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Yellen non tocca i tassi ma teme Brexit

La Fed lascia invariati i tassi come i mercati europei avevano intuito con il rimbalzo di ieri – La Yellen non nasconde però le sue preoccupazioni sulle conseguenze negative di Brexit: “E’ pericolosa” – Stamattina Nikkei in picchiata (-3%) e yen ai massimi – Borsa in allarme – Spread Btp-Bund a quota 143

Yellen non tocca i tassi ma teme Brexit

Tassi invariati e freno tirato sul prossimo aumento. La Brexit preoccupa anche Janet Yellen, che nella conferenza stampa di ieri ha ammorbidito le attese sul percorso del rialzo dei tassi intrapreso dalla Banca centrale americana. A chiedere maggiore cautela sono la Brexit, che è “pericolosa” e potrebbe avere conseguenze sulle future condizioni economiche e finanziarie e rimarrà “un fattore nelle prossime decisioni”, e le maggiori tensioni sui mercati ma anche la fragilità improvvisa del mercato del lavoro Usa (denunciata dagli ultimi dati sull’occupazione). Così la Fed ha affermato di “aspettarsi che le condizioni evolvano in maniera da richiedere solo graduali aumenti dei tassi”.

Dopo la Fed ieri Wall Street ha mostrato nervosismo e gli indici hanno chiuso in leggero ribasso mentre è continuato l’acquisto ai beni rifugio con gli acquisti sui Treasury i cui rendimenti sono scesi all’1,58%.

In Europa nei giorni scorsi il decennale tedesco ha registrato rendimenti negativi per la prima volta nella storia. Ieri tuttavia il Tesoro tedesco ha messo in asta bund decennali per 4 miliardi ricevendo richieste solo per 3,6. Lo spread Btp-Bund rimane in tensione a 144 punti base mentre gli acquisti si riversano, a mani basse, paradossalmente più aumenta il rischio Brexit, anche sui Gilt inglesi.

Sui mercati però ieri è stata una giornata di allentamento delle tensioni: in attesa della Fed le Borse europee hanno ripreso fiato dopo cinque giorni di ribasso. Le banche in recupero a Piazza Affari hanno spinto il Ftse MIb in rialzo dell’1,49%. Londra sale dello 0,73%, Parigi dell’1% e Francoforte dello 0,92%.

Tuttavia, dopo le preoccupazioni espresse dalla Yellen e la chiusura debole di Wall Streeet, oggi Tokyo arretra del 3% sullo yen ai massimi dal gennaio 2013 sull’euro: la Banca del Giappone, il secondo importante appuntamento sul fronte delle banche centrali di questa settimana, ha rinviato ogni ulteriore mossa di allentamento monetario a luglio. Petrolio ancora in calo. Si guarda ora all’apertura dell’Europa che probabilmente risentirà delle rinnovate tensioni.

In giornata i mercati guardano alla pubblicazione del Bollettino economico della Bce. Sul fronte macroeconomico sono attesi i dati sulle vendite al dettaglio in Gran Bretagna, l’inflazione dell’Eurozona di maggio e una fitta serie di indicatori dagli usa: le richieste di sussidio settimanali, il saldo delle partite correnti del primo trimestre, l’inflazione di maggio, l’indice Philadelphia Fed di giugno e l’indice del mercato immobiliare Naha dello stesso mese.

Occhi sulle banche, ma anche sul comprato auto, dopo che questa mattina l’area ha diffuso i dati relativi alle immatricolazioni del mese di maggio.

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