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Visco: i banchieri italiani guadagnano troppo

Secondo il Governatore di Bankitalia sono necessari “sforzi aggiuntivi: semplificare assetti di governo pletorici, ancorare compensi a fase congiunturale e a risultati di medio-lungo periodo” – “Più donne nei Cda” – “Bene la vigilanza unica europea”.

Visco: i banchieri italiani guadagnano troppo

Nelle banche italiane ci sono ancora problemi di governance: gli assetti di governo sono ridondanti e i compensi non sono adeguati alla congiuntura negativa. Dei “progressi” ci sono stati, ma sono necessari “sforzi aggiuntivi”. L’avvertimento arriva dal numero uno della Banca d’Italia, Ignazio Visco, che stamane ha aperto un convegno sul governo societario a palazzo Koch. 

Visco ha ricordato come in diverse occasioni Via Nazionale “abbia richiamato l’attenzione su aspetti ancora problematici: da ultimo ci siamo soffermati sui costi connessi con assetti di governo pletorici e eccessivamente articolati, che vanno semplificati; su dinamiche dei sistemi di remunerazione non coerenti con l’attuale fase congiunturale e non sufficientemente ancorati ai risultati di medio-lungo periodo“.

Bankitalia è intervenuta anche “sui sistemi di rappresentanza nel board – ha detto ancora Visco – che non garantiscono un adeguato controllo del management, soprattutto in alcuni comparti del sistema bancario (popolari quotate), e sul ruolo chiave di amministratori indipendenti capaci e motivati. Non sono mancate critiche e resistenze all’azione correttiva della Banca d’Italia”.

Quanto alla composizione dei Cda, secondo il governatore “va accresciuta la presenza femminile nei consigli e, più in generale, la diversità nelle sue molteplici accezioni (età, tipo di esperienza, proiezione internazionale, ecc.): allarga le prospettive di analisi, riduce l’uniformità dei comportamenti, attenua gli effetti prociclici rispetto a shock esogeni”. 

Infine, allargando lo sguardo alla prospettiva europea, Visco ha ricordato che “si stanno compiendo scelte importanti e si prospettano cambiamenti significativi nell’assetto della vigilanza in Europa. Scelte e cambiamenti che riteniamo utili per il futuro del sistema bancario europeo e della stessa unione monetaria”.

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