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AdR: fondi arabi, canadesi e cinesi in corsa per rilevare il 30%

Sulla scia degli ottimi risultati della controllata Aeroporti di Roma (AdR), che da inizio anno ha visto i passeggeri crescere del 7%, Atlantia vuol perfezionare entro il 2015 la cessione del 30% dell’aeroporto che vale 1,4 miliardi – Il 15% è già stato prenotato da Adia, il fondo sovrano di Abu Dhabi, mentre l’altro 15% se lo giocano canadesi e cinesi

AdR: fondi arabi, canadesi e cinesi in corsa per rilevare il 30%

La vendita di 14 scali delle isole greche all’aeroporto di Francoforte (Fraport), al di là dell’indubbia valenza politica e dei segnali distensivi tra Grecia e Germania, la dice lunga sull’appetibilità che gli aeroporti a più alto potenziale di crescita hanno di questi tempi sui mercati finanziari. Ecco perchè Atlantia sta pensando di perfezionare, come aveva annunciato, la vendita di una quota del 30% della controllata Aeroporti di Roma (AdR) che si presenta sul mercato forte di una crescita dei passeggeri del 7% dall’inizio dell’anno.

Atlantia vuole vendere il 30% di AdR entro l’anno ma, se possibile, anche prima, con l’obiettivo di intascare 1,4 miliardi di euro da investire nel business. Non per caso tempo fa erano circolate indiscrezioni sull’interesse del gruppo dei Benetton per l’aeroporto di Nizza che per ora non ha però avuto seguito, ma che non va derubricato.

All’ingresso in AdR, che ha in corso un ambizioso programma di investimenti volto a rafforzare e rinnovare lo scalo principale della capitale, sono interessati diversi operatori finanziari stranieri. Il 15% di AdR è sostanzialmente già stato prenotato dal fondo sovrano di Abu Dhabi, Adia. 

Per l’altro 15% di AdR sono in corsa canadesi e cinesi. Il fondo infrastrutturale canadese, Borealis, che potrebbe essere affiancato da un altro fondo sovrano, ha già fatto trapelare il suo interesse per Fiumicino ma in vista ci sono anche i cinesi del gruppo finanziario Gingko Tree. Sarà una bella gara a tutto vantaggio del venditore.

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