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Acqua, ogni italiano ne consuma 220 litri al giorno

E’ quanto emerge dalla ricerca “Acqua nelle nostre mani”, realizzato da Finish, il marchio di prodotti per la lavastoviglie, in collaborazione con FAI – Fondo Ambiente Italiano e National Geographic: il dato sale a 245 litri nei capoluoghi, contro i 165 litri della media europea.

Acqua, ogni italiano ne consuma 220 litri al giorno

Duecentoventi litri al giorno, che salgono a 245 considerando il dato dei capoluoghi, contro i 165 litri della media europea. E’ questa la quantità di acqua che ogni singolo italiano consuma, secondo i dati emersi dallo studio “Acqua nelle nostre mani”, realizzato da Finish, il marchio di prodotti per la lavastoviglie, in collaborazione con FAI – Fondo Ambiente Italiano e National Geographic. Il focus di Finish era giustamente incentrato proprio sullo spreco di acqua per lavare i piatti: ogni lavaggio in mano richiede circa 122 litri, e in ogni caso il 56% degli italiani pre-lava i piatti anche prima di metterli in lavastoviglie, arrivando così a sprecare comunque fino a 38 litri di acqua ogni volta.

La ricerca analizza anche lo scenario italiano, che non presenta di certo scarsa disponibilità di acqua: grazie al sistema montuoso e alle discrete precipitazioni, abbiamo una decisa abbondanza di acqua: 302 miliardi di metri cubi l’anno solo di pioggia, vale a dire circa 2.800 metri cubi/abitante, dotazione superiore a Gran Bretagna o Germania. Ma proprio a causa della facile accessibilità e dei bassi costi (checchè se ne dica…), ne usiamo in abbondanza: l’Italia è al primo posto nell’Ue per i prelievi di acqua a uso potabile con 428 litri per abitante al giorno, una cifra che deve essere forzatamente molto alta perché molta se ne perde per strada, il 47,9%, quasi un litro ogni 2 immessi nel sistema.

Senza contare che molta acqua non viene nemmeno raccolta, pur essendo ipoteticamente a disposizione: in Italia utilizziamo solo l’11% dell’acqua piovana, non recuperiamo le acque grigie nelle nostre case, usiamo poco o nulla le acque non potabili di prima falda, riusiamo solo l’1% di tutta l’acqua che depuriamo. E poi c’è il tema dei cambiamenti climatici e della siccità: nel 2017 undici regioni italiane hanno chiesto lo stato di calamità naturale per i danni all’agricoltura e in diverse città italiane gli effetti sono stati molto più estesi e capillari anche per la vita di tutti i giorni. Nel 2019 l’allarme è continuato per l’assenza di pioggia nei primi tre mesi invernali, arrivando a registrare per il Nord Italia una situazione addirittura peggiore di quella del 2017, con precipitazioni dimezzate.

“Il FAI – ha commentato Daniele Meregalli, Responsabile Ambiente FAI – si è prefissato un traguardo ambizioso: ridurre del 20% in 10 anni i consumi di acqua all’interno dei suoi beni. “National Geographic – ha aggiunto Deborah Armstrong, Senior Vice President, Advertising Sales, Brand Partnerships and General Manager National Geographic – racconta storie che contano attraverso immagini suggestive, un giornalismo basato sui fatti ed un intrattenimento senza rivali. I contenuti sviluppati per questa campagna diffonderanno la conoscenza del problema della scarsità d’acqua e mostreranno come apportare piccoli cambiamenti alle nostre abitudini quotidiane può fare la differenza”.

Il progetto “Acqua nelle nostre mani” prevede anche una intensa campagna di sensibilizzazione, come ha ricordato Enrico Marchelli, Regional Director Italia, Grecia e Israele RB Hygiene Home: “Abbiamo avviato un progetto in grado di coinvolgere tutti, partendo dalla nostra popolazione aziendale, passando dai nostri partner e stakeholder esterni, fino ad arrivare ai nostri consumatori”.

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