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Workshop Quality Project Lab – Infrastrutture, a caccia di progetti di qualità

Nel Workshop Quality Project Lab, promosso a Roma dal professor Gilardoni della Bocconi, sul rilancio delle infrastrutture sono stati identificati i punti cruciali per valorizzare i progetti di qualità, la cui carenza pesa sul settore delle opere pubbliche e sul Paese molto di più delle risorse finanziarie – Ecco le proposte avanzate al Governo.

Workshop Quality Project Lab – Infrastrutture, a caccia di progetti di qualità

QPLab, il nuovo centro studi presieduto dal prof. Andrea Gilardoni della Bocconi, ha presentato nel workshop di Roma una serie di proposte per impostare e gestire efficacemente le opere pubbliche e rilanciare le infrastture valorizzando i progetti di qualità. Nel convegno è intervenuto con un messaggio-video il ministro delle Infrastruttire e Trasporti, Graziano Delrio, che ha confermato l’intenzione del Governo di accelerare sulla realizzazione di infrastrutture utili al Paese e sostenibili sul piano economicio, sociale e ambientale fissando un chiaro e limitato elenco di priorità.

In apertura il direttore del QPLab (Quality Project Lab), Stefano Clerici, ha illustrato i punti fondamentali, che sono:

  • Promozione di una cultura della pianificazione e progettazione di qualità delle opere pubbliche
  • Sviluppo di un modello di project management per la gestione di progetti infrastrutturali e di opere pubbliche;
  • Implementazione di un sistema di rating sulla qualità progettuale delle opere pubbliche per orientare la scelta degli investitori.
  • Il Ministro per le Infrastrutture a la Mobilità Graziano Delrio ha indicato le strategie di fondo basate sui seguenti:
  • Affrontare il tema della priorità nelle scelte politiche;
  • Uscire da una programmazione fatta di lunghissime liste di opere ed entrare in una fatta di scelte di priorità collegate ai problemi logistici, di sviluppo competitivo del territorio e di qualità della vita;
  • Riportare l’attenzione sui bisogni reali dei territori e rendere prioritarie opere veramente utili. No a scelte legate a logiche politiche;
  • Avere progetti chiari, definiti ed efficaci;
  • Approvare il nuovo Codice Appalti, strumento efficace per colmare i difetti del passato: a gara solo progetti definitivi, vera qualità dei collaudatori e vera autonomia della progettazione.

Ipotesi e proposte tecniche sono state indicate nel workshop da Raffaele Tiscar (Presidenza del Consiglio), da Alessandra Dal Verme (MEF), da Stefano Esposito (Senato) e da Stefano Scalera (MEF). Di rilievo i seguenti aspetti:

  • Costituzione di una struttura tecnica di supporto nella programmazione e valutazione dei progetti;
  • Definizione di linee-guida per progettare opere di qualità, dal piano strategico fino all’esecuzione e gestione dell’infrastruttura;
  • Revisione delle logiche di programmazione, pianificazione e progettazione, fissando obiettivi condivisi e strategie trasversali tra i settori;
  • Dotare la PA di figure professionali tecniche in grado di applicare efficacemente pratiche di project management;
  • Efficientare il sistema con netta riduzione stazioni appaltanti;
  • Monitorare i progetti fino alla completa realizzazione anche attraverso piattaforme digitali per la gestione degli appalti.

Ne hanno discusso esponenti del mondo dell’industria – Gianni Armani di Anas; Michele Elia di Ferrovie dello Stato; Claudio De Albertis di ANCE, Matteo Del Fante di Terna – da cui emergono i seguenti aspetti:

  • Rilevanza della progettazione e miglioramento della programmazione degli investimenti e della assegnazione delle risorse adeguate alla tempistica anche di più anni;
  • Introduzione del Dibattito Pubblico per coinvolgimento territori;
  • Attenta Analisi Costi Benefici fin dal progetto preliminare per identificare i reali nodi, monitorando sistematicamente le realizzazioni;
  • Maggiore sinergia tra progettazione ed esecuzione dei lavori;
  • Limitazione dei tempi di autorizzazione, evitando duplicazioni di pareri e posizioni degli enti locali;
  • Attenzione al paesaggio ma senza impattare sulle reali necessità dell’opera.

Hanno poi esposto il loro punto di vista esponenti del mondo della finanza: Federico Merola di Arpinge; Monica Scatasta della BEI; Fabrizio Vitiello di Generali; Alberto Cei di Natixis; Massimo Pecorari di UniCredit – da cui emergono i seguenti aspetti:

  • I progetti di qualità devono rispettare alcuni criteri:
  • robusta analisi e allocazione dei rischi e dei fattori di mitigazione;
  • struttura dell’operazione intesa come relazioni ed equilibri tra le parti che devono essere commercialmente equi e allineati agli interessi;
  • identificazione e sterilizzazione dei conflitti di interesse;
  • Standardizzazione dei contratti;
  • Confronto con best practice internazionali;
  • Certezza del diritto;
  • Introduzione di sistemi di garanzia per attrarre capitali privati;
  • Certezza di tempi e costi di realizzazione;
  • Concentrazione su criteri di bancabilità già nella fase progettuale;
  • Semplificazione dei processi di gara;
  • Ricorso a strutture contrattuali basate su canone di disponibilità, in particolare dove l’opera è fredda

In conclusione, i suggerimenti al Governo sono i seguenti:

  • Predisposizione di un documento sugli standard per la realizzazione di progetti di qualità;
  • Costituzione di una Unità Tecnica a supporto della PA nella valutazione dei progetti;
  • Riduzione/concentrazione delle stazioni appaltanti e creazione di una unità di coordinamento delle stesse.

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