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Unicredit: Orcel pensa a M&A nell’Europa centrale e orientale. Intanto riorganizza Hvb

Secondo l’Ad della banca di piazza Gae Aulenti un’acquisizione farà sì che venga riconosciuto a Unicredit il suo pieno valore di leader in Europa

Unicredit: Orcel pensa a M&A nell’Europa centrale e orientale. Intanto riorganizza Hvb

Unicredit sta valutando nuove acquisizioni nell’Europa centrale e orientale. L’amministratore delegato di Unicredit Andrea Orcel sceglie il palcoscenico della tedesca Faz (la versione online del Frankfurter Allgemeine) per indicare, in una lunga intervista, le strategie future di piazza Gae Aulenti. “Un’acquisizione potrebbe aiutarci a garantire che il mercato riconosca il nostro pieno valore, cosa che oggi non avviene, ha detto l’Ad. Vogliamo essere un attore leader in Europa. Agiremo solo se ci saranno le condizioni giuste. Alcune banche non vogliono fare affari. Altre hanno prezzi molto gonfiati. Quindi ne stiamo lontani, siamo disciplinati”. Ma Orcel è fiducioso: “è probabile che nei prossimi anni effettueremo alcune acquisizioni, soprattutto nell’Europa centrale e orientale”.

Per Hvb cambia la forma giuridica e diventa società a responsabilità limitata

L’occasione della platea tedesca è anche quella di spiegare un dettaglio che parrebbe formale ma che come sempre ha risvolti essenziali. Orcel spiega che Hvb, la principale controllata di Unicredit in Nord Europa cambierà forma societaria. La banca comprata nel 2005 dall’allora ceo, Alessandro Profumo, abbandonerà la forma giuridica di una AG (Aktiengesellschaft) per diventare una GmbH (Gesellschaft mit beschränkter Haftung). In base al diritto societario italiano si tratta di un passaggio dalla società per azioni alla società a responsabilità limitata, una forma quest’ultima poco utilizzata per le banche, soprattutto per quelle di elevate dimensioni. Nessun grande istituto di credito tedesco, per esempio, è organizzato in questi termini e per questa ragione la notizia è stata accolta da qualche polemica a Monaco di Baviera, dove qualcuno ha letto la scelta di piazza Gae Aulenti come un depotenziamento di Hvb.

Il ceo, Andrea Orcel, ha spiegato il proprio obiettivo “Con la GmbH i processi diventano più trasparenti e più veloci”. Non solo. Secondo la legge sulle AG, oggi la direzione di Hbv sarebbe obbligata ad agire innanzitutto nell’interesse dell’istituto e non del gruppo. “Dal punto di vista legale, gli interessi del gruppo devono venire in secondo piano. Non possiamo accettarlo”, ha spiegato il banchiere. Oggi ogni volta che Unicredit adotta una visione di gruppo, cosa che quasi sempre la banca deve fare, il management tedesco si mette nei guai perché dovrebbe dare la priorità agli interessi all’AG tedesca, ha spiegato Orcel. Ora la situazione cambierà. “Hvb – ha detto sempre Orcel – avrà lo stesso approccio alle operazioni di tutte le nostre banche, comprese quelle italiane”. Il marchio Hvb comunque non sarà messo in discussione: “Il gruppo Unicredit è stato creato attraverso diverse acquisizioni nel corso degli anni e queste acquisizioni erano legate ai marchi, anche in Italia. Noi abbiamo un marchio forte, ma al momento non esiste un piano del genere”, ha spiegato Orcel alla Faz.

Che cosa potrebbe derivare dall’operazione Hvb

Alcuni osservatori ipotizzano che il nuovo assetto di Hvb potrebbe risultare più favorevole a un’operazione di m&a sulla Germania: del resto Orcel fin dal suo primo anno di mandato aveva esaminato il dossier Commerzbank. Unicredit ha 10 miliardi di eccesso di capitale, un’azione forte e un top management pronto per affrontare la sfida internazionale.

La fiducia nell’economia tedesca

Il banchiere si è espresso anche a favore dell’economia tedesca, pur messa alla prova oggi dalla crisi dell’immobiliare e dalla minaccia di una recessione. “La Germania non è il malato d’Europa. Il Paese si trova ad affrontare la sfida più grande dai tempi della seconda guerra mondiale, perché la trasformazione ecologica e allo stesso tempo il riallineamento industriale devono riuscire senza gas russo e con meno esportazioni verso la Cina. Ma penso che le persone sappiano cosa devono fare. L’economia rimane forte, il governo ha le spalle abbastanza larghe e può contare su condizioni di finanziamento migliori rispetto a qualsiasi altro paese al mondo”, ha concluso il banchiere nell’intervista.

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