Condividi

ABìCinema: H come Hollywood ma anche Hitchcock

ABìCinema: H come Hollywood ma anche Hitchcock

H: il cinema Horror
Tra i diversi “generi” del cinema, quello horror merita un posto di tutto rilievo. Anzitutto perché la sua nascita coincide abbastanza con lo stesso avvento della cinematografia tra la fine del’800 e l’inizio del ‘900 e poi perché ha mantenuto sempre posizioni rilevanti rispetto agli altri generi. La sua nascita viene datata con un cortometraggio di 3 minuti firmato da George Méliès del 1896 dove ancora non erano ben definiti i caratteri specifici di questo genere: il mostro, la paura dell’ignoto, il soprannaturale, gli ambienti chiusi e claustrofobici. Presto, queste caratteristiche si mescoleranno con il genere fantascienza e con il thriller.

I capisaldi cinematografici dell’horror sono tratti da opere importanti della letteratura anglosassone che vanno dal Frankenstein di Mary Shelley (dal quale venne ispirato il primo film con Boris Karloff nel 1931) al Dracula di Bram Stoker passando per Lo strano caso del Dottor Jekill e il Signor Hide di Robert Louis Stevenson senza dimenticare i racconti di Edgar Allan Poe. I periodi d’oro dell’horror si collocano intorno agli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 quando compaiono titoli come L’invasione degli Ultracorpi nel 1956 con la firma di Don Siegel e il capolavoro di Alfred Hitchcock, Psyco del 1960. Da ricordare come fondamentali del genere horror moderno nel 1968 La notte dei morti viventi di George A. Romero e Rosemary’s Baby di Roman Polanski. In Italia inizia l’era di Dario Argento con Profondo rosso del 1975. Sulla scena internazionale arrivano le grandi produzioni con Alien di Ridley Scott del 1980 e nello stesso anno Shining, firmato da Stanley Kubrick.
Si arriva agli ultimi anni dove il genere horror si affianca all’ondata dei videogiochi con i quali si intreccia un percorso di ispirazione reciproca: Resident Evil e Final destination tra i più noti.

Werner Herzog: regista delle grandi visioni, suggestive ed emozionanti, sempre con riferimento ai panorami, alle sfide della natura, perennemente in bilico tra cinema e documentario. Il film che lo porta alla ribalta internazionale è Aguirre, furore di Dio del 1972 con l’attore che spesso sarà il protagonista di altri suoi lavori: Klaus Kinski. Seguirà Nosferatu, il principe della notte del 1979, remake del capolavoro di Mornau, e il suo capolavoro: Fitzcarraldo del 1982, vincitore del premio alla migliore regia di Cannes, una vicenda epica dove un uomo vuole costruire un teatro nella giungla amazzonica. “Chi sogna può muovere le montagne” è stato il manifesto nella produzione dei suoi lavori che negli anni successivi hanno riguardato non solo il cinema ma anche il teatro e la televisione.

Alfred Hitchcock: già dal suo esordio, nel 1926, mette subito in vista la sua cifra stilistica che lo accompagnerà in tutte le sue produzioni. È tra gli inventori del genere thriller, dove gli elementi caratteristici sono la crescente tensione, il timore per l’incognito e il pathos. Fino agli anni ’50 non perde un colpo con una lunga serie di titoli interessanti fino al culmine di Notorius, del1946, con Cary Grant e Ingrid Bergman, forse uno dei suoi capolavori più noti. Seguiranno altri titoli importanti come Il delitto perfetto e La finestra sul cortile del 1954. Da allora “il maestro del brivido” perfeziona e sviluppa in crescendo la sua arte nel raccontare l’intrigo, il torbido, il mistero e compaiono titolo come Intrigo internazionale, La donna che visse due volte fino ad un altro dei suoi capolavori: Psyco del 1960. La sintesi della sua infinita produzione arriva nel 1963 con Gli Uccelli, al quale seguiranno altri lavori che non avranno la stessa fortuna.

Hollywood: pietra miliare del cinema mondiale. Nasce introno alla fine dell’800 intorno a Los Angeles e trova la sua fortuna nel clima mite della California che permette le riprese per l’intero anno e grazie alla diversa legislazione dello Stato che permette di sfuggire alla censura. Presto arrivano i grandi registi americani come C.B. De Mille, ed europei come Chaplin. Seguiranno poi quasi tutti i grandi registi del secolo per arrivare alla grandi produzioni firmate dai vari Coppola, Lucas, Spielberg.

Commenta