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Allarme migranti: nella rincorsa tra falchi Fdi-Lega Tajani rilancia Missione Sophia, ricetta del Pd

Mentre la situazione Lampedusa è sempre più critica, il governo di centro destra si divide su come procedere. Meloni cerca l’appoggio di Von der Leyen. Salvini a Pontida con Le Pen a tuonare contro l’Europa. Tajani prova la linea moderata e chiede una nuova Operazione Sophia

Allarme migranti: nella rincorsa tra falchi Fdi-Lega Tajani rilancia Missione Sophia, ricetta del Pd

Svanita definitivamente l’illusione coltivata per mesi dall’elettorato di centro destra che un Governo guidato da Giorgia Meloni avrebbe bloccato come per incanto gli sbarchi di migranti, è la realtà in tutta la sua durezza a dettare le possibili soluzioni che passano da Roma ma soprattutto da Bruxelles. Mentre c’è chi definisce l’emergenza sbarchi a Lampedusa più che un “complotto” una sorta di “autocomplotto” ordito dallo stesso Governo ai suoi stessi danni, la premier e la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen visiteranno insieme, probabilmente domenica, l’hotspot di Lampedusa. Proprio nelle stesse ore in cui a Pontida Salvini e Le Pen tuoneranno contro l’Europa incapace di far fronte efficacemente agli sbarchi.

Tra le due rappresentanti dell’esecutivo italiano e di quello europeo si è creata un’intesa più che cordiale come si è visto bene nelle due missioni congiunte in Tunisia e nel vertice sulla migrazione tenutosi a Roma. La von der Leyen è ottimista sulla possibilità che il nuovo Patto per l’immigrazione e l’asilo possa trovare meccanismi efficaci per i movimenti primari con maggiori controlli alle frontiere marittime così come per il ricollocamento obbligatorio dei migranti nel resto d’Europa.

Ripensare ad una nuova Operazione Sophia

Lunedì, annuncia il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, verranno prese nuove misure nel Consiglio dei ministri. “Se non si risolve il problema alla radice avremo periodiche riaperture, periodiche ondate di migranti che noi non siamo in grado di sopportare – dice Tajani – L’Europa potrebbe pensare a una nuova Operazione Sophia che nei vari gradi di azione prevedeva anche fermezza nei confronti di migranti irregolari per cercare di risolvere il problema con grande determinazione”.

Insomma mentre Meloni e Salvini si fanno concorrenza a vicenda sulla possibile “linea dura” sui migranti il segretario di Forza Italia e responsabile della nostra diplomazia presenta il volto moderato di centrista al suo elettorato in vista delle europee rispolverando una ricetta più volte sostenuta dal Pd e dalle sinistre, ossia dare maggiori poteri alla missione Sophia o creare una nuova Mare nostrum europea. In realtà la missione Eunavfor Med Irini (che ha preso l’eredità di Sophia) potrebbe essere riattivata in fretta; basterebbe solo darle mezzi e obiettivi circoscritti aglio sbarchi (attualmente si occupa dell’embargo di armi alla Libia). Non parla esplicitamente di Sophia la Meloni ma in un videomessaggio non usa più il termine a lei caro di “blocco navale” (le hanno spiegato che senza un accordo del Paese di provenienza non è fattibile) ma solo di mezzi navali italiani ed europei nelle acque antistanti Libia e Tunisia d’accordo con i Paesi del Nord Africa.

Tajani: “Nazioni Unite in Africa”

Secondo Tajani l’Europa non basta neppure per affrontare il fenomeno. ‘Non dobbiamo sottovalutare quello che succede in Africa – osserva il ministro degli Esteri – ne parleremo anche alle Nazioni Unite, e poi servono dei provvedimenti per fermare i flussi migratori. Durante la nostra missione’ negli Stati Uniti ‘dobbiamo chiedere assolutamente una presenza delle Nazioni Unite perché la situazione in Africa non è esplosiva, è già esplosa”.

Da Tunisi i segnali della presidenza Saied non sono certo positivi dopo il “no” alla missione del Parlamento europeo che avrebbe dovuto verificare anche i progressi sul fonte del rispetto dei diritti umani in quel Paese.

La posizione di Francia e Germania

Anche il quadro europeo è in rapido movimento. La Francia, dopo avere bloccato i ricollocamenti dall’Italia, mostra maggiore disponibilità a misure di solidarietà. Parigi sta agendo con determinazione sulla situazione di Lampedusa, tanto che il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, ha convocato una riunione sulla crisi in corso sull’isola (dove giovedì sera è giunta Marion Maréchal Le Pen, numero due del partito Reconquête di Éric Zemmour e nipote di Marine Le Pen). Darmanin ha poi avuto “una lunga discussione con il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, con il quale ha concordato di lavorare di comune accordo per “intensificare in modo significativo la prevenzione delle partenze dei migranti e la lotta ai trafficanti di esseri umani”. Ma il governo tedesco ha invece confermato che l’accoglienza volontaria dei richiedenti asilo in base al meccanismo europeo di solidarietà da parte della Germania tornerà attiva quando l’Italia riprenderà i regolamenti del regolamento di Dublino, quello stesso che i partiti del centro destra a cominciare da Fdi non hanno mai voluto modificare a Strasburgo.

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