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Fca, svolta storica: patto d’azione tra la Fim di Bentivogli e i quadri

Oltre trent’anni dopo la marcia dei quarantamila e in un contesto del tutto diverso, il leader dei metalmeccanici della Fim-Cisl, Marco Bentivogli apre ai quadri e ai colletti bianchi della Fiat e stipula un patto d’azione con la loro associazione: “Non c’è alcuna contraddizione tra l’unità e lo sciopero con Fiom e Uilm per il contratto e questo accordo: insieme per costruire il sindacato del futuro”.

Fca, svolta storica: patto d’azione tra la Fim di Bentivogli e i quadri

La Fim-Cisl e l’Associazione Quadri e Professional (Aqcf), ovvero rispettivamente la prima organizzazione in Italia di operai e di quadri, hanno raggiunto l’intesa per una serie di iniziative comuni nell’ambito delle aziende Fiat Chrysler Automobiles e Chn Industrial, dove il sindacato dei metalmeccanici della Cisl rappresenta la prima organizzazione sindacale sia come numero di rappresentanti sindacali che come iscritti.

Insieme alla Aqcf la Fim-Cisl ha deciso un accordo di massima sull’erogazione dei servizi per i propri associati, una collaborazione negli ambiti dei progetti di ricerca con le Università sulle Alte professionalità, l’attivazione di percorsi di formazione sindacale comuni tra le RSA volti a migliorare le rispettive conoscenze e le competenze, nonché la propria azione nella rappresentanza sindacale.

Servizi e convenzioni per associati

I lavoratori iscritti all’Aqcf potranno utilizzare i servizi e le convenzioni messe a disposizione dalla Fim-Cisl ai propri iscritti su tutto il territorio nazionale, con gli stessi vantaggi ed eventuali contributi che gli stessi iscritti Fim-Cisl hanno nei diversi territori. 

Progetto alte Professionalità 

La Aqcf parteciperà al progetto di ricerca che la Fim-Cisl ha in corso presso il Politecnico di Milano, che coinvolge realtà importanti come Fca, Chn, Finmeccanica, GE Oil&Gas, dando il proprio contributo specifico per l’analisi della condizione del lavoro impiegatizio, dei quadri e delle alte professionalità. Aqcf e Fim-Cisl potranno predisporre attività congiunte in convegni e seminari dedicati alle alte professionalità.

Formazione sindacale

La Fim-Cisl e l’Aqcf attiveranno nell’ambito delle proprie rappresentanze sindacali in Fca e Cnh Industrial percorsi di formazione comuni, territoriali e nazionali, volti a migliorare le conoscenze e le competenze, nonché la propria azione nella rappresentanza sindacale, anche invitando i dirigenti dell’Aqcf a partecipare alle sessioni formative previste in occasione di convegni e di Consigli Generali.

“Giornata storica – ha commentato il segretario di Fim Cisl Marco Bentivogli -: è il primo passo per un lavoro comune tra chi ha salvato l’automotive e punta su partecipazione. La fabbrica integrata deve avere un sindacato forte e rappresentativo che integri appunto tutte le professionalità dagli operai ai quadri. Scenario opposto a quello dell’autunno ’80, in quanto oggi tale ricomposizione è un elemento insostituibile di rappresentanza della fabbrica moderna e integrata”.

“Un patto d’azione che – ha proseguito Bentivogli in una nota -, passo dopo passo, è stato costruito da mesi sul lavoro quotidiano. Organizzazioni che entrambe guardano avanti. Si lavorerà insieme su formazione, servizi, alte professionalità. Siamo i sindacati che hanno firmato un accordo che migliora condizioni di lavoro e salari. E soprattutto che ha imparato la lezione americana, nella vicenda Chrysler, con un tasso di sindacalizzazione più basso ha potuto giocare un ruolo più incisivo, nella prima fase; lo stesso vale per l’esperienza tedesca e nord-europea. Troppe sigle e troppe federazioni agevolano il corporativismo e l’autoreferenzialità. La proliferazione di sigle sindacali serve più ai sindacalisti che ai lavoratori. Sette sindacati in Fiat Fca sono un elemento di indebolimento utile solo a moltiplicare agibilità e incarichi. Dove si pratica la partecipazione ci sono 1 o al massimo 2 sindacati. Per il contratto nazionale di Federmeccanica ci siamo messi insieme quando le cose si sono messe male. In Fca le cose van bene, sindacalmente e industrialmente. L’azione comune quando le cose van bene ha ancora più forza perché dettata da scelte, da lungimiranza e non da strategie difensive. Per questo abbiamo impiegato ben 7 mesi nel tentare anche una piattaforma comune in Federmeccanica, ma la sintesi sarà sempre difficoltosa con chi non va oltre il proprio Statuto e ha risolto i troppi conti sempre in retromarcia col passato. Nessuna contraddizione, uniti per il contratto dei metalmeccanici. Insieme per costruire il sindacato del futuro. E’ un appello che abbiamo lanciato un anno fa che continueremo a perseguire. Il nostro paese vive un momento difficile ma decisivo. E’ il momento di fare poche cose, ma tutti insieme”.

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