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Agli italiani piace l’euro ma l’Europa perde consensi

Euro sì, Europa no: secondo l’indagine Eurobarometro, l’Italia è il paese meno convinto – tra i 28 dell’Unione – dei benefici derivanti dall’appartenenza alla Ue. Forte percentuale di indecisi mentre invece, in modo del tutto contraddittorio, una larga maggioranza è favorevole all’euro. Ecco i risultati del sondaggio

Agli italiani piace l’euro ma l’Europa perde consensi

Agli italiani piace l’Europa? Secondo l’ultimo sondaggio Eurobarometro condotto tra l’8 e il 26 settembre 2018 da Kantar Public in tutti gli Stati membri su un campione di 27.474 europei dai 16 anni in su e tutti intervistati di persona, gli italiani sono i meno convinti d’Europa sull’effettiva opportunità di essere cittadini dell’Unione, solo il 43%.

E tuttavia, con una singolare incongruenza tutta italica,  se si chiede loro se siano o meno favorevoli alla moneta unica? Questa volta, sul totale degli intervistati, il 65% degli italiani si dichiara favorevole all’euro, con un incremento di 4 punti rispetto a marzo 2018 e con una percentuale superiore alla media Ue, al 61%.

La media europea parla attraverso altri numeri: per il 68% degli europei il proprio paese ha beneficiato dell’appartenenza all’Ue: si tratta del dato più alto dal 1983, mentre per il 62% è positivo appartenere all’Unione, il dato più alto dal 1992.

Secondo il sondaggio, nel caso in cui dovesse essere effettivamente indetto un referendum simile a quello sulla Brexit, il 44% degli italiani voterebbe per rimanere in Europa, a fronte di una risposta positiva degli altri stati membri pari al 66%. Si tratta del dato peggiore dei 28, anche rispetto ai britannici che ormai hanno già un piede fuori dai confini del vecchio continenti e dove il 53% dichiara essere per il rimanere in Europa, mentre il 35% è per il lasciarla. La percentuale degli indecisi nella penisola è pari al 32%, la più alta nell’Unione.

Tra gli europei solo il 17% degli intervistati sarebbe a favore dell’uscita. Solo il 42% degli italiani intervistati ritiene che sia positiva l’appartenenza all’Ue, il secondo dato più basso di tutti i Paesi europei dopo la Repubblica ceca (39%). Questo dato è comunque in crescita di 4 punti percentuali rispetto a settembre 2017, e mostra un trend positivo negli ultimi anni.

Le istituzioni

Il 32% degli europei ha un’opinione positiva sul parlamento europeo, un quinto, il 21%, esprime un parere negativo e una maggioranza relativa, il 43%, rimane neutrale. I dati di Eurobarometro fanno emergere che il 48% degli intervistati vorrebbe che l’Ue svolgesse un ruolo più significativo in futuro, mentre il 27% preferirebbe fosse ridimensionato. In base alla rivelazione cresce anche la consapevolezza delle elezioni europee del prossimo anno, con il 41% che identifica correttamente la data a maggio 2019 e il 51% degli intervistati che si dichiara interessato alla tornata elettorale europea. Tuttavia, il 44% ancora non sa dire quando si voterà.

L’agenda europea

Nell’agenda dei temi prioritari per l’imminente campagna elettorale l’immigrazione risulta essere al primo posto (50%), seguita dall’economia (47%) e dalla disoccupazione giovanile (47%), mentre la lotta al terrorismo scende al quarto posto con il 44%. Priorità simili anche per i cittadini italiani, nonostante l’immigrazione sia il tema centrale per ben il 71% degli intervistati. Seguono l’economia con il 62% e la disoccupazione giovanile al 59%.

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