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Upb sulla manovra: famiglie e dipendenti pubblici i principali beneficiari

Effetti sui saldi confermati rispetto alla versione iniziale, numerosi nuovi interventi ma con impatto di importo contenuto e forniti di copertura

Upb sulla manovra: famiglie e dipendenti pubblici i principali beneficiari

L’Ufficio parlamentare di bilancio analizza gli effetti della versione definitiva della manovra di bilancio per il 2024, affermando che “sono stati sostanzialmente confermati gli impatti sui saldi indicati nella versione iniziale della manovra”, ma “rispetto agli andamenti a legislazione vigente la manovra peggiora il deficit pubblico nel triennio 2023-25 e lo migliora nel 2026”. Non solo: famiglie e lavoratori dipendenti sono i maggiori beneficiari delle misure previste dalla manovra nel triennio 2024-2026. È quanto si legge nel nuovo focus dell’Upb che fornisce un quadro sintetico e sinottico degli impatti finanziari ed economici delle misure della legge di bilancio analizzate insieme alla legge di conversione del Dl 145/2023 e ai decreti legislativi relativi alla riforma fiscale. I tecnici dell’organismo analizzano gli effetti finanziari rispetto allo scenario a legislazione vigente nel periodo 2023-2026, l’impatto sui soggetti destinatari e le basi economiche, e le principali modifiche introdotte durante l’iter parlamentare.

Upb sulla manovra: migliora leggermente il disavanzo, peggiora il deficit pubblico

Secondo l’Upb, presieduto da Lilia Cavallari (nella foto), gli impatti sui saldi indicati nella versione iniziale della manovra sono confermati anche nella versione finale, “essendosi determinato solo un leggero miglioramento del disavanzo nel triennio 2024-26, inferiore a 50 milioni nel primo anno e a 100 milioni in ognuno dei due successivi”. Rispetto agli andamenti a legislazione vigente, la manovra peggiora il deficit pubblico nel triennio 2023-25 e lo migliora nel 2026. 

Per quanto riguarda invece il quadro tendenziale, fatta eccezione per il 2024 su cui pesa l’effetto del taglio dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti e della revisione dell’Irpef, le entrate nette aumentano e vengono incrementate le uscite nette in tutto il quadriennio. “Il rientro del disavanzo al di sotto del 3 per cento del Pil programmato nella Nadef per il 2026, dato l’aumento disposto per le uscite correnti, deriva da un incremento delle entrate nette e da una riduzione delle spese in conto capitale”, spiega l’Upb.

Manovra a beneficio delle famiglie

Il focus evidenzia anno per anno gli impatti netti su tre macro gruppi: famiglie, imprese e lavoratori autonomi. “Nel 2024 – scrive l’Upb – beneficiano maggiormente della manovra le famiglie, in particolare quelle con lavoratori dipendenti tra i componenti, con benefici netti che ammontano complessivamente a 16,4 miliardi, di cui 3,4 per i soli dipendenti pubblici”. Ma anche nei successivi due anni, i principali beneficiari della manovra sono le famiglie (rispettivamente per circa 6,4 miliardi e 6,9 miliardi), in particolare i dipendenti pubblici. 

L’impatto netto su imprese e lavoro autonomo è invece restrittivo, contribuendo al miglioramento del saldo in tutti gli anni del triennio 2024-26 rispetto allo scenario a legislazione vigente”, continua il focus.  

Nel 2024, rispetto allo scenario tendenziale, a seguito della manovra si riducono in modo significativo le entrate che gravano sul lavoro e in misura più contenuta quelle sul consumo; aumentano invece quelle sul capitale. Nel biennio 2025-26 aumentano le entrate relative a tutte le basi economiche, in misura più marcata sul capitale. 

Nel 2024 aumenta la spesa per difesa e sanità

Sul lato delle spese nette, le uscite maggiori riguardano la difesa, la sanità e altre spese non chiaramente classificabili per il 2024, mentre nel 2025-26 i maggiori esborsi sono indirizzati a sanità, spese non classificabili, protezione sociale e servizi generali delle Amministrazioni pubbliche.  Di contro, i risparmi di spesa sono concentrati, nel biennio 2023-24, prevalentemente nella funzione servizi generali delle Amministrazioni pubbliche, mentre nel 2026 rilevanti minori spese sono disposte per le funzioni affari economici e difesa. 

“Nel complesso, nell’iter parlamentare l’impostazione della manovra di bilancio è rimasta invariata: le modifiche apportate alla legge di bilancio hanno avuto un impatto marginale sui saldi e i numerosi nuovi interventi sono stati di entità contenuta. Limitati infine i cambiamenti al DL 145/2023 e nessuno sui due decreti legislativi”, conclude l’Upb.

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