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Unicredit: UCCMB aderisce a intesa su beni confiscati alla criminalità

La banca, leader nella gestione su mandato del recupero dei crediti anomali, ha aderito ai protocolli d’intesa con i Tribunali di Roma e di Milano e con l’Abi, per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata.

Unicredit: UCCMB aderisce a intesa su beni confiscati alla criminalità

UniCredit Credit Management Bank (Uccmb) ha aderito ai Protocolli d’intesa con il Tribunale di Roma, il Tribunale di Milano e ABI per la gestione dei beni sottratti alla criminalità organizzata. L’obiettivo di questa importante iniziativa è di non permettere che le conseguenze delle azioni legate alla criminalità lacerino il tessuto imprenditoriale, già messo a dura prova, oltre che dalla congiuntura economica, anche dalle ingerenze malavitose.

Per giungere all’effettiva liberazionedei territori dalle mafie è necessario, infatti, consentire la continuità delle attività delle imprese sottoposte a sequestro e confisca da parte dell’autorità giudiziaria. Aderendo ai Protocolli, gli Enti – non solo le banche, ma anche le più rappresentative Associazioni di Categoria come Unindustria e Confcommercio, Regioni, i Comuni di Roma eMilano, Sindacati Nazionali etc. – delineano fattivi piani di azione, secondo le rispettivecompetenze istituzionali.

L’impegno di UCCMB,  Banca leader nella gestione su mandato del recupero dei crediti anomali, e delle altre banche coinvolte, è innanzitutto quello dinon revocare automaticamente le linee di credito non scadute alle imprese soggette a provvedimenti di sequestro e continuare a erogare nuovi finanziamenti per permettere loro di restare sul mercato in maniera produttiva, a richiesta dell’amministratore giudiziario.

“Quando si sequestrano attività economiche inquinate dalle mafie nell’intenzione di reciderne i tentacoli, purtroppo, si colpiscono anche realtà connesse non colpevoli: con la chiusura di un’impresa se ne disperdono le possibilità prospettiche, si privano del loro lavoro molti cittadini senza colpa e onesti. Bisogna invece convertire queste realtà, recuperarle, riportandole a operare nel solco della giustizia e delle regole – afferma Dino Crivellari, AD di UCCMB – In un Paese che basa la propria economia produttiva sulle PMI, in un momento come questo, non possiamo permetterci di perdere chi merita di restare sul mercato. Lo sforzo comune, al quale si unisce UCCMB, deve puntare proprio a questo: alla tutela e allo sviluppo delle imprese contro ogni mafia”.

La firma dei Protocolli costituisce un ulteriore passo nella lotta alla criminalità organizzata per migliorare e semplificare l’iter di richiesta, assegnazione e gestione dei beni confiscati. È importante, inoltre, che per arrivare a questi risultati si conducano le azioni in modo collegiale esi promuova la collaborazione tra le Istituzioni coinvolte nella lotta alla criminalità.

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