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Vivendi alla presidenza di Telecom Italia ma Macron frena Fincantieri

Staffetta al vertice della maggior compagnia telefonica italiana: oggi de Puyfontaine diventa presidente al posto di Recchi – Il presidente francese Macron vuol ridiscutere gli accordi sui cantieri navali di Saint Nazaire per ridimensionare la maggioranza italiana di Fincantieri – Rallenta l’economia Usa – Sterlina e petrolio a picco – Meno profitti perle banche

Sembra ormai scontato che Donald Trump si accinga a denunciare oggi pomeriggio l’accordo di Parigi sul clima, nonostante il parere contrario del segretario di Stato Rex Tillerson (ex ceo di Exxon) e della figlia Ivanka. E già si vedono le conseguenze: Unione europea e Cina hanno raggiunto l’accordo per lanciare un’alleanza verde per combattere il riscaldamento globale. Intanto Elon Musk, il numero uno di Tesla, ha fatto sapere (via tweet) che lascerà il comitato dei consiglieri della Casa Bianca se Trump cancellerà l’accordo sul clima.

La progressiva frattura tra l’America di Trump e gli alleati occidentali non ha per ora provocato danni visibili. Ma anche questo contribuisce al clima di incertezza che frena la locomotiva Usa. Il Beige Book, l’indicatore della congiuntura Usa curato dalla Fed, ha segnalato ieri che “ci sono stati rallentamenti e il venire meno dell’ottimismo in alcune aree della nazione in parte a causa delle preoccupazioni per le politiche del governo”. In particolare “nei distretti di Boston e Chicago la crescita è rallentata un po’ ”, mentre quello di New York ha indicato che “l’attività si è appiattita”.

Dalla Banca Centrale sono arrivati altri segnali di correzione di rotta: Lael Brainard, uno dei sette governatori della Federal Reserve che votano sui tassi, ha detto che, dati gli attuali livelli di inflazione, non c’è alcuna fretta di alzare il costo del denaro. La frenata delle banche di ieri segnala che il mercato comincia a credere nella frenata.

ALLARME DELLE BANCHE: I PROFITTI CALANO. BENE TOKYO

Tokyo si avvia a chiudere con un rialzo dell’1% sostenuta dai primi, ottimi risultati di bilancio nell’anno fiscale che si è chiuso il 30 marzo. Frena invece la Cina: gli indici Pmi non ufficiali segnalano, a differenza di quelli governativi usciti ieri, un sensibile calo dell’attività, il primo da 11 mesi. Shanghai perde lo 0,4%, Seul -0,2%. Lievi ribassi in chiusura a Wall Street: Dow Jones -0,1%, S&P 500 -0,05%, Nasdaq -0,08%.

Rallenta il mercato della casa: le vendite in corso di nuove abitazioni sono scese in aprile dell’1,3%. Il consensus stimava +0,5%.

In un incontro con i grandi investitori a New York i Ceo delle principali banche Usa hanno anticipato che i conti del secondo trimestre non saranno così brillanti come sperato. Brusca la risposta del mercato: Goldman Sachs perde il 3,4%, JP Morgan -2,1%, Morgan Stanley -2,4%, Bank of America -2,9%, Citigroup -2,6%.

CROLLA IL GREGGIO, EXXON DICE NO AL PRESIDENTE

Cadono le quotazioni del petrolio: il Brent perde il 3,7% a 49,8, dollari/barile, Wti a 48,32. Le notizie di un aumento della produzione della Libia hanno innescato nuovi timori che l’accordo fra Opec e altri Paesi (in primis la Russia) per contingentare la produzione non sia sufficiente a ridurre l’eccesso di offerta sul mercato. 

Exxon Mobil perde lo 0,3%. L’ assemblea degli azionisti ha approvato con larga maggioranza (il 62% dei voti) una delibera che impone alla società di prevedere un’informativa adeguata e puntuale sui rischi climatici. Hanno votato a favore i grandi investitori istituzionali, a partire da BlackRock.

A Piazza Affari insieme a Eni (-1,6%), sono scese Saipem (-1,1%) e Tenaris (-2,3%).

BORSE IN ALTALENA, MILANO IN CALO

Calo del petrolio e finanza in difficoltà hanno frenato anche le Borse europee. La Borsa di Milano (-0,40%) chiude in calo al termine di una giornata che ha visto l’indice FtseMib, (alla fine 20.732 punti) oscillare più volte da positivo a negativo, e viceversa.

Anche Parigi ha terminato la seduta a -0,4% come Piazza Affari, mentre Francoforte ha registrato una leggera crescita (+0,1%) assieme a Madrid (+0,4%). Londra in sostanziale parità a (-0,1%).

MAY IN CADUTA, LA STERLINA PERDE COLPI

Sterlina debole dopo la pubblicazione di un sondaggio di YouGov da cui emerge che i conservatori rischiano di perdere 20 seggi nelle prossime elezioni. I Tories oggi hanno una maggioranza di 17 seggi. La valuta britannica cede lo 0,4% circa sull’euro, che sale a 0,8732 sterline da 0,8696 della precedente chiusura.

Il Btp si stabilizza dopo le perdite registrate nelle prime due sedute della settimana. Il decennale tratta al 2,184%. Lo spread è fermo a 189 punti. Debole il trentennale al 3,293% (-0,757%). Pesa sul mercato il clima prefestivo.

Il consigliere esecutivo della Bce Benoit Coeure ha sottolineato la necessità di raggiungere un accordo sulla Grecia in sede europea nella riunione del prossimo 15 giugno.

BANCHE IN PROFONDO ROSSO, MA INTESA TIENE

La caduta delle banche a Wall Street ha avuto un’immediata eco in Europa: a Parigi Société Générale ha perso il 4,6%, Deutsche Bank-2,7%. L’istituto di Francoforte ha siglato un memorandim con China Development Bank su progetti di cooperazione del valore di 3 miliardi di dollari. L’accordo valorizzerà la cooperazione tra la Germania e la Cina con una serie di progetti, nello spazio dei prossimi cinque anni, per lo sviluppo della ‘Nuova via della seta’.

Soffre di più il settore bancario italiano (-1,25% l’indice contro -0,66% a livello continentale). Unicredit ha segnato una perdita dell’1,7%, Banco Bpm -2,6%, Ubi -3,2%, Mediobanca -2,4%. Fa eccezione Intesa, positiva per gran parte della seduta, che non riesce a evitare il segno meno nel finale e cede lo 0,16%. Il mercato ha premiato la rapidità con cui è stato assorbito il 3% venduto da Generali (+1,2%). 

Affonda Banca Carige (-6,53%), penalizzata dallo scontro in atto tra l’azionista di maggioranza e il top management, con l’attesa uscita del Ceo in un momento in cui l’istituto genovese è impegnato in una delicata operazione di rafforzamento patrimoniale e rilancio.

LE TORRI CELLNEX FANNO VOLARE ATLANTIA

In denaro Atlantia (+1,7%). Il titolo della holding dei Benetton beneficia del supporto della banca americana JP Morgan, che promuove a pieni voti la proposta di fusione con la spagnola Abertis. “Riteniamo che il potenziale takeover su Abertis comporti un upside significativo per i prezzi di Atlantia”, scrivono gli analisti di JP Morgan nel daily odierno, confermando il giudizio Overweight e il target price di 27 euro. “La chiusura dell’operazione consentirebbe al mercato di guardare alla nuova società con occhi diversi e il gruppo sarebbe molto meno esposto sull’Italia”, aggiunge il report.

Ancora più di JP Morgan, a spingere il titolo è l’ipotesi che il gruppo americano American Towers avanzi un’offerta per Cellnex, società controllata da Abertis che gestisce torri di trasmissione. Indiscrezioni in questo senso sono apparse sulla stampa spagnola. Alla Borsa di Madrid Cellnex è salita del 4,6% raggiungendo una capitalizzazione di 4,3 miliardi di euro. Abertis possiede il 34% di Cellnex. L’offerta ha galvanizzato gli operatori italiani del settore: Inwit +4,66%, Ei Towers +1,53% e Rai Way +0,98%.

ITALGAS PROMETTE PIÙ DIVIDENDI

Italgas ha festeggiato il piano strategico con un +2,12%. Rispetto alle indicazioni finora fornite dalla società, il piano prevede un’accelerazione della crescita del dividendo, che nel periodo 2017-2019 salirà al ritmo del 4% l’anno, partendo da una base di 20 centesimi sui conti 2016. La stima precedente era di una crescita del 2-3%.

DE PUYFONTAINE SALE IN TELECOM, MACRON FRENA FINCANTIERI

Debole Mediaset (-4,51%) con volumi doppi rispetto alla media. In lieve rialzo Telecom Italia (+0,2%) dopo che Vivendi si è vista riconoscere dalla Commissione Ue la piena legittimità del suo ruolo di primo azionista. La prima conseguenza del verdetto sarà la staffetta ai vertici: il vice presidente Arnaud de Puyfontaine diventerà presidente assumendo tutte le deleghe oggi di Giuseppe Recchi, che lo sostituirà come vice presidente.

A proposito dei rapporti Italia-Francia, il neo presidente Emmanuel Macron, ieri in visita in Normandia, ha annunciato che Parigi vuole ridiscutere l’accordo appena raggiunto con Fincantieri su Stx, i cantieri navali di Saint Nazaire. Macron rivendica un maggior peso azionario: la maggioranza italiana non piace al Presidente, che chiede una maggiore integrazione europea. Ma a senso unico.

SCIVOLA BREMBO: BOMBASSEI CEDE IL 3%

Misti i titoli industriali: Fiat Chrysler sale dello 0,7%, Leonardo +0,4%, Recordati +1,4%. Scendono Stm (-0,8%) e Cnh Industrial (-1,2%). Brembo perde l’1,8% dopo la notizia che il presidente Alberto Bombassei ha venduto il 3% circa del capitale. 

Nel Lusso scende Yoox (-2,6%). Tra i titoli minori brilla Brioschi Sviluppo (+19,92%) dopo la notizia dell’avvio di trattative esclusive per la cessione di un complesso immobiliare a Milano.

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