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Veneto Banca – Pop.Vicenza: piano a febbraio, fusione a settembre

Questo il calendario presentato da Alessandro Penati, presidente di Quaestio Sgr, gestore del fondo Atlante – Penati ha ricordato che, senza l’intervento di Atlante, i due istituti sarebbero andati “dritti in risoluzione”, mentre invece in nove mesi il fondo è riuscito a “tirarle fuori” e ora sta chiedendo l’autorizzazione alla Bce al piano.

Veneto Banca – Pop.Vicenza: piano a febbraio, fusione a settembre

Entro la fine del mese di febbraio arriveranno i dettagli del piano di rilancio della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, all’interno del quale è prevista la fusione tra i due istituti veneti.

L’aggregazione diventerà invece realtà nel mese di settembre. Questo il calendario presentato da Alessandro Penati, presidente di Quaestio Sgr, gestore del fondo Atlante, a margine di un convegno a Milano.

Penati ha ricordato che, senza l’intervento di Atlante, i due istituti sarebbero andati “dritti in risoluzione”, mentre invece in nove mesi il fondo è riuscito a “tirarle fuori” e ora sta chiedendo l’autorizzazione alla Bce al piano.

‘La Bce ci dice di considerarla già come una banca unica e non è stato semplice, lo considero un enorme successo – ha aggiunto il manager – A questo punto se va in porto e funziona, e ho ragione di credere che andrà in porto, la ristrutturazione sarà un successo”.

 “Se la chiudiamo per inizio settembre abbiamo due ristrutturazioni due badco, una fusione: in un anno credo sia un record’, ha dichiarato Penati.

Rispetto al passato comunque, i passi avanti ci sono stati: “Abbiamo due banche che erano praticamente fallite e sono ancora adesso in situazioni disastrose. Noi – ha proseguito – presentiamo un piano con il supporto della Bce in cui facciamo due ristrutturazioni, due clean up totali, non solo degli npl ma anche degli unlikely to pay, una fusione e la portiamo in tre anni ad avere dei ratio che saranno i migliori d’Italia: lo considero un gigantesco successo”.

Infine un giudizio su Atlante che, secondo il presidente di Quaestio Sgr, “si è comprata le banche venete in Ipo con numeri che erano da libro dei sogni. C’è una responsabilità mica da ridere, quei numeri erano ridicoli – ha aggiunto – Quello che abbiamo trovato in parecchie situazioni, scava scava, è una horror story”.

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