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Delega fiscale, Renzi: “Diremo addio agli scontrini”

Secondo il Premier, “la delega fiscale sta cambiando radicalmente l’approccio dell’Agenzia delle Entrate: non è più l’avvoltoio appollaiato sulle spalle che ti becca, ma un consulente”.

Delega fiscale, Renzi: “Diremo addio agli scontrini”

Con la delega fiscale “andiamo verso l’eliminazione dello scontrino, nella logica della tracciabilità totale elettronica”. Lo ha detto oggi a Roma il premier Matteo Renzi, intervenendo all’iniziativa “Digital champions” al Tempio di Adriano.

“La delega fiscale sta cambiando radicalmente l’approccio dell’Agenzia delle Entrate – ha argomentato il Presidente del Consiglio –. Io che sono considerato un grande comunicatore, e non è vero, non sono riuscito a comunicarlo. Non è più l’avvoltoio appollaiato sulle spalle che ti becca, ma un consulente”.

IL DEF

Nella relazione all’aggiornamento del Documento di Economia e Finanza presentato a inizio a ottobre, il Governo aveva anticipato l’intenzione di rinunciare agli scontrini e ricevute fiscali, strumenti ormai insufficienti per combattere l’evasione e tecnicamente superati dalla tracciabilità dei pagamenti elettronici.

L’AGENZIA DELLE ENTRATE

Un indirizzo confermato anche dalla nuova direttrice generale dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi: “In prospettiva – aveva detto a inizio mese la numero uno del Fisco – l’attuazione della completa tracciabilità comporterà l’abbandono di alcuni strumenti risultati inefficaci come i misuratori fiscali e le ricevute fiscali, con minori oneri per le imprese ed il progressivo abbandono di controlli massivi sul territorio da parte dell’amministrazione finanziaria”.

Non solo. Secondo Orlandi, “è prioritario incentivare l’uso di strumenti tracciabili in ogni ambito, con un’attenzione particolare proprio alle attività che si rivolgono al consumatore finale”, anche per rafforzare “le funzioni di selezione dei contribuenti da sottoporre a controllo sulla base di significativi indici di maggior rischio evasione”.

L’OBBLIGO (PER ORA) IGNORATO DEL POS

In realtà, un obbligo già esiste: dallo scorso primo luglio tutti i commercianti, i professionisti e le imprese devono dotarsi di un terminale Pos per consentire ai clienti di pagare gli importi superiori a 30 euro con carta di credito, prepagata o bancomat. Il problema è che la stragrande maggioranza dei soggetti interessati ha candidamente ignorato la nuova regola, non essendo previste multe o sanzioni. Per colmare questo vuoto – ma anche per introdurre degli incentivi – il Tesoro ha istituito un tavolo di lavoro con Banca d’Italia, Abi, Consorzio Bancomat, Aiip (Associazione italiana istituti di pagamento e di moneta elettronica) e i gestori Visa e Mastercard.

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