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Trump, il presidente Usa più impopolare della storia

Secondo una ricerca di Pew condotta in 37 paesi, solo il 22% degli intervistati sostiene di aver fiducia nel nuovo presidente Usa – Il confronto con Obama è impietoso: Trump lo batte solo in Russia e in Israele – Intanto, la Corte Suprema Usa autorizza (ma smonta) il “Muslim ban”

Trump, il presidente Usa più impopolare della storia

Forse non è quello che avrebbe voluto, ma Donald Trump può vantare un primato. È il presidente degli Stati Uniti più impopolare di sempre nel mondo. Una ricerca di Pew condotta in 37 Paesi (esclusi gli Stati Uniti) su un campione di 40mila persone ha rivelato che solo il 22% sostiene di aver fiducia nella leadership americana. Gli incerti sono appena il 4%, mentre il 74% non si fida affatto del nuovo inquilino della Casa Bianca.

Lo smacco più grave per The Donald è però il confronto con Barack Obama, che negli ultimi mesi della sua presidenza raccoglieva il 64% di consensi e il 23% di diffidenza. Tra i vari Paesi oggetto dell’indagine, Trump batte il suo predecessore solo in Russia e in Israele.

Insomma, il sostegno alla presidenza americana è crollato ai minimi storici tra gli alleati, soprattutto tra quelli europei. E per la prima volta nella storia degli studi Pew, la maggioranza degli intervistati in Canada ritiene che gli Stati Uniti non siano una potenza rivolta verso il bene del mondo.

Un mondo che boccia praticamente tutte le scelte più eclatanti annunciate fin qui dal presidente Usa: dal muro alla frontiera con il Messico all’abbandono degli accordi di Parigi sul clima, passando per il bando anti-musulmani.

Quest’ultimo, peraltro, entrerà in vigore il 29 giugno e durerà 90 giorni, coinvolgendo i cittadini di sei Paesi (Iran, Libia, Somalia, Sudan, Siria e Yemen), è stato praticamente smontato dalla Corte Suprema americana. I giudici hanno escluso dal “Muslim ban” gli stranieri che hanno “una relazione con una persona o un’entità negli Usa”. La pronuncia del massimo organo giudiziario lascia quindi più di qualche margine di interpretazione alle autorità di frontiera, ma sembra chiaro che potranno rientrare tutti coloro che hanno un’occupazione, un parente o che studiano in America.

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