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Zte crolla in Borsa: il Senato Usa mantiene il bando

Il Senato americano ha approvato un emendamento che reintroduce il bando alle vendite di componenti Usa contro il colosso delle telecomunicazioni cinese e in parte coinvolto anche all’altro gigante asiatico, Huawei. Titoli in caduta a Hong Kong

Zte crolla in Borsa: il Senato Usa mantiene il bando

Zte, il colosso delle telecomunicazioni cinese, crolla in Borsa perdendo il 24,81% a Hong Kong – scendendo al minimo da due anni, dopo l’approvazione da parte del Senato statunitense del provvedimento sulla reintroduzione del veto alle vendite di componenti Usa imposto ad aprile al gruppo di Shenzen.

La sospensione delle esportazioni era stata decisa ad aprile dopo che Zte aveva violato un precedente accordo del 2017 che sanciva il divieto di esportazione verso Iran e Corea del Nord e la sostituzione di alcuni vertici, mai attuata.

Il Senato americano ha approvato il National defense authorization act con il sostegno di 85 senatori su 100, confermando il bando di sette anni approvato due mesi fa. Nel nuovo veto è rimasto coinvolto anche l’altro colosso cinese, Huawei. Il provvedimento del Senato infatti blocca le vendite di prodotti Huawei alle agenzie governative statunitensi pur lasciando aperta la possibilità, per il produttore cinese, di acquistare componenti tecnologiche americane.

Questa decisione è in controtendenza rispetto all’accordo preso all’inizio del mese tra il dipartimento del commercio americano e il gruppo di Shenzhen, che prevedeva una multa per un valore di un miliardo di dollari, altri quattrocento milioni di deposito di garanzia e la sostituzione dei dirigenti del gruppo, in cambio della cancellazione del bando.

Il senatore repubblicano dell’Arkansas Tom Cotton, uno dei promotori dell’emendamento, ha richiamato il “rischio per la sicurezza nazionale” e la necessità di “fermare il furto della proprietà intellettuale, prevenire le infiltrazioni nelle nostre reti di comunicazioni e impedire la violazione del diritto alla privacy dei nostri cittadini”.
Anche Marco Rubio senatore della Florida e leader democratici come Chuck Shumer dello Stato di New York ed Elizabeth Warren del Massachusetts hanno premuto affinché il provvedimento contro Zte fosse inserito nel National defence authorization act.

Zte aveva deciso alla fine dello scorso anno di investire in Italia e di creare il suo quartier generale europeo nella penisola con l’obiettivo di espandere la rete 5 G e sviluppare nuove tecnologie. “Siamo in Italia da più di dieci anni e abbiamo intenzione di incrementare sempre di più i nostri investimenti puntando sul 5G, il nuovo standard destinato a crescere e che sarà fondamentale per superare il digital divide”, ha affermato Hu Kun, Ceo di Zte Italia.

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