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Unipol: utile raddoppia, ma S&P taglia il rating

La compagnia ha chiuso il primo semestre con profitti in crescita del 112,3% su base annua, a 121 milioni di euro – Standard & Poor’s ha però declassato il rating di Unipol Gruppo Finanziario da BBB- a BB+ e quello della controllata Unipol Assicurazioni da BBB+ a BBB, con outlook negativi, per l’impegno finanziario verso il gruppo Premafin.

Unipol: utile raddoppia, ma S&P taglia il rating

Unipol raddoppia l’utile ma si vede tagliare il rating da Standard & Poor’s. La compagnia d’assicurazioni ha chiuso il primo semestre 2012 con profitti in crescita del 112,3% su base annua, a 121 milioni di euro. Stamane a un’ora dall’apertura il titolo in Borsa della società guadagna l’1,28%. 

La raccolta diretta premi danni – si legge in una nota – ammonta a 2,146 miliardi (-2,3%), di cui 1.292 milioni nei rami auto (-2,5%) e 853 milioni negli altri (-2,1%). I premi diretti vita del gruppo ammontano a 1,074 milioni, in calo del 20,4% a/a. La gestione finanziaria ha ottenuto una redditività lorda a conto economico pari a circa il 4,4%.

Al 30 giugno 2012 l’esposizione sul debito italiano ammonta a 10,309 miliardi, per un valore di mercato pari a 9,892 miliardi. L’esposizione sui titoli governativi emessi da Portogallo, Irlanda, Spagna e Grecia ammonta invece a 942 milioni. Il comparto bancario, infine, ha chiuso con una raccolta diretta da clientela terza (retail e Pmi) di 8,435 miliardi (+1,9% rispetto al 31 dicembre 2011). Il gruppo Unipol Banca presenta un Core Tier 1 dell’8,3% rispetto all’8,2% del 2011. Il primo semestre 2012 si chiude con un utile netto del settore bancario pari a 6 milioni (3 milioni nello stesso periodo del 2011).

Standard & Poor’s ha declassato il rating di Unipol Gruppo Finanziario da BBB- a BB+ e quello della controllata Unipol Assicurazioni da BBB+ a BBB. Gli outlook rimangono negativi. Il declassamento riflette, per gli analisti di S&P, l’indebolimento del profilo di rischio finanziario dovuto all’impegno manageriale e finanziario verso il gruppo Premafin, comprensivo dei 339,5 milioni di euro di investimenti nella ex holding della famiglia Ligresti e dei 140 mln in azioni di risparmio FonSai.

I benefici dell’aumento di capitale da 1,1 miliardi euro e dei relativi proventi per 725,8 milioni, secondo l’agenzia, non sono sufficienti a compensare gli effetti negativi in termini di profilo di investimenti, flessibilità finanziaria e profilo di rischio determinati dall’operazione di fusione con Premafin e con le controllate FonSai e Milano Assicurazioni. 

Intanto l’amministratore delegato Carlo Cimbri ha confermato che le aste sull’inoptato degli aumenti di capitale di Unipol e Fondiaria-Sai si terranno dopo la pausa di Ferragosto, anche se ancora non è stata stabilita una data precisa. Nel complesso l’inoptato riguarda un controvalore di 665 milioni di euro circa, che in caso di mancate sottoscrizioni andrebbe a carico delle banche del consorzio di garanzia, guidate da Mediobanca e UniCredit, che si accollerebbero la porzione più rilevante.

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