Condividi

80 euro, estenderli anche agli stagisti

Tra i cosiddetti incapienti, quelli con redditi all’interno della cosiddetta “no tax area” (8mila euro lordi annui) siedono anche molti stagisti e tirocinanti che percepiscono rimborsi spese in media molto bassi – Anche a loro, che già beneficiano dell’annullamento della quota Irpef, è possibile estendere la “quattordicesima” di Renzi: ecco perché.

80 euro, estenderli anche agli stagisti

Durante la conferenza stampa di presentazione del Def, il premier Matteo Renzi ha rassicurato che si cercherà una soluzione per liquidare anche agli “incapienti” gli ormai noti 80 euro mensili per chi guadagna fino a 1500 euro netti al mese.

Recentemente è stato notato che tale provvedimento avrebbe alcuni effetti distorsivi, in quanto coloro che percepiscono, come lavoratori dipendenti, retribuzioni al di sotto degli 8000 euro lordi annui, non potrebbero beneficiare dell’aumento delle detrazioni. I redditi all’interno della cosiddetta “no tax area”, infatti, beneficiano già di detrazioni che annullano l’effetto dell’aliquota Irpef più bassa, quella del 23%. Dunque aumentare le detrazioni per gli incapienti non è possibile in quanto non esiste alcun differenziale tra aliquota e detrazione sul quale operare per restituire un po’ di potere d’acquisto a una platea che, di fatto, percepisce uno stipendio da fame.

Il governo sta cercando in queste ore di trovare una soluzione per mettere in tasca anche agli incapienti i famosi 80 euro, o quattordicesima. Ciò può comportare problemi di copertura, dal momento che la platea dei beneficiari salirebbe da 10 a 14 milioni.

Tra i cosiddetti incapienti “siedono” anche molti tirocinanti che percepiscono rimborsi spese in media molto bassi. Per non parlare dei tanti stagisti abusivi ancora oggi sfruttati senza nessuna tutela previdenziale che però prestano lavoro dipendente a tutti gli effetti. Stando al testo unico delle imposte sui redditi (TUIR, articolo 50 comma 1, lettera c), sono infatti da considerarsi assimilabili ai redditi da lavoro dipendente: “le somme da chiunque corrisposte a titolo di borsa di studio o di assegno, premio o sussidio per fini di studio o di addestramento professionale, se il beneficiario non e’ legato da rapporti di lavoro dipendente nei confronti del soggetto erogante”.

Sarebbe quindi un gradito segnale di attenzione per i tanti giovani in cerca di una strada professionale, se il Governo riuscisse – previa individuazione delle coperture e del meccanismo per liquidare gli importi – a tutelare anche questa categoria. E’ prevedibile che il costo non sarebbe esorbitante.  

Commenta