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Trump, il suo “bellissimo” pacchetto fiscale tra costi e tagli: trionfo o vittoria di Pirro? Cosa può succedere

Una vittoria legislativa di Trump potrebbe danneggiare il suo partito. Il pacchetto dovrà fronteggiare uno scoglio molto duro: convincere il popolo Usa della sua bontà. Ma già emergono i dissensi. Compreso quello di Musk

Trump, il suo “bellissimo” pacchetto fiscale tra costi e tagli: trionfo o vittoria di Pirro? Cosa può succedere

Il disegno di legge in discussione alla Camera Usa, il cosiddetto “Big, Beatiful Bill” considerato dal presidente Trump l’espressione più alta della sua politica in materia di tasse e spesa si sta avvicinando all’approvazione definitiva del Congresso, probabilmente già nel corso della giornata di oggi, prima dei festeggiamenti per l’Indipendenza Usa domani. Ma, secondo alcuni osservatori, una vittoria legislativa del presidente potrebbe danneggiare il suo partito, data la scarsa popolarità delle misure. E, con le elezioni di medio termine a 16 mesi di distanza, qualsiasi trionfo legislativo di Trump e dei repubblicani potrebbe rivelarsi una vittoria di Pirro.

Il “Big, Beutiful Bill” di Trump con tutta probabilità riuscirà a superare la rilettura alla Camera e diventare legge così che Trump la possa sbandierare domani alla Festa per l’Indipendenza degli Stati Uniti. Ma ci sono da rilevare alcune crepe che potrebbero avere impatto più in là nel tempo.

Trump e il suo “bellissimo” pacchetto fiscale

Alcuni osservatori rimarcano che pareri contrari al varo di questo Act, che porterà profondi tagli alla sanità e le implicazioni per il debito nazionale, si sono alzati persino tra le file degli stessi Repubblicani. Alcuni membri del partito di Trump hanno infatti bloccato per diverse ore ieri l’iter del disegno di legge nella camera bassa del Congresso, per poi decidere di fare un passo indietro, accettando di far avanzare la legislazione.

Trump su Truth Social si era scagliato contro questi repubblicani che si opponevano al provvedimento. “I più grandi tagli fiscali della storia e un’economia in forte espansione contro il più grande aumento delle tasse della storia e un’economia in crisi. Cosa stanno aspettando i repubblicani??? Cosa state cercando di dimostrare??? MAGA NON È FELICE E VI STA COSTANDO VOTI!!!”, ha scritto Trump, con tanto di lettere maiuscole.

Con una maggioranza risicata alla Camera, i repubblicani possono permettersi di perdere solo tre voti sul disegno di legge. Ieri Trump ha incontrato privatamente alla Casa Bianca i dissidenti repubblicani per impedire loro di affossare il suo “grande e bellissimo disegno di legge”.

Diversi legislatori repubblicani conservatori e centristi, inclusi molti membri del Freedom Caucus, sono contrariati per il costo della legge, che secondo l’ufficio di bilancio del Congresso, un ente apartitico, aggiungerà 3.400 miliardi di dollari al debito nel prossimo decennio. Il gruppo ha diffuso un promemoria di tre pagine che descrive dettagliatamente quelli che ha definito “fallimenti” del disegno di legge. I membri più moderati invece hanno sostenuto che i tagli al Medicaid, il programma di assicurazione sanitaria pubblica per gli americani a basso reddito e disabili, priverebbero circa 12 milioni di persone della loro assicurazione sanitaria e pertanto sono troppo drastici. Inoltre il pacchetto eliminerebbe anche i crediti d’imposta per l‘energia pulita previsti dall’era di Joe Biden, aumentando al contempo gli investimenti nell’esercito e nella protezione delle frontiere.

La Casa Bianca ha respinto le obiezioni dicendo che la legge si sarebbe più che ripagata da sola nel lungo termine, generando una crescita economica più forte.

La prima versione di questa legge è stata approvata a stretta maggioranza dal Senato dopo che tre repubblicani si erano schierati a sfavore insieme ai democratici, costringendo il vicepresidente degli Stati Uniti J.D. Vance a esprimere un voto decisivo. Ora è di nuovo alla Camera, che deve approvarla prima che Trump la firmi. Una versione precedente della legge era stata approvata dalla Camera lo scorso maggio con un solo voto.

Trump: vittoria legislativa non è vittoria politica

Ma anche se la legge passasse, si troverebbe comunque di fronte a un compito arduo: difendere la legislazione di fronte a un pubblico americano che sembra già esserne infastidito. “Dovranno convincere il popolo americano di questa tesi, perché la maggior parte delle persone, la maggior parte degli elettori, se ne stanno appena rendendo conto”, ha detto Ron Bonjean, strategist repubblicano al FT. Altrimenti, ha avvertito, “questo verrà in gran parte dimenticato, oppure i critici continueranno a criticarlo, e gli elettori lo ricorderanno in modo negativo”.

I sondaggi hanno costantemente dimostrato che il disegno di legge è in gran parte impopolare a causa delle disposizioni che estenderebbero i tagli fiscali per i ricchi, tagliando al contempo l’assistenza sanitaria e i programmi sociali per i poveri. Un sondaggio di Morning Consult, condotto nel fine settimana, ha rilevato che il 50% degli elettori si è opposto al “grande, bellissimo disegno di legge”, mentre il 36% lo ha sostenuto.

L’opposizione di Elon Musk e il suo nuovo “Partito d’America”

Oltre all’opposizione unanime dei democratici, Trump ha dovuto fronteggiare gli attacchi anche di suoi alleati e finanziatori della sua campagna politica. Primo fra tutti Elon Musk che, dopo aver recentemente lasciato l’amministrazione proprio a causa dei battibecchi con Trump, ha rinnovato questa settimana le sue critiche pubbliche al disegno di legge definendolo un “abominio disgustoso” e sostenendo che avrebbe vanificato gran parte del lavoro di riduzione dei costi del suo cosiddetto Dipartimento per l’efficienza governativa (Doge). “Tutto ciò che chiedo è di non mandare in bancarotta l’America“, ha scritto Musk su X. Trump ha replicato suggerendo al governo di tagliare i sussidi a favore delle aziende di Musk e in seguito ha affermato che avrebbe “considerato” l’idea di deportarlo in Sudafrica, dove Musk era nato.

L’imprenditore ha contestato aspramente i legislatori del Partito repubblicano che hanno appoggiato la norma, accusandoli di ipocrisia vista la loro precedente campagna a favore dell’austerità fiscale. “Dovrebbero vergognarsi. Perderanno le primarie l’anno prossimo, dovesse essere l’ultima cosa che farò su questa Terra”, ha avvertito Musk, in riferimento alle elezioni di metà mandato in programma l’anno prossimo e al possibile finanziamento dei loro avversari.

Musk è anche tornato a manifestare l’intenzione di fondare un nuovo movimento politico, che ha chiamato “Partito d’America” e descrive come “un’alternativa al monopartito democratico-repubblicano, in modo che i cittadini abbiano davvero voce”. “Se questa folle legge di spesa passerà, il Partito d’America nascerà il giorno dopo“, ha aggiunto l’imprenditore.

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