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Vaccino Moderna efficace al 94,5%: titolo in rally e Borse sugli scudi

A una settimana di distanza da Pfizer-BioNtech, Moderna annuncia l’arrivo di un vaccino con un’efficacia del 94,5% e facilmente trasportabile – Corrono le Borse europee, rally per il titolo Moderna

Vaccino Moderna efficace al 94,5%: titolo in rally e Borse sugli scudi

Dopo Pfizer è il turno di Moderna. L’azienda americana di biotecnologie ha annunciato che il suo vaccino contro il Covid, attualmente in fase di sperimentazione, ha una efficacia del 94,5%, 4,5 punti percentuali in più rispetto a quello di Pfizer e BioNtech, i cui risultati sono stati resi noti la settimana scorsa. Ed esattamente come accaduto lo scorso 9 novembre, il comunicato di Moderna ha mandato in visibilio le Borse di tutto il mondo, che hanno consolidato i guadagni, fiduciose sull’arrivo in breve tempo di un vaccino che possa sconfiggere la pandemia che sta mettendo in ginocchio le economie globali. A tirare la volata è proprio il titolo Moderna, che sul Nasdaq sale del 9,2% a 97,7 dollari dagli 89,39 della chiusura di venerdì.

IL VACCINO DI MODERNA

Ma andiamo con ordine. Il vaccino di Moderna, come quello di Pfizer-BioNtech, si trova alla terza fase di sperimentazione, quella sull’uomo, e i dati dicono che la sua efficacia – pari al 94,5% – sta superando le aspettative. Entrambi i preparati sono a RNA, vale a dire stimolano la produzione di anticorpi contro la proteina spike attaccata dal virus.

I test di Moderna sono stati condotti su 30mila pazienti, attraverso la somministrazione di due dosi a distanza di 4 settimane. I pazienti sono stati divisi in due gruppi, al primo è stato somministrato il vaccino, al secondo un placebo. Ad ammalarsi sono stati in 95, 90 appartenenti al gruppo che aveva avuto il placebo e 5 a quello dei vaccinati. Tra questi ultimi non sono stati riscontrati effetti collaterali rilevanti, al massimo qualche grado di febbre, un po’ di stanchezza e l’indolenzimento nel punto dell’iniezione. Non solo,  nessuno dei vaccinati ha avuto sintomi gravi da Covid-19, mentre 11 dei positivi non vaccinati sono stati colpiti dal Covid severo. Da questi dati è stato calcolato un valore d’efficacia pari al 94,5%.

Non ci sono ancora i dettagli precisi relativi al tipo di protezione garantita o all’efficacia sulla fascia più debole, quella degli anziani, ma nonostante ciò la speranza è alle stelle. Anche perché rispetto al vaccino di Pfizer, quello di Moderna ha un vantaggio in più: può essere conservato per 30 giorni in un frigorifero o in un freezer e può rimanere a temperatura ambiente fino a 12 ore, caratteristiche che lo rendono più facilmente trasportabile rispetto al preparato dei rivali che invece richiede una conservazione a -80 gradi. 

Sulla base di questi risultati, la società ha annunciato l’intenzione di presentare alla Food and Drug Administration una richiesta di autorizzazione all’uso per emergenza. Nel frattempo, l’Ema (l’autorità europea del farmaco) ha già avviato l’analisi dei dati del vaccino di Moderna nell’ambito della procedura del rolling review, che rappresenta il primo passo per la definitiva approvazione. 

Secondo le prime indiscrezioni, le prime 20 milioni di dosi saranno prodotte entro la fine dell’anno e destinate al mercato americano (ricordiamo che Moderna ha ricevuto 2,4 miliardi di dollari di finanziamento dal governo Usa). Le successive, comprese tra 500 milioni e 1 miliardo, saranno prodotte nel 2021 e saranno destinate al mercato globale. Il prezzo del vaccino, secondo i rumors, sarà pari a 25 dollari. 

LA REAZIONE DEI MERCATI

L’annuncio di Moderna ha innescato un rally delle Borse europee che già in mattinata viaggiavano in territorio positivo. La migliore è Madrid (+2,99%), seguita da Milano (+2,28%) e Parigi (+2,1%). Leggermente più arretrate Francoforte (+1,1%) e Londra (+1,1%). 

In rialzo anche i tre principali listini americani: Dow Jones (+1%), S&P 500 (+0,6%), Nasdaq (+0,2%). 

Tra i titoli, in rally Moderna (+9,2%), mentre viaggiano in rosso le rivali Pfizer (-1,84%) e Biontech (-11,51%).

(Ultimo aggiornamento: ore 15.37 del 16 novembre).

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