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Alibaba: Hong Kong sarà la sua Borsa principale, troppi indugi da Wall Street

Il timore per le società cinesi è il delisting da Wall Street. Con la quotazione primaria a Hong Kong, sarà aperta la strada anche alla Cina occidentale

Alibaba: Hong Kong sarà la sua Borsa principale, troppi indugi da Wall Street

Pechino e Washington non riescono a mettersi d’accordo sulle regole per quotare le società cinesi in Borsa? Alibaba, temendo un delisting, risponde pensando a un piano B: se New York non la vuole, diventerà Hong Kong la sua Borsa principale.

Il titolo Alibaba quotato a Hong Kong è balzato fino al 6,5% dopo l’annuncio della notizia del gigante tecnologico cinese, per poi chiudere in rialzo del 4,82% al termine della giornata asiatica di negoziazione.

Quotazione a Hong Kong entro l’anno, collegamento con Cina continentale

Il gruppo cinese Alibaba intende fare della Borsa di Hong Kong il suo principale mercato di quotazione entro la fine del 2022, allo stesso livello di Wall Street, dove è presente dal 2014.

Alibaba è già quotata a Hong Kong dal 2019, ma per ora era una quotazione secondaria. La nuova quotazione primaria aprirà la strada all’inclusione di Alibaba nel collegamento commerciale Shenzhen- Hong Kong Stock Connect con la Cina continentale, rendendo le sue azioni accessibili agli investitori locali.

Anche Xpeng e Li Auto, produttori cinesi di veicoli elettrici, hanno una doppia quotazione principale a Hong Kong e negli Stati Uniti e sono stati entrambi inclusi nello schema di stock connect.

L’ispezione dei documenti di revisione alla base della disputa Pechino e Washington

Pechino e Washington sono ai ferri corti circa gli audit delle società cinesi quotate negli Stati Uniti. Più di 250 società cinesi, tra cui Alibaba, rischiano il delisting di massa dagli Stati Uniti se i due Paesi non riusciranno a raggiungere un accordo per consentire alle autorità di regolamentazione statunitensi di ispezionare i documenti di revisione delle società cinesi.

D’altro canto la Borsa di Hong Kong ha recentemente modificato le regole, rendendo più facile per le aziende ottenere la doppia quotazione primaria nell’hub finanziario cinese. Secondo quanto riferito da Reuters, Alibaba è la prima grande azienda a trarre vantaggio da questa modifica delle regole.

“Abbiamo ricevuto l’approvazione dal Consiglio per presentare domanda per aggiungere Hong Kong come un’altra sede di quotazione principale, nella speranza di promuovere una base di investitori più ampia e diversificata per condividere la crescita e il futuro di Alibaba, in particolare dalla Cina e da altri mercati asiatici” ha detto il presidente e amministratore delegato del gruppo Alibaba, Daniel Zhang, secondo il comunicato stampa.

Il colosso cinese dell’e-commerce è quotato alla Borsa di New York nel 2014 – all’epoca la più grande Ipo di sempre – e manterrà tale quotazione. Alibaba ha ottenuto una quotazione secondaria a Hong Kong nel 2019. La quotazione di Hong Kong è subordinata allo stato di quotazione a New York e le azioni negoziate nei due mercati sono completamente fungibili. Gli investitori possono scegliere di detenere azioni Alibaba in entrambi i mercati. Tuttavia, lo scambio di azioni Alibaba continua a gravitare verso New York, come nel caso di altri titoli tecnologici cinesi quotati a Hong Kong.

China Renaissance: dalla quotazione ad Hong Kong alla mossa per le aziende

Un rapporto China Renaissance di gennaio ha rilevato che, sulla base dei dati storici, il fatturato e la velocità delle società con una quotazione secondaria a Hong Kong sono molto inferiori a quelli degli ADR, ricevute di deposito che fanno da proxy per azioni di società estere quotate negli Stati Uniti. Ma Alibaba si sta preparando nel caso qualcosa andasse storto, dice una nota. “Sarà una buona mossa per l’azienda e anche per i suoi investitori”.

Nei sei mesi terminati il 30 giugno, il volume medio giornaliero degli scambi di Alibaba a Hong Kong è stato di circa 700 milioni di dollari, rispetto a circa 3,2 miliardi negli Stati Uniti.

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