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Aim Italia: cresce il settore digital nel primo semestre 2015, Mobyt la migliore

Secondo i dati pubblicati da IR Top, il settore “digital” conta oggi 14 aziende quotate sul segmento di Borsa Aim Italia e rappresenta il 21% del mercato in termini di società, il 22% di raccolta e il 18% di capitalizzazione – La performance migliore è di Mobyt.

Aim Italia: cresce il settore digital nel primo semestre 2015, Mobyt la migliore

IR Top presenta in anteprima le evidenze dell’analisi realizzata dall’Ufficio Studi interno sui risultati economico finanziari 1H2015 di un campione selezionato di 14 aziende della Digital Economy quotate sul mercato AIM Italia (in ordine di data di IPO): DigiTouch, Mobyt, Axélero, Tecnoinvestimenti, GO Internet, Tech-Value, MailUp, Triboo Media, Expert System, Digital Magics, MC-link, Primi sui Motori, Softec, Neurosoft.

Il panel è stato individuato attraverso l’identificazione di business model basati su tecnologie digitali nell’ambito di 7 macro aree di attività: Marketing & Communication (e-marketing & communication, e-advertising, social media); Web Services (creazione di servizi web, servizi cloud, social network e piattaforme per e-commerce e social commerce); Software & Big Data Management (database management, elaborazione e monitoraggio dati); Mobile, TelCo & Iot (creazione di app e Internet of Things); Digital Entertainment & Design multimediale (visual e graphic design, animazione 3D e multimediale, gaming on-line, intrattenimento educativo, ecc.); E-commerce; Venture Capital di start up digitali.

Anna Lambiase, fondatore e amministratore delegato di IR Top, ha dichiarato: “Il settore “digital” conta oggi 14 aziende quotate su AIM Italia e rappresenta il 21% del mercato in termini di società, il 22% di raccolta e il 18% di capitalizzazione. Il comparto registra buoni fondamentali nel primo semestre del 2015, evidenziando una significativa crescita dei ricavi, +25% in media, e un incremento di marginalità (+17%), con un EBITDA margin medio che si attesta al 12%. Tra il 2014 e la prima metà del 2015 sono state 9 le IPO digitali, per una raccolta totale pari a Euro 116 milioni. Auspichiamo per questa seconda metà dell’anno un ulteriore afflusso di nuove aziende con interessanti Equity story e progetti innovativi: il mercato AIM Italia costituisce un canale privilegiato di accesso a nuovi capitali per tutte le società legate all’economia digitale caratterizzate da un accentuato fabbisogno di risorse finanziarie e da un core business in continua evoluzione ed espansione”.

Di seguito l’identikit dell’azienda digital italiana quotata nel I semestre 2015:

  • Ricavi medi pari a Euro 11,4 milioni, +25% rispetto al 1H2014
  • EBITDA medio pari a Euro 1,8 milioni, 17% rispetto al 1H2014
  • Euro 35 ML la capitalizzazione media di mercato
  • +15% i nuovi posti di lavoro creati in media rispetto al 31.12.2014
  • 2 le IPO digital nel 2015 con una raccolta di Euro 13 milioni: Digitouch e Mobyt

Ad oggi le società quotate su AIM Italia sono 68 (di cui 16 IPO nel 2015 su un totale di 22 IPO su Borsa Italiana da inizio anno), il giro d’affari nel 2014 è pari a Euro 3,4 miliardi di euro, la capitalizzazione è pari a 2,8 miliardi di euro e la raccolta da IPO Equity è pari a 606 milioni di euro (di cui 168 milioni di euro nei primi 10 mesi del 2015).

Oltre al Digital, il settore Green è il più rappresentativo del mercato (con il 24% del mercato in termini di società, il 25% in termini di raccolta e il 28% in termini di capitalizzazione) seguito dal comparto Finanza.

Le regioni maggiormente rappresentate sono: Lombardia (37% delle società), Lazio (22%), Emilia Romagna (12%) e Piemonte (6%). Le altre regioni sono Friuli, Toscana, Umbria, Veneto, Marche. Il mercato presenta anche 4 società estere, pari al 6% del totale.

I risultati economico-finanziari del primo semestre 2015 del mercato AIM sono in crescita: il fatturato registra un incremento medio del +24% (pari a 28 milioni di Euro in media), mentre l’EBITDA registra un incremento medio dell’8%, con un EBITDA Margin pari al 18%.

Le società AIM offrono lavoro a oltre 11.500 dipendenti con una crescita media del personale pari al +13% nel 1 semestre 2015. L’82% delle società segna un fatturato 2014 inferiore ai 50 milioni; il 37% ha un fatturato inferiore a 10 milioni di euro.

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