anticipata stamattina dal ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire secondo cui lo stop europeo rappresenterebbe un grosso “errore” che “favorirà gli interessi” della Cina. “Credo – ha affermato il ministro intervistato da France 2 – che i giochi siano chiusi. Mi rammarico profondamente perché lo ritengo un errore economico”, “un errore politico” che “indebolisce l’Europa”, ha aggiunto.

Francia e Germania fino alla fine hanno tentato il tutto per tutto per ottenere il Sì alla fusione tra le due società, affermando in più sedi che le nozze avrebbero rappresentato l’unica via per porre un freno alla concorrenza cinese, soprattutto dopo l’ok di Pechino alla fusione delle due grandi compagnie statali attive nel settore delle ferrovie. Secondo Le Maire, la decisione di Bruxelles “impedisce ad Alstom e Siemens, i due campioni della segnaletica e delle ferrovie, di fondersi per avere lo stesso peso del grande campione dell’industria cinese”. Per il ministro francese, in Europa ci sono “regole obsolete che bisogna riformare”.

Non a caso, dopo l’ufficialità del No, il ministro ha scritto su Twitter: “Adesso dobbiamo guardare al futuro e rifondare le regole della concorrenza europea. Con la mia controparte tedesca, Peter Altmaier, faremo proposte per rifondare queste regole e avere una politica industriale europea più ambiziosa”.


Ricordiamo che a fine gennaio le due società avevano deciso di  “modificare ulteriormente i rimedi” offerti alla Commissione Ue “per rispondere ai timori” di effetti negativi sulla concorrenza. Contromisure che però la commissaria Ue per la concorrenza ha giudicato insufficienti.

La novità sembra aver influito positivamente sul titolo Alstom che, sulla Borsa di Parigi, schizza al rialzo guadagnando il 4,9%. Diverso l’andamento delle azioni Siemens che a Francoforte cedono lo 0,5% a 95,78 euro.

“La Fim Cisl valuta questa decisione come figlia di un modello e di una stagione di Europa da superare – commenta il sindacalista Marco Bentivogli – la fusione Alstom/Siemens avrebbe costruito un campione europeo del settore ferroviario, capace di misurarsi con la competizione internazionale, in modo particolare con i colossi cinesi del settore. L’attenzione al rispetto della concorrenza, nel rispetto dei cittadini e delle imprese del settore, deve tenere conto del mutato quadro dell’economia internazionale”.

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