L’ottimismo sulle trattative commerciali e sulle politiche monetarie (domani si riunisce la Bce) ha offerto oggi qualche spunto alle borse europee, che chiudono una seduta volatile, ma in moderato progresso, mentre Wall Street si muove circospetta nelle prime ore di scambi. La prudenza in questo periodo appare d’obbligo, tanto più che oggi sono entrati in vigore i dazi al 50% su alluminio e acciaio importati negli Usa (esente la Gran Bretagna). In queste ore comunque le contrattazioni con la Ue, secondo le ultime notizie, procedono velocemente.
Piazza Affari è fanalino di coda a causa delle vendite sui titoli bancari e dopo vari alti e bassi, il listino agguanta un timidissimo guadagno dello 0,02%, che mantiene l’indice principale a 40.088 punti base. Gran parte del merito va a Stm (+11,15%), in orbita dopo aver annunciato cinquemila uscite in tre anni (compresi 2800 tagli programmati a inizio anno) e su indiscrezioni stampa relative a una possibile separazione della holding e delle attività industriali del gruppo di semiconduttori italo francese.
Guardando alle altre piazze europee i guadagni sono più robusti a Francoforte, +0,76%, spinta dal programma di incentivi fiscali per 46 miliardi di euro del cancelliere Friedrich Merz, in un programma di rilancio dell’economia tedesca che potrà contare anche su un bazooka da mille miliardi di euro, in base al piano di spesa pubblica finanziato dal debito, per modernizzare le forze armate e le infrastrutture obsolete. Il sostegno può ridare ossigeno alla prima economia europea, delusa anche oggi dal PMI servizi di maggio che scende al minimo i 30 mesi a 47,1. Bene l’Italia che sale a 53,2 e la Francia a 48,9, mentre la zona euro nel suo complesso registra una lieve contrazione scendendo sotto la soglia di 50 a 49,7.
Tornando alle borse: il settore tech aiuta Amsterdam +0,4% e sono in progresso a Parigi +0,53% e Londra +0,13%, mentre Madrid perde lo 0,21%.
Wall Street cauta dopo dati sul lavoro e attacco di Musk
A New York il clima appare relativamente positivo, nonostante l’attacco di Elon Musk alla legge fiscale voluta dal presidente Donald Trump e che il numero uno di Tesla ha definito legge fiscale di Trump definendola “un abominio disgustoso”.
Dalla pagina macro inoltre sono usciti oggi dati sul lavoro che riaccendono i timori di rallentamento economico. A maggio infatti, secondo i dati Adp, le aziende private negli Stati Uniti hanno assunto 37 mila lavoratori, rispetto ai 60mila di aprile e molto al di sotto delle previsioni che superavano i centomila. Un andamento che ha offerto il destro a Trump per un’altra sparata sulla Federal Reserve: “‘Troppo tardi’ Powell deve abbassare i tassi, ora!” Ha scritto su Truth, non mancando di osservare: “L’Europa ha abbassato i tassi nove volte!”.
Euro in rialzo in attesa della Bce
Benché Trump abbia un po’ esagerato il numero di volte in cui Eurotower ha abbassato il costo del denaro, domani la Bce è attesa tagliare i tassi d’interesse nuovamente dello 0,25%, scendendo al 2% dal 4% di un anno fa. La mossa è data praticamente per certa dal mercato, ma non va sottovalutato l’appuntamento, soprattutto per quanto dirà la presidente Christine Lagarde al termine della riunione. Il focus sarà in particolare sull’euro e sul ruolo che potrà giocare in futuro, in un contesto in cui il dominio del dollaro appare in declino. Anche oggi intanto la moneta unica si sta rafforzando contro il biglietto verde per un cambio di 1,1423.
La debolezza del dollaro rinvigorisce l’oro, che appare in ripresa dopo le perdite della vigilia e lo spot gold tratta in questo momento a 3375,12 dollari l’oncia (+0,65%).
Arretra invece il petrolio e il Brent, agosto 2025, registra una perdita dell’1,94% per un prezzo di 64,36 dollari al barile.
Piazza Affari, banche in affanno
Piazza Affari patisce oggi i ribassi delle banche, che vedono nei tassi più contenuti un’erosione dei loro profitti. In fondo al listino ci sono inoltre due protagoniste delle battaglie bancarie in corso: Mps -3,35% e la sua “preda” Mediobanca -2,61%. I toni si inaspriscono soprattutto all’interno di Piazzetta Cuccia. Uno dei partecipanti al patto, al termine della riunione odierna, ha detto che c’è tra i soci un “apprezzamento generalizzato” per l’Ops su Banca Generali (+1,97%). Al di fuori di questo perimetro però il socio Francesco Gaetano Caltagirone, dopo aver bocciato la valenza industriale dell’operazione, ha chiesto il rinvio sine die dell’assemblea di Mediobanca (che dovrebbe tenersi il 16 di giugno) a causa dell’incompletezza dell’informazione su questa offerta e soprattutto sui futuri rapporti tra Mediobanca e Generali (+1,4%), sottolineando i conflitti d’interesse nei cda. L’ad di Piazzetta Cuccia, Alberto Nagel, ha rimandato le accuse al mittente, replicando che l’assemblea è la massima espressione di trasparenza verso il mercato, le autorità di Vigilanza e la controparte, ritenendo quindi la richiesta di rinvio l’ennesima conferma del conflitto d’interessi dello stesso Caltagirone (che siede anche nel cda di Siena).
Tra le banche negative c’è Unicredit -1,21%, che ha rinunciato alla sospensiva sul Golden Power, al fine di ottenere dal Tar un’udienza di merito in tempi brevi su Banco Bpm (-0,29%), che si terrà il 9 luglio.
Tra le blue chip peggiori del giorno oggi precipitano anche Leonardo -2,46% e Tenaris -1,93%.
La regina del giorno è Stm, spinta anche da quanto detto dall’ad Jean-Marc Chery, secondo il quale ci sarebbero segnali di un ciclo positivo in arrivo, con un aumento della domanda da parte del mercato, a meno che le tensioni commerciali non ostacolino questi sviluppi favorevoli. Sull’azienda italo-francese pendono ancora problemi di governance e alcuni osservatori non escludono una separazione consensuale.
Brilla Campari, +6,37%, in scia al balzo di Remy Cointreau (+4,01%) a Parigi. Il gruppo francese dei liquori ha ritirato le ambiziose stime di crescita delle vendite al 2030 a causa delle politiche sui dazi e alla ripresa lenta sul mercato Usa. A sostenere il titolo sono le dichiarazioni del management secondo cui il peggio potrebbe essere alle spalle.
A Milano bene anche Saipem +2,27% e Prysmian +2,19%.
Spread in calo
La carta italiana archivia un’altra seduta improntata all’ottimismo, tenendo conto che l’Italia sta spendendo persino meno di quanto raccomandato dalla Ue e starebbe accumulando un virtuale tesoretto.
A fine seduta lo spread tra Btp 10 anni e Bund di pari durata è indicato in 98 punti base e i tassi sono rispettivamente al 3,51% e 2,53%.