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Venezia: stop alle grandi navi dal primo agosto

Le imbarcazioni che superano determinati parametri saranno costrette ad attraccare nell’area del porto di Marghera – Previsti investimenti per nuove infrastrutture e risarcimenti per aziende e lavoratori che subiranno un danno economico

Venezia: stop alle grandi navi dal primo agosto

A partire da domenica primo agosto, le grandi navi da crociera non potranno più navigare nelle acque di Venezia. Lo ha stabilito un decreto legge approvato martedì dal Consiglio dei ministri, che con questa norma pone fine a una controversia iniziata molti anni fa.

In particolare, il provvedimento del governo vieta la navigazione nelle vie marittime della città definite “di interesse culturale”. La restrizione riguarda le navi che superano alcuni parametri: 25mila tonnellate di peso, 180 metri di lunghezza e 35 di altezza, produzione pari allo 0,1% di zolfo. Le imbarcazioni che non superano almeno uno di questi limiti (e che quindi sono considerate sostenibili) potranno continuare a navigare normalmente. Si tratta perlopiù delle navi da crociera che possono portare fino a 200 passeggeri.

Quelle più grandi, invece, saranno obbligate ad attraccare all’interno dell’area del porto di Marghera, entrando dalla Bocca di Malamocco, un percorso stabilito a dicembre 2020 dal comitato interministeriale che si è occupato della questione.

Il problema è che, al momento, a Marghera mancano le infrastrutture per accogliere le imbarcazioni in arrivo e far sbarcare tutti i passeggeri. Per questo il decreto stanzia 157 milioni di euro per costruire banchine temporanee nella zona industriale, in attesa che siano pronti gli approdi fuori dalla laguna.

Il governo ha deciso inoltre di concedere dei risarcimenti a chi subisce danni economici a causa di questa iniziativa, ossia tutto il mondo che orbita intorno al business delle crociere, dagli operatori portuali alle società di facchinaggio. Si tratta di almeno duemila lavoratori già molto provati per il blocco delle partenze imposto durante la pandemia.

Il decreto legge arriva ad appena un mese di distanza da un preciso avvertimento dell’Unesco, che aveva minacciato di inserire Venezia nella lista nera dei siti a rischio. Con il provvedimento appena varato, il governo è convinto di avere archiviato questo pericolo.

“È davvero una giornata importante – ha commentato il ministro della Cultura, Dario Franceschini – non è esagerato definirla storica, perché dopo anni di attesa, dal primo agosto non passeranno più grandi navi davanti San Marco e il canale della Giudecca”.

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