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Unicredit: pronta a cedere 6 miliardi di npl

Si chiama Operazione Prisma ed è il nuovo piano della banca per la cessione di una porzione significativa di crediti deteriorati. La notizia è stata diffusa dall’agenzia di rating Scope. Da Unicredit nessun commento ufficiale

Unicredit: pronta a cedere 6 miliardi di npl

Una maxi cartolarizzazione da oltre sei miliardi di euro è il nuovo piano di Unicredit per liberarsi di una porzione significativa di crediti deteriorati in portafoglio, in vista del nuovo piano che sarà svelato il prossimo dicembre. A diffondere la notizia è stata l’agenzia di rating tedesca Scope che ha soprannominato il nuovo piano della banca “Operazione Prisma”.

Secondo quanto emerge dal report, si tratta di un portafoglio composto da prestiti senior garantiti per il 64% e non garantiti per il restante 36%. In particolare, i prestiti secured sono principalmente garantiti da ipoteche di prima grado su immobili residenziali (90,2% del valori degli immobili), mentre quelle residue, pari al 9,8%,  sono costituite da immobili commerciali, terreni e altri tipi di proprietà.

Gli immobili sono distribuiti in tutta Italia, con quote simili a nord pari al 37,1%, al centro con il 24,2% e al sud con 38,6% del Paese. Il trasferimento del portafoglio è avvenuto lo scorso 11 ottobre e ha un valore nominale pari a 6,057 miliardi, che in termini lordi si aggirano intorno ai 5 miliardi.

Quanto ai rating, la tranche senior è pari a 1,2 miliardi di euro e ha ricevuto da Scope Ratings un giudizio BBB+, una tranche mezzanine di 80 milioni e una junior di 30 milioni. Le prime due classi pagheranno un tasso variabile basato sull’Euribor a sei mesi più un tasso rispettivamente dell’1,5% e del 9%, come commenta il Sole 24 ore, mentre il capitale e gli interessi della classe junior dipenderanno dal rimborso delle obbligazioni senior e mezzanine.

Nessun commento ufficiale da Unicredit, ma l’operazione va nella direzione di quanto dichiarato dal ceo Jean Pierre Mustier nei mesi passati con un obiettivo di riduzione dell’esposizione a 10 miliardi dai 15,7 attuali.

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