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Saipem rimette a posto i conti: nel 2022 ebitda a 595 milioni, boom del fatturato (+53%). Rivisto il Piano al 2026

L’azienda di servizi per il settore dell’energia e delle infrastrutture sta velocemente risalendo la china. Fatturato 2022 in netta crescita grazie ai nuovi ordini. Nel 2026 visto ebitda a 1,2 miliardi

Saipem rimette a posto i conti: nel 2022 ebitda a 595 milioni, boom del fatturato (+53%). Rivisto il Piano al 2026

La cura Alessandro Puliti sta dando i suoi frutti. Saipem, malata grave tra la fine del 2021 e l’inizio del 2022, dopo interventi ripetuti e dosi da cavallo si è rimessa decisamente in piedi e programma un 2023 in ottima salute e migliore delle previsioni.

Un miglioramento si era iniziato a vedere già alla fine di un disgraziato 2022 che era iniziato con un profit warning, a cui era seguito in estate l’aumento di capitale da 2 miliardi: nel terzo trimestre i conti avevano già permesso di rivedere al rialzo la guidance.

Saipem: ebitda adjusted a 595 milioni

L’azienda di servizi per il settore dell’energia e delle infrastrutture nel 2022 ha visto l’ebitda adjusted risalire a 595 milioni da un profondo rosso di 1,27 miliardi nel 2021.

Il risultato netto sta risalendo progressivamente dal rosso di 2,46 miliardi del 2021 chiudendo il 2022 con il rosso attenuato a 209 milioni, in recupero del 91,5%, anche se alcuni analisti speravano di meglio: Equita Sim sperava in un -174 milioni e Banca Akros -157 milioni.

“Oltre alla soddisfazione per i dati finanziari del 2022 credo sia fondamentale sottolineare come il raggiungimento di questi risultati sia stato possibile grazie all’impegno degli oltre 30mila colleghi nei 70 Paesi del mondo” ha detto l’ad Alessandro Puliti. “A loro va il mio primo e personale ringraziamento, ma non posso non congratularmi anche i nostri azionisti, le istituzioni finanziarie e l’intero consiglio di amministrazione. Ci sono loro dietro i cambiamenti strategici e organizzativi della società. E sono loro ad aver permesso il rafforzamento finanziario che ha reso possibile il rilancio di Saipem”.

Puliti, proveniente dall’Eni, e Paolo Calcagnini, di Cdp , avevano subito affiancato in febbraio l’allora ad Francesco Caio, il quale si era poi dimesso ad agosto lasciando il posto proprio a Puliti.

A Piazza Affari il titolo ha perso ieri mattina oltre il 4%, per poi recuperare e chiudere a -0,71%. Stamane quota in calo del 2,78%.

Il fatturato sale grazie ai nuovi ordini raccolti nel 2022

Migliore delle attese sono invece i ricavi che lo scorso anno sono cresciuti a 9,98 miliardi, con una crescita del 53% rispetto ai 6,52 miliardi di fine 2021. Alla base del miglioramento ci sono i nuovi ordini, acquisiti nel corso dello scorso anno per un totale di 12,941 miliardi, praticamente raddoppiati rispetto ai 6,952 miliardi nel 2021): il portafoglio ordini al 31 dicembre 2022 ammonta così a 24,017 miliardi. Il 2023 inoltre è già iniziato bene, con nuovi ordini per 900 milioni di dollari.

Anche la posizione finanziaria netta migliora pur rimanendo ancora un po’ negativa con un -264 milioni, ma lontano da quel -1,54 miliardi che fotografava la disastrosa situazione alla fine del 2021. Per rafforzare ulteriomente la sua posizione finanziaria, nei giorni scorsi Saipem aveva sottoscritto due nuove linee di credito per complessivi 860 milioni di euro con un pool di primari istituti di credito nazionali e internazionali.

Il rinnovo del Piano strategico: fatturato 2023 oltre 11 milirdi quest’anno, ebitda a 850 mln

Con in mano i nuovi risultati finanziari Saipem ha potuto anche rivedere i target dei prossimi anni, aggiornando le linee strategiche del piano presentato nel 2022. Per il 2023 la società energetica stima un fatturato superiore agli 11 miliardi, un ebitda adjusted di circa 850 milioni, una free cash flow a breakeven e una posizione finanziaria netta pre-Ifrs 16 positiva (negativa per 500 milioni post-Ifrs). Gli investimenti sono stimati in 450 milioni.

A fine piano, nel 2026, Puliti conta inoltre di superare i 12 miliardi di ricavi e di portare l’ebitda adjusted sopra 1,2 miliardi. Il free cash flow è visto oltre i 600 milioni, mentre la posizione finanziaria netta post Ifrs 16 è stimata maggiore di 700 milioni. Nel periodo 2023-26, inoltre, gli investimenti cumulati sono calcolati in 1,2 miliardi e sono previste acquisizioni di ordini E&C per 46 miliardi insieme a drilling offshore per 3 miliardi.

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