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Unicredit da record. Pioneer? “Restiamo”

Il colosso bancario fa meglio delle attese degli analisti e procede fiducioso verso il target di 2 miliardi di utile netto per il 2014 – L’ad Ghizzoni ha confermato che lo scenario economico italiano (e i dati deludenti sul Pil) per il momento non spaventano – Volontà di restare forti in Pioneer – Il manager è fiducioso sul lieto fine riguardo ad Alitalia

Unicredit da record. Pioneer? “Restiamo”

Unicredit fa meglio delle attese degli analisti e nel semestre si avvicina a quota 2 miliardi di utile. Piazza Cordusio ha chiuso il primo semestre con profitti a 1,1 miliardi di euro in crescita del 37,8%. Nel solo secondo trimestre la banca ha registrato utili per 403 milioni . ”Questi risultati ci avvicinano all’obiettivo di circa 2 miliardi di euro di utile netto per il 2014, diventato più sfidante alla luce della modifica dell’imposta sulla valutazione della quota in Banca d’Italia, non inclusa nelle nostre previsioni”, ha commentato nella nota sui conti l’ad Federico Ghizzoni. Prima della modifica dell’imposta sostitutiva sulla valutazione della quota in Banca d’Italia l’utile netto del secondo trimestre raggiunge 618 milioni di euro e 1,3 miliardi nel primo semestre. Il titolo in Boprsa ha comunque chiuso in calo dell’1% (-1,62% il Ftse Mib).

Lo scenario economico italiano per ora non spaventa.“Non c’è nessun bisogno, né motivo per rivedere il piano industriale alla luce del dato che uscira’” domani sul pil italiano, ha detto Ghizzoni. “Ci aspettiamo – ha aggiunto – un dato Istat piatto tra -0,1% e +0,1% e questo vuol dire chiudere l’anno con un +0,2-0,3% di crescita. Nel nostro piano industriale abbiamo un +0,5% per il primo anno ma la stima sui cinque anni del piano sulla crescita italiana è molto prudenziale, inferiore all’1% ogni anno” mentre “ancora oggi il consenso di mercato è di un +0,8% di media. Anche se in rallentamento rispetto alle previsioni di inizio anno, il consenso di mercato prevede ancora un +1% nel 2015 e sopra l’1% nel 2016”. “Noi – ha concluso- siamo rimasti molto più bassi rispetto al consenso di allora, per stare tranquilli, anche facendo esperienza di quanto successo nel passato”.

I coefficienti di capitale regolamentare sono in rafforzamento con il CET1 ratio fully loaded2 che sale al 10,4% e CET1 ratio transitional a 10,8% grazie alla riduzione degli Rwa (gli asset ponderati per il rischio), agli utili capitalizzati e allo scrip dividend. Il total capital ratio transitional si attesta al 15,0%.

Parlando agli analisti Ghizzoni ha confermato l’intenzione di mantenere una quota forte in Pioneer. “Posso soltanto ripetere quello che ho già detto altre volte, ovvero che è un asset davvero strategico per UniCredit. Non siamo sotto pressione e stiamo cercando la strada per accelerare la crescita organica magari al fianco di un partner, nell’ottica di mantenere una quota forte”, ha risposto Ghizzoni agli analisti che chiedevano un commento sulle indiscrezioni di stampa che indicano per Pioneer tre potenziali candidati, ovvero Santander, Cvc e Advent Capital. Per quanto riguarda invece la vendita di UniCredit Credit Management Bank (Uccmb), società controllata dal Gruppo UniCredit leader nel settore della gestione dei crediti non performanti, l’ad ha spiegato che “siamo in una fase di ricevimento delle offerte vincolanti” con una decisione sulla vendita “verso fine anno”. L’esame delle offerte “prendera’ qualche tempo – ha ha aggiunto – si tratta di una decisione abbastanza complessa in quanto riguarda da un lato la piattaforma di servizi e dall’altro la vendita del portafoglio. E’ un cantiere in corso”.

Ghizzoni ha anche rassicurato sul caso Alitalia. ”Penso che il deal stia procedendo nella direzione giusta e che si sia vicini alla firma dell’accordo” ha detto dicendosi ”relativamente ottimista” e aggiungendo di non registrare ” criticità”. Quanto invece al fatto che Poste alzerà il proprio investimento nella compagnia da 70 a 75 milioni, Ghizzoni ha rilevato che Poste ”aveva già fatto passi in avanti. Nell’ottica di un deal differenze non rilevanti possono essere sistemate, che si Poste o qualcun altro”.

Tornando ai conti Unicredit, sono calati i crediti deteriorati lordi che scendono a 82,4 miliardi di euro e un tasso di copertura di oltre il 51% nonostante la riduzione di 65 punti base dovuta alla vendita di portafogli di sofferenze con elevato vintage per oltre 1,3 miliardi di euro. La Core Bank ha registrato un utile netto di 1 miliardo di euro 1 miliardo di euro anche nel secondo trimestre totalizzando 2 miliardo nel semestre. Commercial Bank Italy si conferma primo contributore all’utile della Core Bank, seguito da CEE & Polonia e CIB.

E crescono i nuovi crediti a medio-lungo termine erogati in Italia. Sono 3,1 miliardi nel secondo trimestre (+13,3%trimestre su trimestre) e per un totale di circa 6 miliardi di euro (+52,3%) erogati nel semestre grazie principalmente alla crescita dei mutui (+146,2% semestre su semestre) e dei crediti alle imprese (+62,5% semestre su semestre).

Allo stesso tempo UniCredit ha restituito alla Bce 17,1 miliardi di prestiti Ltro di cui 10 miliardi nel corso del secondo trimestre del 2014. I restanti 9 miliardi saranno rimborsati progressivamente.

Infine, si registra un avvicendamento ai vertici del gruppo. Jean Pierre Mustier rinuncerà dal primo gennaio 2015 alla carica di vice direttore generale responsabile della divisione Corporate and Investment Banking (CIB) e della supervisione delle attività tedesche del gruppo. Al suo posto, Gianni Franco Papa, attualmente responsabile della divisione Central & Eastern Europe (CEE) del gruppo. Mustier continuerà ad essere coinvolto nelle attività del gruppo, ed entrerà a far parte dell’UniCredit international advisory board già a partire dall’inizio del 2015 con il ruolo di direttore non esecutivo.

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