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Borsa, il boom di Exor (+4%) tiene a galla Piazza Affari

In una giornata borsistica di generale debolezza, Piazza affari si tiene sulla parità grazie soprattutto all’exploit di Exor in procinto di vendere Partner Re con una plusvalenza pazzesca – Vendite invece su Fca e Saipem

Borsa, il boom di Exor (+4%) tiene a galla Piazza Affari

Chiusura debole per le borse europee, con Piazza Affari in lieve controtendenza (+0,12%, 24.4507 punti base) soprattutto grazie a Exor, +4,08%. In mattinata il listino milanese ha persino toccato il record dal 2008, per poi ripiegare leggermente.

Più arretrate Francoforte -0,15%; Parigi -0,23%; Madrid -0,05%; Londra -0,22%. Di segno opposto Wall Street, partita in rosso, ma ora in frazionale rialzo. Sale Tesla, che ha riaperto lo stabilimento di Shanghai.

Sui listini del Vecchio Continente, dopo i progressi della scorsa ottava, ha pesato probabilmente il clima economico e politico, oltre le incertezze globali indotte da coronavirus  momentaneamente arginate dalle mosse delle banche centrali a partire da quella cinese che ha iniettato liquidità per 129 miliardi di dollari. In Europa destabilizza la situazione tedesca, dopo il passo indietro dell’erede naturale di Angela Merkel, Annegret Kramp-Karrenbauer, che non si candiderà alle prossime elezioni e manterrà la guida del partito solo fino a quando non verrà trovato un altro candidato. In Irlanda d’altra parte le elezioni hanno registrato l’affermazione storica del Sinn Fein, espressione politica del Sinn Fein, già vicino alle posizioni dell’Ira. Un risultato che ha pesato sulle banche di Dublino. Sul fronte economico cala per la prima volta dal 2014 la produzione industriale italiana nel 2019: -1,3%, con l’auto  in picchiata, -13,9%. Inoltre l’Ufficio parlamentare di bilancio, organo chiamato a validare gli obiettivi del governo, ha detto in una nota che la crescita del pil nel 2020 sarà pari allo 0,2%, a fronte del +0,6% stimato dall’esecutivo.

In questo clima il dollaro si afferma sempre più come valuta rifugio e sovrasta l’euro. Il cambio fra moneta unica e biglietto verde si muove a 1,0915. 

La seduta appare positiva per l’oro, in progresso dello 0,3% a 1578,25 dollari l’oncia, mentre il petrolio riprende la via delle vendite. Brent -1,89%, 53,43 dollari al barile.

In Piazza Affari la partita sul Ftse Mib si è giocata oggi quasi tutta in casa Agnelli. Sul podio siede infatti la finanziaria Exor, dopo l’annuncio delle trattative con Covea per la possibile cessione di Partner Re, vendita che consentirebbe una abbondante plusvalenza. Sul fronte opposto del listino ci sono Cnh, -2,18%, che soffre gli scenari negativi indotti dal temibile virus cinese, e Fca -1,83%. Moderati progressi per la Juventus, +0,22%, nonostante la bruciante sconfitta con il Verona.

Nel resto del paniere brilla Nexi, +3,481%, che coltiva ancora la speranza di un’aggregazione con Sia. Fra i finanziari è in evidenza il risparmio gestito: Azimut +2,95%. In denaro Banca Generali, +2,44%, che mostra conti con utili e masse amministrate in netta crescita, portando il pay-out al 79% e il dividendo a 1,85 euro ad azione. Bene Ubi, +0,64%, che migliora la gestione operativa, riduce i crediti deteriorati e rafforza il patrimonio. Il dividendo aumenta del 8% rispetto all’anno scorso, 0,13 euro per azione e sarà ancora cash, garantisce l’ad Massiah.  Giù Banco Bpm -0,72%. Mediobanca -0,76%, Intesa -0,69%.

Nella moda Moncler recupera e sale del 2,63%. Fra gli industriali Prysmian +1,86%.

Le vendite colpiscono i titoli petroliferi Saipem -1,36%; Eni -0,98%.

Dopo la conferma di Fitch sul debito italiano, con rating BBB (outlook negativo), lo spread risale a 139 punti, ma il rendimento del decennale italiano resta  a 0,94%.

Questa sera a mercato chiuso, il Tesoro comunicherà i termini del collocamento a medio e lungo termine in agenda giovedì, in cui dovrebbero venire riaperti i benchmark Btp a tre e sette anni, eventualmente insieme a un extra-lungo. 

Inoltre il Ministero dell’Economia ha affidato a un gruppo di banche composto da Goldman Sachs, Morgan Stanley, Nomura, Societe Generale e Unicredit il mandato per il collocamento sindacato di un nuovo Btp benchmark a 15 anni scadenza 01/03/2036. In una nota si precisa che la transazione “sarà effettuata nel prossimo futuro, in relazione alle condizioni di mercato”.

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