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Adidas, il cambio al vertice piace ai mercati: il titolo vola a Francoforte

A partire dal 1° ottobre di quest’anno l’attuale ad Hainer sarà sostituito da Karsten Rorsted, ex amministratore delegato di Henkel – La notizia piace ai mercati: titolo tocca i 90 euro per azione.

Adidas, il cambio al vertice piace ai mercati: il titolo vola a Francoforte

Cambio al vertice in Adidas. L’azienda tedesca, tra i leader internazionali dell’abbigliamento sportivo, ha nominato l’ex amministratore delegato di Henkel, Karsten Rorsted, quale nuovo Ceo a partire da ottobre 2016, in sostituzione di Herbert Hainer. La notizia è immediatamente piaciuta ai mercati: alla Borsa di Francoforte il titolo è arrivato a guadagnare oltre il 10%, mentre intorno alle 17 sale ancora del 6,67% a 89,610 euro per azione.

Kasper entrerà a far parte del consiglio di gestione della società tedesca dal 1° agosto e diventerà a tutti gli effetti il nuovo amministratore delegato di Adidas dal 1° ottobre in modo tale da garantire che la transizione tra i due Ceo sia la più lineare possibile. Igor Landau, presidente del Consiglio di Sorveglianza di Adidas, ha sottolineato che “Rorsted è il candidato perfetto per succedere a Hainer”, in quanto “ha una vasta esperienza manageriale a livello internazionale, avendo ricoperto incarichi in aziende di elevato standing come Oracle, Compaq e Hewlett Packard. Rorsted ha guidato con notevole successo per otto anni Henkel, società del Dax che proprio come Adidas è conosciuta per la sua crescita, per la sua internazionalizzazione e per la sua sostenibilità”.

La nomina ha da una parte sorpreso il mercato perché il contrato di Hainer scadeva alla fine di marzo del 2017 ma dall’altra ha eliminato di fatto l’insoddisfazione di molti investitori sull’operato dell’ormai ex amministratore delegato. “Accogliamo con favore la nomina di Rorsted quale successore di Hainer e speriamo che il periodo di lunga siccità per la redditività di Adidas sia giunto al termine”, ha commentato Ingo Speich, gestore di Union Investment, gestore patrimoniale tra i primi venti azionisti del gruppo tedesco grazie a una partecipazione di circa l’1,2% del capitale.

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