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Alexey Navalny su Twitter: “Putin non è la Russia. Lottiamo contro la guerra”

L’oppositore russo Alexey Navalny ha invitato il mondo a manifestare tutti i giorni contro l’invasione ucraina. Il suo messaggio arriva su Twitter, gestito dai suoi collaboratori

Alexey Navalny su Twitter: “Putin non è la Russia. Lottiamo contro la guerra”

“Noi, Russia, vogliamo essere una nazione della pace. Ahimé, pochi ora ci definirebbero così. Ma vogliamo almeno non diventare una nazione di silenziosi impauriti. Vigliacchi che fanno finta di non accorgersi della guerra aggressiva scatenata dal nostro zar, evidentemente pazzo, contro l’Ucraina”. È il drammatico appello di Alexey Navalny, principale oppositore politico del presidente russo. L’annuncio su Twitter è stato fatto da parte del suo portavoce Kira Yarmysh: “Alexey Navalny chiede alle persone di uscire e protestare contro la guerra ogni giorno alle 19 e nei fine settimana alle 14″ nelle “piazze principali delle vostre città, ovunque voi siate”. Il movimento di Navalny aveva precedentemente chiesto una campagna di disobbedienza civile per protestare contro l’invasione della Russia a Kiev.

Alexey Navalny su Twitter: “Non posso, non voglio e non resterò in silenzio”

“Provengo dall’Unione Sovietica. Ci sono nato. E la frase principale della mia infanzia, era ‘lotta per la pace’. Un principio che adesso il dissidente chiede a tutti di difendere. “Esorto tutti a scendere in piazza e a lottare per la pace”.

Poi Il riferimento alle proteste degli ultimi giorni represse dalle forze dell’ordine con numerosi arresti. “Putin non è la Russia. E se c’è qualcosa in Russia di cui si può essere fieri, sono quelle 6.824 persone che sono state arrestate perché sono scese per le strade con i cartelli “no alla guerra”. Si dice che non si può organizzare una manifestazione, altrimenti c’è il rischio di essere arrestati. Sono già in prigione, quindi penso che mi sia permesso”, ironizza Alexey Navalny su Twitter.

Navalny è stato arrestato nel gennaio 2021 al ritorno dalla Germania, dove aveva trascorso la convalescenza dopo essere sopravvissuto all’avvelenamento da gas nervino nell’agosto del 2020. Al suo ritorno a Mosca è stato arrestato per un caso di frode risalente al 2014 e condannato a tre anni e mezzo di prigione. Il 15 febbraio scorso è iniziato un nuovo processo, in cui il dissidente russo è accusato di aver rubato oltre 465 milioni di rubli (al’incirca 4,1 milioni di euro) dai fondi delle donazioni fatte a favore della sua fondazione (oggi dichiarata fuori legge). Un’accusa per cui rischia altri 10 anni di carcere, a cui si aggiungono altri sei mesi per oltraggio alla corte.

Navalny esorta il popolo della Russia e della Bielorussia a manifestare nelle piazze principali

“Non si può attendere neanche un giorno. Ovunque voi siate. In Russia, Bielorussia o dall’altra parte del pianeta. Uscite nella piazza maggiore della vostra città ogni giorno feriale alle 19 e alle 14 nel weekend e nei giorni festivi. Se potere fare una marcia, fatela nel fine settimana. Sì, il primo giorno potrebbe esserci poca gente, e il secondo ancora di meno. Ma dobbiamo, stringere i denti e superare la paura, farci vivi e rivendicare la fine della guerra”. E che ogni persona arrestata “deve essere sostituita da due persone in piazza”

“Se, per porre fine alla guerra, dobbiamo riempire le prigioni e le auto della polizia lo faremo – conclude – Tutto ha un prezzo, e ora, nella primavera del 2022, dobbiamo pagare quel prezzo. Dobbiamo non essere contro la guerra ma combattare contro la guerra”.

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