Condividi

Abi, Mussari: meno crediti a Pmi se non cambia Basilea 3

Giuseppe Mussari, presidente dell’Associazione bancaria italiana, ribadisce tutte le critiche alla direttiva Eba sui nuovi requisiti patrimoniali delle banche: “Dagli esercizi di stress le banche italiane sono emerse come affidabili e solide” – E aggiunge: “Per colpa dell’Eba è molto complicato comprare titoli di Stato”.

Abi, Mussari: meno crediti a Pmi se non cambia Basilea 3

L’Abi ribadisce tutte le critiche alla direttiva Eba sui nuovi requisiti patrimoniali delle banche. Il suo presidente, Giuseppe Mussari, anzi puntualizza che “il settore sta facendo il massimo, nelle difficilissime situazioni date. Abbiamo un urgente, indifferibile bisogno di recuperare ed accrescere la redditivitaà. Stiamo facendo il possibile sul fronte interno. Ma serve aiuto sul fronte delle regole”.

Di fronte ai senatori della commissione Finanze, che sta effettuando un’indagine conoscitiva sui rapporti tra banche e imprese, Mussari sottolinea che ”il recupero di redditività è condizione indispensabile perchè il settore possa sostenere ancora di più e ancora meglio famiglie e imprese”. E aggiunge: “Grazie ai decisi interventi di politica economica degli ultimi mesi la situazione complessiva tende ora a un lieve miglioramento, che potrà essere ulteriormente supportato con le annunciate misure in materia di mercato del lavoro. L’attivita’ creditizia – ha osservato Mussari – nelle sue grandezze aggregate evidenzia ancora, pur nello stato recessivo nel quale ormai siamo, andamenti crescenti pur se a tassi meno importanti di qualche mese fa. Il settore sta facendo il massimo nelle difficilissime situazioni date”.  

Sulle raccomandazioni dell’Eba, Mussari scandisce: “l’Abi sta valutando l’opportunità di ricorrere presso la corte di giustizia europea”, aggiungendo che “si augura che la Banca d’Italia adotti un approccio flessibile nelle valutazioni dei piani di ricapitalizzazione” e anche che “su stimolo del governo italiano si pervenga a una modifica della decisione del consiglio europeo quanto alla metodologia sottostante alla raccomandazione Eba o almeno a un differimento della data prevista”.  

Le critiche si appuntano in particolare su: 1) lo scudo patrimoniale non serve a proteggere la banca dal contagio, in questa fase; 2) la decisione Eba e’ stata letta come la possibilita’ che alcuni paesi dell’area euro possano fallire, ne sono derivati un aumento della volatilita’ delle quotazioni sui titoli sovrani e una difficolta’ di collocamento; 3) la tempistica; 4) e’ particolarmente critico concentrare in un breve arco di temporale gli eventuali processi di aumento di capitale.

“La raccomandazione dell’Eba – aggiunge Mussari – risulta peraltro di difficile comprensione anche alla luce delle risultanze degli esercizi di stress test che la stessa Autorità aveva condotto lo scoro luglio. Dagli esercizi di stress le banche italiane sono emerse come affidabili e solide“. Insiste, Mussari: ”Se rimanesse ferma la proposta attuale di Basilea3 sarebbe inevitabile la restrizione di credito verso le pmi”.

L’Abi auspica quindi che ”si converga, a livello europeo, sull’idea di aiutare il sistema bancario a sostenere le pmi attraverso la neutralizzazione degli inasprimenti quantitativi previsti da Basilea 3”. Perche nell’opinione delle banche, la sostanziale immediata applicazione di Basilea 3 e l’applicazione del mark-to-market alle esposizioni sovrane detenute nel banking book hanno generato effetti perniciosi e rappresentato un potente combustibile nella crisi di fiducia scaturita dalla turbolenza dei mercati “sovrani”. 

L’audizione e’ occasione per  lanciare ulteriori stoccate all’Eba. Musssari spiega che i prestiti concessi dalla Bce alle banche italiane servono anzitutto a ripagare ”le obbligazioni bancarie che non si possono rinnovare e che vanno rimborsate. E’ molto complicato comprare titoli di Stato dopo l’esercizio dell’Eba”, spiega Mussari, che ribadisce: ”l’eventuale acquisto di titoli di Stato non e’ in concorrenza con l’erogazione di credito al sistema”.  

E al termine della seduta della commissione, Mussari torna sull’argomento: la richiesta di Monti alla banche di acquistare Btp ”è giusta” ma andrebbe rivolta a Londra e al presidente dell’Eba. “Avevamo da tempo detto che la proposta del presidente del Consiglio poteva essere un problema nei confronti dei piani dell’Eba. Credo che l’osservazione sia giusta ma va girata al Londra e ad Andrea Enria”. E dunque, e’ la conclusione, ”vedremo come verranno valutati i piani delle banche italiane”.

Poi torna su un tema sollevato dall’Isvap: non si deve impedire alle banche di vendere polizze assicurative con i mutui casa, perchè così il cliente rischia di perdere l’abitazione. “Se ci vietate di fare polizze – spiega Mussari-  lasciate gli italiani nel pericolo di perdere la casa. La banca non ci perde: si porta via la casa e la famiglia resta senza tetto”. 

Commenta