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Volete comprare la casa dei sogni? Advise Only vi spiega come fare

ARTICOLO TRATTO DAL BLOG DI ADVISE ONLY – Ormai è una certezza: agli italiani piace investire nel mattone e in Europa sono quelli che di più lo fanno – Ma come potrebbe cavarsela, in un periodo di tale crisi, chi la casa ancora non ce l’ha? Ecco il portafoglio “Obiettivo Casa”, costruito su misura per coronare il sogno della casa di proprietà.

Volete comprare la casa dei sogni? Advise Only vi spiega come fare

Non c’è dubbio: agli Italiani l’investimento nell’immobiliare piace. A fine 2010 circa il 68,7% delle famiglie italiane è proprietaria di casa contro una media Europea del 60% e secondo le ultime stime di Banca d’Italia l’investimento in abitazioni rappresenta il 54% della ricchezza netta degli Italiani.

Anche voi volete comprare una casa?

Sicuramente vi risulterà difficile (a tratti drammatico) mettere da parte un gruzzoletto che permetta di coronare il sogno di comprare una casa, soprattutto in questo scenario economico-finanziario. Anche nel mio ristrettissimo campione di amici, mi è stato chiesto spesso come fare, quale strategia adottare e come investire in modo da incrementare un piccolo risparmio iniziale.

Il consiglio che mi sento di dare è di prendere come modello il portafoglio “Obiettivo casa”, un portafoglio già presentato questo autunno ai lettori della rivista “F” e recentemente proposto e ribilanciato sul sito Advise Only (potete consultarlo, seguirlo, copiarlo gratuitamente).

Lo scopo di “Obiettivo casa” è generare nel medio periodo un capitale utilizzabile per l’acquisto di una casa, tipicamente a complemento del capitale ottenuto tramite un mutuo.

A fruire di questo capitale può essere una giovane coppia, un single desideroso di conquistare il suo spazio fisico d’autonomia, oppure genitori o nonni che vogliano aiutare un figlio o un nipote ad accumulare un capitale per compiere il grande passo.

Con quali logiche è stato costruito il portafoglio “Obiettivo Casa”?

Per prima cosa, si è cercato di unire una politica di versamenti graduale nel tempo con una struttura di portafoglio semplice che minimizzasse i costi gestione. Ecco uno schema riassuntivo sulla scelte di portafoglio:

Orizzonte temporale: 5-8 anni circa, che ci pare un periodo ragionevole se si pensa, ad esempio, ad una giovane coppia che inizia a risparmiare e ad accumulare il capitale necessario all’acquisto della prima casa (passo che, a torto o a ragione, molti italiani amano effettuare).

Rischio: rischio medio-basso di perdita definitiva del capitale. Il portafoglio è pensato per chi ha bisogno di un potenziale di crescita del capitale non trascurabile e, come noto, senza correre qualche rischio non si ottiene nulla! Il portafoglio risponde comunque ad una logica di gestione prudente.

“Taglio minimo” del versamento graduale nel tempo (PAC): 3.000 euro circa, è possibile ovviamente  investire multipli di tale cifra. La somma non è in assoluto bassa, ce ne rendiamo conto. Questo dipende dalla necessità di acquistare titoli di Stato il cui taglio minimo è 1.000 euro. È comunque possibile sostituire tali titoli con ETF analoghi: si tratta di un’approssimazione – non è ottimale – ma è fattibil

Frequenza dei versamenti periodici (PAC):mensile, bimestrale, trimestrale o anche semestrale, in funzione delle disponibilità economiche del risparmiatore. Ci permettiamo una digressione: meglio risparmiare poco e gradualmente ma con metodo e regolarità che dire a se stessi “non ce la faccio”. Spesso si acquistano beni o servizi del tutto inessenziali e si effettuano sprechi non trascurabili: porsi un obiettivo di sostanza, come quello associato a questo portafoglio, è un passo importante per costruire qualcosa di solido e “tagliare i rami secchi”.

Logica di investimento: piuttosto difensiva, con la componente obbligazionaria (72% del portafoglio) che mira a proteggere il capitale investito e la componente azionaria (28%) di natura tattica, che verrà modificata nel tempo e con l’obiettivo di generare il rendimento nel lungo periodo

Obbligazioni: si è privilegiato titoli di Stato italiano (60% del portafoglio) tramite l’acquisto di un CTZ (zero coupon) da detenere fino a scadenza e di un BTP “Inflation-Linked” ” (legato all’inflazione) con l’obiettivo di proteggere il potere d’acquisto del risparmiatore. Per diversificazione si è scelto di investire il restante 12% in ETF sui Paesi emergenti, titoli societari europei e su obbligazioni governative  dei Paesi “Core” dell’euro zona.

Azioni: attualmente è costituita da azioni “Value” (cioè quelle che hanno un valore “reale” in base al Rapporto Prezzo/Utili) di Paesi Sviluppati ed Emergenti con un piccola quantità di azioni dell’Africa che, a fronte di noti rischi politici, ha il più elevato potenziale di crescita economica ed industriale nei prossimi anni.

Come è andato da avvio?

Come mostra la scheda di Rischio e Performance Advise Only, da avvio (ottobre 2012) il portafoglio ha avuto un rendimento del 4,79% con una indice di volatilità annuale del 4,40%, che esprime un rischio abbastanza contenuto, grazie soprattutto ad una prudente esposizione ai principali fattori di rischio del momento che si riflette in un indice di diversificazione piuttosto elevato. In sostanza, fino ad ora il portafoglio ha compiuto il lavoro per cui è stato pensato.

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