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Acea, Comune di Roma vuole cedere il 21%

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno si appresta a cedere parte dell’utility – Il capitale del Comune scenderà al 30% – E’ una mossa obbligata dalla legge del governo Monti per cui lo Stato deve diminuire le proprie quote nelle società di servizi pubblici locali entro il 2015 sotto il 30%.

Acea, Comune di Roma vuole cedere il 21%

Tagliare le partecipazioni pubbliche nelle società di servizi. Lo vuole l’ultima legge del Governo Monti e il sindaco di Roma Gianni Alemanno si appresta a metterla in atto. Il 14 marzo, durante la prossima giunta che si riunirà per l’approvazione del bilancio comunale, il Comune della capitale deciderà se cedere il 21% della propria quota sul capitale dell’utility e l’eventuale cessione delle altre municipalizzate. In questo modo il Campidoglio porterà la propria partecipazione dal 51% al 30%.

Le azioni in Borsa saranno cedute ai soci che vogliono aumentare la propria partecipazione al capitale di Acea. Tra quelli più rilevanti troviamo Francesco Gaetano Caltagirone, che possiede il 15,035% dell’utility, e Gaz de France Suez, con l’11,515%. Secondo gli analisti una maggiore partecipazione degli azionisti privati sarebbe positiva perché permetterebbe ad Acea di accelerare l’ottenimento delle efficienze sui costi.

Il presidente dell’utility capitolina, Giancarlo Cremonesi, ha ricordato che “quello che i soci decidono di fare, non spetta alla società”. Cremonesi ha sottolineato che le aziende che vogliono mantenere le proprie concessioni pluriennali devono ridurre la parte pubblica sotto il 40% entro il 2013 e a meno del 30% entro il 2015. 

Per quanto riguarda il taglio del rating di Acea da A ad A- da parte dell’agenzia Fitch, per Cremonesi non è colpa dei risultati dell’utility romana ma della situazione generale dell’Italia e dall’incertezza legislativa nel contesto del sistema idrico integrato. L’abbassamento del giudizio sarebbe dunque conseguenza del taglio agli enti locali e risentirebbe della proroga dopo il referendum sulle tariffe, essendo Acea la prima distributrice di acqua nel Paese, con oltre 8 milioni e mezzo di clienti. “E’ normale che al momento risenta dell’incertezza legislativa”, ha commentato Cremonesi. 

Mentre per quanto riguarda il progetto della superutility, che coinvolgerebbe anche A2A, Iren e Hera, si tratta più di “un’ipotesi di fantasia” che di “concrete iniziative”. Anche se non esclude nulla, il presidente di Acea ricorda che non c’è ancora nessuna proposta concreta. 

A Piazza Affari il titolo Acea alle ore 16.45 guadagna lo 0,87% a 5,22 euro 

 

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