Le auto tedesche provano ad aggirare i dazi di Trump. Mercedes-Benz ha avanzato una proposta che punta a disinnescare la crescente tensione commerciale tra Stati Uniti e Unione europea sul fronte dell’automotive. L’amministratore delegato del gruppo, Ola Kaellenius, ha illustrato al settimanale Der Spiegel un’idea “simmetrica”: l’ingresso in Europa di un’auto americana senza dazi per ogni veicolo europeo che entra negli Stati Uniti alle stesse condizioni.
“Per ogni auto che lascia gli Stati Uniti o l’Europa, una dall’altro lato entra senza dazi. Abbiamo presentato questa idea a entrambe le parti ed è un possibile elemento dei negoziati tra Usa e Ue”, ha spiegato Kaellenius.
Secondo il ceo del gruppo di Stoccarda, un meccanismo del genere potrebbe non solo offrire una soluzione al braccio di ferro attuale, ma anche costituire un modello replicabile in altri settori industriali, promuovendo un commercio più equo e prevedibile.
Fronte compatto con Bmw e Volkswagen
Mercedes-Benz non è sola in questa iniziativa. Anche Bmw e Volkswagen, secondo quanto riferito da Reuters, hanno già avviato contatti con l’amministrazione statunitense per valutare un possibile accordo che porti all’eliminazione reciproca dei dazi doganali sulle auto importate. L’ipotesi su cui si starebbe discutendo prevede la possibilità di ottenere “crediti” per le auto esportate dagli Stati Uniti, da scontare poi sui dazi dovuti all’importazione.
Mercedes come “laboratorio di idee” per i negoziati
In una seconda intervista, rilasciata alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, Kaellenius ha ribadito il ruolo proattivo del gruppo all’interno del confronto politico-commerciale tra Bruxelles e Washington. Sebbene le trattative formali spettino alle istituzioni comunitarie, Mercedes si propone come interlocutore tecnico, offrendo scenari e analisi d’impatto che possano aiutare i decisori politici.
“Come azienda, intratteniamo dialoghi con i decisori politici, sia nell’Ue che in Cina e negli Stati Uniti”””, ha dichiarato Kaellenius. “Tuttavia, i negoziati si svolgono a livello dell’Unione europea, perché la politica commerciale è di competenza comunitaria. Noi siamo disponibili come laboratorio di idee, per contribuire con scenari e suggerimenti su come certe decisioni impatterebbero su di noi”.
La strategia tedesca è chiara: mantenere l’iniziativa, offrendo soluzioni concrete, per evitare che l’Europa si trovi a subire misure unilaterali da parte degli Stati Uniti, soprattutto in un contesto geopolitico in cui il protezionismo economico è tornato al centro delle agende.