Condividi

5G, Tim: +393 miliardi per l’Italia entro il 2040

Secondo il Centro Studi Tim, il 5G potrebbe garantire alla sanità italiana risparmi per un miliardo di euro l’anno a partire dal 2025

5G, Tim: +393 miliardi per l’Italia entro il 2040

Entro il 2040, il 5G porterà all’economia italiana un contributo positivo pari a 393 miliardi di euro. Lo scrive in un rapporto il Centro Studi Tim, precisando che 160 miliardi saranno generati dai servizi per le persone e i restanti 233 dall’Internet of Things. Se si restringe lo sguardo al decennio 2020-2030, la nuova tecnologia garantirà al Pil italiano un beneficio di circa 78 miliardi.

“L’Europa sta correndo verso il 5G e l’Italia è stata tra i precursori – sottolinea Stefano Siragusa, chief revenue officer di Tim – Siamo anche tra i più grandi investitori: con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, il nostro governo ha deciso di mettere sul tavolo due miliardi di euro per supportare lo sviluppo e la diffusione del 5G”. Meglio di noi fa solo la Germania, con tre miliardi. 

5G E SANITÀ

Quanto ai settori d’applicazione – si legge ancora nell’analisi del Centro Studi – per la sanità italiana il 5G vale un miliardo di euro l’anno a partire dal 2025, cifra che comprende risparmi in vari ambiti: 790 milioni nel monitoraggio clinico, 150 nella prevenzione e 32 nelle polizze assicurative. Altri quattro milioni l’anno arriveranno poi da maggiori efficienze nella farmaceutica, in particolare nelle attività di ricerca e sviluppo. Sul piano pratico, tra le principali applicazioni sanitarie del 5G (sperimentate ma ancora non diffuse) figurano la telechirurgia, l’ambulanza connessa e il teleconsulto in alta definizione.

5G E MANIFATTURA

Sempre a partire dal 2025, l’utilizzo della nuova tecnologia nel settore manifatturiero italiano – continua lo studio – porterà ogni anno un incremento della produttività pari all’1%, che corrisponde a una crescita del valore aggiunto di 2,5 miliardi. In campo industriale, le soluzioni innovative connesse al 5G comprendono il controllo da remoto di robot e di veicoli a guida autonoma, applicazioni di ultima generazione per la raccolta e il monitoraggio dei dati, per la videosorveglianza e per la stampa in 3D.

5G E AUTOMOTIVE

Nel settore dell’automotive, l’analisi stima che il 5G produrrà benefici complessivi per circa 3,2 miliardi di euro l’anno a partire dal 2025. In particolare, “l’introduzione del 5G permetterà sia di migliorare i processi produttivi, potenziando l’automazione delle fabbriche – si legge nello studio – sia di arricchire la dotazione delle auto circolanti con connessioni più potenti e distribuite, abilitando nuovi scenari d’uso come l’auto a guida autonoma o guidata da remoto”.

I produttori potranno così “potenziare la raccolta dei dati analizzando in tempo reale le eventuali anomalie a bordo – prosegue l’analisi – migliorare l’esperienza di guida e le prestazioni del veicolo, prevedere in anticipo la necessità di manutenzione, abilitare soluzioni di guida autonoma”. Per i costruttori attivi in Italia, tutto questo si tradurrà in un beneficio pari a circa 920 milioni di euro l’anno dal 2025.

5G ED ENERGIA

Sul fronte dell’energia elettrica e del gas, grazie ai contatori intelligenti (che forniscono dati sui consumi in tempo reale) il 5G porterà un vantaggio complessivo di oltre 160 milioni l’anno dal 2025. Per i consumatori italiani, lo studio parla di possibili risparmi pari al 10%, che corrispondono a 620 milioni di euro l’anno dal 2025.

Nella gestione delle risorse idriche, invece, la nuova tecnologia può consentire di ridurre del 10% le perdite sulla rete, con oltre 700 milioni di euro annui di benefici per la filiera.

5G E AMBIENTE

Infine, per quanto riguarda l’ambiente, il centro studi Tim sostiene che il 5G permetterà di ridurre ogni anno la produzione di rifiuti dell’1%, con un risparmio economico di circa 106 milioni l’anno dal 2025.

IL 5G AUMENTERÀ ENTRO LA FINE DEL 2021

Siragusa ha poi spiegato che l’adozione del 5G dipende dalla “distribuzione dei terminali. Di 5G in Italia ce n’è tanto, anche troppo rispetto a quello che viene utilizzato. L’adoption è stata lenta in tutta Europa. In Italia c’è un traffico dati 5g in forte crescita e ci aspettiamo un incremento in seconda parte dell’anno quando tutti i produttori inizieranno a lanciare prodotti 5G”.

Quanto ai possibili effetti del 5G sulle partite di calcio che Tim trasmette in collaborazione con Dazn, Siragura ha spiegato che “la fruizione dei servizi non è un tema di tenuta della rete e la rete non sta avendo problematiche: avere 5G o no cambia poco. I problemi non sono legati a questo”.

“Nel mondo e in Italia il 5G sta entrando nella vita delle persone e delle imprese: con il 5G di Tim i clienti stanno sperimentando le prestazioni di questa tecnologia – sottolinea Carlo Nardello, Chief strategy, business development and transformation officer di Tim- Tutto questo avviene in un momento particolare della nostra storia, un periodo di migrazione verso il post-pandemia, ma soprattutto di transizione verso un’Italia più digitale. Una transizione che potrà realizzarsi solo se si diffonderà l’uso delle soluzioni basate su banda ultra larga, cloud, internet delle cose ed appunto 5G”.

Commenta