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Wall Street al record, Piazza Affari in rosso

Le buone performance di Exor e Fca, che capitalizzano le nuove suggestioni sulle alleanze automobilistiche, e i balzi all’insù delle prime due banche italiane riducono le perdite di Piazza Affari, aggravate dalle prese di beneficio su A2A, Banco Bpm, Saipem e Unipol – In altalena l’Aeroporto di Bologna.

La fame di record di Wall Street sembra insaziabile. Anche oggi i mercati Usa, dopo un avvio, tiepido, prendono la via rialzista e quella odierna potrebbe rivelarsi la quinta seduta di fila con i tre listini principali al top. In attesa che le prossime ore svelino quest’arcano, Milano chiude a -0,69%, unica piazza in rosso nel positivo contesto europeo, con Madrid a +0,78%; Parigi +0,59% e Credit Agricole in rally dopo i conti; Londra +0,47%; Francoforte +0,19%. 

Risale lo spread fra decennale italiano e tedesco: +1,47%, a 186.90 punti; rendimento 2,26%. I governativi nostrani risultano peggiori di quelli di altri paesi della zona euro, in un contesto di mercato poco propizio per l’intero comparto dei bond e con la prospettiva di un aumento del costo del denaro negli Stati Uniti. Oggi il cambio euro dollaro resta praticamente invariato.

Dopo due giorni bullish dunque il Ftse Mib soffre un po’ le prese di beneficio degli investitori, nonché la debolezza delle utilities e dei petroliferi. Vendite su Banco Bpm -3,35%; Bper -2,55%: Ubi -1,72%, ma anche su Unipol -2,78% e Unipolsai -1,34%, dopo i guadagni dei giorni scorsi. Arretrano A2a -1,86%; Enel -1,54%; Italgas -0,84%; Terna -1,02%. Seduta negativa per Prysmian -1,67%; Cnh -2%; Leonardo -1,59%. Debole il lusso con Luxottica -1,07% e Moncler -0,62%.

Petroliferi in ribasso: Saipem -2,66%; Eni -1,1%; Tenaris -0,86%. Una tendenza che si accentua dopo i dati sulle scorte Usa di petrolio, il triplo rispetto alle previsioni di mercato. Verso le 16,30 il future sul Light crude statunitense registra un calo dello 0,3% a 53,04 dollari al barile al Nymex, mentre quello sul Brent cede lo 0,36% a 56,11 dollari all’IPE di Londra. 

Tornando in Piazza Affari: piatta Fca +0,09%, che riduce i guadagni nel finale dopo aver toccato un nuovo massimo storico, ancora in scia al possibile accordo di Peugeot-Citroen con Gm per la cessione di Opel al gruppo francese, che potrebbe riaprire le porte di un’aggregazione fra Fiat stessa e Gm. Oggi il governo di Berlino ha dichiarato che sarà al fianco della casa automobilistica tedesca in questa vicenda. Ancora tonica Exor, +1,19%. Nel mondo delle quattro ruote si distingue Brembo, +0,72%. Acquisti su Stm +1,39%-

Seduta in rialzo per le grandi banche: Unicredit +1,02% e Intesa Sanpaolo +0,83%, ancora meditabonda sull’operazione Generali. Per il presidente Gian Maria Gros-Pietro “non c’è incertezza, perché non c’è nessuna operazione” e nemmeno una “deadline” per decidere se procedere a un’integrazione con il Leone triestino. Il raffreddarsi del clima offusca un po’ Generali -1,87%, oggi riunita in cda

Fuori dal club delle blue chip i riflettori restano accesi sull’Aeroporto Marconi di Bologna, oggi particolarmente volatile, su cui piovono acquisti in mattinata e vendite nel pomeriggio, fino a chiudere come peggior titolo di giornata a -12,26%. Lo scalo petroniano ha vissuto 16 sedute consecutive in rialzo e ha quasi raddoppiato il valore delle azioni da dicembre. Il 2016 dovrebbe chiudersi con risultati in netto miglioramento rispetto al 2015, che potrebbero inoltre consentire di confermare o addirittura aumentare il dividendo. Per Mf inoltre potrebbero esserci operazioni straordinarie in vista.

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