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ADVISE ONLY – Elezioni europee: i possibili effetti sui mercati dei risultati dei sondaggi

DAL BLOG DI ADVISE ONLY – Secondo una rielaborazione dei sondaggi attraverso una simulazione, il Pd resta il favorito per le elezioni europee, ma il sorpasso del M5S appare comunque possibile – I possibili impatti delle elezioni sui mercati e quattro portafogli anti-crisi a seconda degli scenari futuri.

ADVISE ONLY – Elezioni europee: i possibili effetti sui mercati dei risultati dei sondaggi

I mercati finanziari guardano con attenzione alle elezioni europee, considerate da molti operatori un appuntamento politico cruciale nell’Eurozona. Per l’Italia sarà testata la robustezza politica di Matteo Renzi e del suo Governo. Potrebbe trattarsi di un banco di prova per i titoli di Stato italiani, per lospread BTP-Bund, oggetto di nervosismo nell’ultima settimana e, ovviamente, anche per il listino azionario di Borsa Italiana.

Cerchiamo allora di capire quale potrebbe essere l’esito di queste elezioni e il loro impatto sui mercati, focalizzandoci principalmente sull’Italia.

Un ripasso dei sondaggi politici esistenti

Ripropongo un lavoro analogo a quello effettuato per le elezioni politiche 2013. In sostanza, ho:
 .  aggregato i sondaggi effettuati fino al 10 maggio, senza alcuna violazione della par condicio (i sondaggi sono pubblici e li trovate qui), utilizzando un metodo scientifico di analisi dei dati;
 .  pesato l’informazione dei sondaggi in base alla loro “freschezza”, cioè la data di realizzazione (i pollsono come il pesce – tanto migliori quanto più sono freschi) e alla dimensione del campione (più numerosi gli intervistati, migliore è il sondaggio);
 .  fatto tesoro degli errori passati dei sondaggisti nelle scorse elezioni politiche;
 .  evidenziato la natura probabilistica dei sondaggi e delle votazioni (per esempio, se con un sondaggio si stima che il partito A abbia il 40% dei voti, beh, quello è il valore più probabile, ma anche 39% e 41% sono abbastanza probabili, e, in misura minore anche 38% e 42%… e così via).

La metodologia è basata sulla statistica Bayesiana. La simulazione delle elezioni è simile a quella utilizzata per aggregare ed elaborare efficacemente i risultati dei vari sondaggi alle ultime elezioni USA da Nate Silver (vi consiglio il suo libro, The Signal and the Noise).

In sostanza, ho simulato 30mila possibili elezioni europee. In ciascuna, i partiti ricevono preferenze variabili ma, in media, pari a quelle riportate dai sondaggisti, immaginando però che commettano errori di stima simili, ma un po’ inferiori, a quelli delle passate elezioni (ndr: i voti del Movimento 5 Stelle furono sottostimati del 40%, quelli di PD e Lega sovrastimati rispettivamente del 17% e del 21%).

Insomma ho ipotizzato (e qui magari sbaglio io), che i sondaggisti abbiano imparato qualcosa dagli errori di stima passati. Non c’è nessuna nuova informazione rispetto a quelle presenti nei sondaggi già pubblicati (sono esclusi i sondaggi clandestini circolati negli ultimi giorni, che darebbero in grande crescita il M5S). La differenza è che si osservano le elezioni da una prospettiva differente: probabilistica, quale in effetti è.

I possibili risultati elettorali: una simulazione

Come mostra la tabella seguente, il PD resta il partito favorito. Tuttavia, la varietà di opinioni evidenziata nei poll e i vasti errori di stima delle passate elezioni indicano che il sorpasso del M5S è possibile. Sembra invece remota la possibilità che il primo partito sia Forza Italia.

Tabella su FIRSTonline.info

 

 

Principali risultati della simulazione elettorale effettuata utilizzando come base informativa i sondaggi ufficiali effettuati fino al 10/5 e i risultati delle passate elezioni. Nella parte superiore della tabella trovate, per ogni partito, l’intervallo che in 90 casi su 100 comprende il risultato elettorale stimato, con il suo valore medio. Per esempio: la prima riga “PD” ci dice che nel 90% dei casi ci si può attendere che il PD ottenga tra il 22,9% e il 34,4% dei voti, che in media il valore sia 28,9% e quindi solo nel 5% dei casi sono attesi risultati peggiori di 22,9% e migliori di 34,4%.

L’impatto delle elezioni europee sui mercati finanziari

Nell’ultimo anno l’impatto della politica italiana sui mercati è stato minimo. Le ottime performance dei BTP e di Borsa italiana sono frutto, soprattutto, della BCE a guida Draghi. Quindi, se non si verificheranno sconvolgimenti politici, è probabile che le elezioni europee siano ricordate come un “non-evento” per i mercati finanziari. Diverso sarebbe se il panorama politico dovesse risultarne sconvolto. Anche a livello europeo, dove gli euroscettici avanzano. Al verificarsi di questo scenario, è lecito attendersi spread e rendimenti obbligazionari dei Paesi Periferici in salita, performance negative delle Borse e un incremento della volatilità.

E voi, voterete un partito a favore dell’euro, o un partito euroscettico? Qual è la vostra posizione sull’argomento? Quale scenario vedete per i prossimi anni?

Beh, se siete anche degli investitori allora sarebbe opportuno disporre di strumenti per difendere i vostri risparmi dalle paure e investire seguendo le vostre convinzioni sull’evolversi della situazione nell’eurozona.

Ad esempio potreste copiare uno dei portafogli anti-crisi realizzati da Advise Only (disponibili gratuitamente sul nostro sito):

  • per i risparmiatori ottimisti, Euro OK;
  • per chi pensa stia per finire l’era dell’austerity, Less Austerity;
  • per gli euroscettici convinti, Euro Tsunami (pensato per uno scenario di dissoluzione dell’euro);
  • per tutti coloro che hanno opinioni meno nette sul futuro dell’euro, Intermedio.

Buon investimento e buon voto a tutti!

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