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Wall Street rimbalza per le novità sul lavoro Usa e spinge l’Europa

In America calano ai minimi le richieste di sussidi di disoccupazione e Wall Street respira contaminando anche le Borse europee – Nexi regina di Piazza Affari dove invece arretrano banche e petroliferi

Wall Street rimbalza per le novità sul lavoro Usa e spinge l’Europa

Seduta volatile oggi per i listini europei che, archiviata una mattinata in profondo rosso, hanno recuperato gran parte delle perdite nel pomeriggio grazie al rimbalzo Wall Street. La Borsa di New York si muove attualmente in progresso, dopo i cali delle ultime sedute legate ai timori di un balzo dell’inflazione e al rischio di una conseguente correzione della politica monetaria della Fed. La chiusura è mista in Europa: Londra perde lo 0,58%, seguita da Madrid -0,46%. Francoforte si apprezza invece dello 0,31% con Parigi +0,15%.

Il clima è moderatamente positivo anche a Piazza Affari, che sale dello 0,14% a 24.86 punti, grazie al sostegno di numerose trimestrali migliori delle attese. Con i conti sono in spolvero Nexi +3,33%, Prysmian +2,76%, Pirelli +2,57%.  Rialzano la testa inoltre le azioni Diasorin +2,44% Stm +1,35% e le utility, mentre sono in calo i titoli petroliferi e alcune banche. In fondo al listino: Tenaris -2,27%; Unicredit -1,88%; Eni -1,47%; Banca Generali -1,45%.

I titoli oil soffrono il calo del greggio e il Brent scende sotto i 68 dollari al barile. Sui prezzi del petrolio pesa l’aggravarsi della pandemia in India e la ripresa delle operazioni del Colonial Pipeline, la più grande rete di condutture degli Stati Uniti, bloccata a seguito di un attacco ransomware. Si interrompe così un rally che aveva portato il barile a un massimo di otto settimane dopo che l’Aie e l’Opec avevano previsto un rimbalzo della domanda globale nel corso dell’anno. Scende anche il prezzo dei metalli, dopo il recente rally.

Su alcune banche di Piazza Affari prevalgono le prese di profitto, dopo la fase positiva. Moody’s intanto ha promosso da negativo a stabile l’outlook su nuove importanti istituti, fra cui Intesa (-0,42%), Mediobanca (+1%), Banco Bpm (+0,46%), Credem. Fuori dal paniere principale resta euforica Tod’s. +7,1%, che nel trimestre ha registrato ricavi superiori alle attese grazie alla forte spinta proveniente dalla Cina. Vari broker hanno alzato il prezzo target.

Sul secondario, nel corso della seduta, si è ridimensionata l’impennata dello spread che chiude a 112 punti base (+0,86%), ma il rendimento del Btp decennale risale oltre l’1% (1,01). Si alzano inoltre i tassi anche sul primario. Il Tesoro ha collocato stamani 1,75 miliardi di Btp a 30 anni con un rendimento medio che supera quota 2% (2,06%). In asta è andato inoltre il titolo a 3 anni, 3 miliardi di euro, con un rendimento di -0,06% in rialzo rispetto a -0,17% precedente. Infine a 7 anni sono stati collocati 4,5 miliardi con un rendimento dello 0,69%.

Sul mercato valutario l’euro-dollaro è poco mosso in area 1,2, mentre il bitcoin s’inabissa, silurato da un tweet di Elon Musk. Il numero uno di Tesla ha annunciato che il gruppo non accetterà più la famosa criptovaluta per l’acquisto dei suoi veicoli a causa dell’impatto che essa ha sull’ambiente. Musk è preoccupato infatti per l’elevato utilizzo di combustibili fossili, soprattutto carbone, usati per realizzare le transazioni e il “mining”. “Le criptovalute sono una buona idea su molti livelli – ha scritto Musk – e riteniamo che abbiano un futuro promettente, ma questo non può avvenire a spese dell’ambiente”. Il visionario imprenditore non venderà i bitcoin che possiede, ma li userà quando la loro transazione sarà più sostenibile. Nel frattempo  preferirà criptovalute con minor impatto ambientale.

Intanto, come dicevamo, Wall Street, partita intonata si muove in rialzo. I dati macroeconomici confermano la robusta ripresa, infatti le richieste di sussidi di disoccupazione appaiono in netto calo. La notizia non aggrava però la situazione di ieri, quando i rialzi dei prezzi al consumo e alla produzione avevano fatto sbandare i listini. Anzi, il Dow Jones recupera quota 34mila punti e i titoli tech, i più bersagliati dalla vendite in questo periodo,  appaiono oggi i più comprati. Scende, rispetto alla vigilia, il rendimento dei titoli di Stato, con il decennale in area +1,66%.

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