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Vino, risorge il vitigno Foglia Tonda: forum alla Fattoria del Colle

La “riscoperta” promossa da Donatella Cinelli Colombini che ha rintracciato alcuni produttori. Il Foglia tonda verrà studiato come possibile partner del Sangiovese

Un antico vitigno senese abbandonato da oltre un secolo torna a nuova vita e sarà protagonista di un Forum che si terrà  venerdì 1° febbraio alla Fattoria del Colle, a Trequanda (SI) a cura di Donatella Cinelli Colombini, padrona di casa e artefice della riscoperta di questo antico vitigno che è tornato a interessare il mercato e gli esperti.

Il Foglia tonda era diffuso nella Toscana meridionale e forse in Umbria da tempo immemorabile. Di Rovasenda (1877), nel “Saggio per una ampelografia universale” descrive la Foglia Tonda nel Castello di Brolio.  Breviglieri e Casini (1964) lo riferiscono al Chianti. Più di recente è stato identificato nelle vigne storiche dentro le mura di Siena con il progetto “Senarum Vinea” (2007-2012)

Dal 1970, il Foglia Tonda è iscritto al Registro Nazionale delle Varietà di Vite e nel 1978 è stato omologato dall’Università di Firenze.

Fu abbandonato circa un secolo fa quando la sua vigoria dava ai poveri contadini dell’epoca tanta uva poco matura.

La cosa più caratterizzante è la foglia praticamente circolare e somigliante a una piccola padella. I grappoli sono piuttosto grossi, compatti e piramidali, qualche volta alati. Gli acini sono ovoidali con ombelico prominente e buccia blu molto pruinosa.

Il suo maggiore difetto è la fertilità: produce una quantità eccessiva di uva. Il suo pregio è la resistenza a peronospora, botrite e, in parte, all’oidio. È leggermente più tardivo del Sangiovese nel germogliamento, fioritura, invaiatura e ovviamente maturazione.

 «Abbiamo trovato 18 cantine produttrici di Foglia Tonda e 9 di loro, di zone molto diverse della Toscana, hanno risposto al nostro invito. Il forum consente a un gruppo di esperti e di influencer di conoscere meglio le specificità del Foglia tonda nelle diverse espressioni di terroir e stile» spiega il giornalista e assaggiatore Gianni Fabrizio che  guiderà la degustazione organolettica di tre vini ottenuti da Foglia tonda in purezza di cui i primi maturati in anfora permetteranno di capire meglio le specificità del frutto e due in blend daranno l’opportunità di valutare il potenziale del Foglia Tonda come partner del Sangiovese, vitigno principe della Toscana.  Gli altri quattro vini in degustazione saranno serviti direttamente dai loro artefici con la modalità around the table.

Partecipano al forum: Podere Sequerciani (Gavorrano GR), Podere Ema (Grassina FI), Mocine (Asciano SI), Il Castellaccio (Castagneto Carducci LI), Donatella Cinelli Colombini (Trequanda SI), Mammuccini Droandi Nuova Agricoltura (Montevarchi AR), Podere Anima Mundi (Casciana Terme PI), Santa Vittoria (Foiano della Chiana AR), Poggio al Vento Mascelloni (Castiglion d’Orcia SI).

Secondo l’opinione di Gianni Fabrizio «Il Foglia Tonda produce vini di notevole ricchezza polifenolica, caratterizzati da un’acidità spiccata e una buona vocazione all’invecchiamento». Circa il futuro del vitigno «va capito se la sua vocazione è vivere di vita propria oppure diventare un partner privilegiato del Sangiovese in Super tuscan assolutamente autoctoni».

Quello del I° febbraio sottolinea Donatella Cinelli Colombini.è un appuntamento importante anche per i produttori che hanno l’opportunità confrontare esperienze e osservazioni agevolando il cammino verso l’eccellenza qualitativa. «Un modo di rapportarsi diverso rispetto all’aggressivo mondo attuale, ma che fa riferimento alla più antica e vera cultura vignaiola»

I vini di Foglia tonda sono di colore rosso granato scuro. Al naso si rivelano intensi, con sentori di viola, piccoli frutti e prugne secche. In bocca sono pieni e corposi.  Adatti all’invecchiamento. Ed ecco le prime valutazioni di Paolo Storchi e Luigi Fabbrini che nel progetto ARSIA “Adeguamento della Piattaforma Ampelografica Regionale” 1997-2002 furono i primi a individua le differenze in questo vitigno. “Foglia tonda ottenuto con le uve della zona di Grosseto presenta i più elevati valori dei polifenoli totali e dei flavoni, mentre il vino prodotto con le uve della Valdichiana risulta più colorito e ricco di antociani”.

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