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Unicredit: aumento chiuso prima del 10 marzo. Enel: sale redditività

Il gruppo bancario chiude l’esercizio con una perdita netta contabile pari a 11,8 miliardi – Per Enel, l’Ebitda ordinario è cresciuto dell’1,3%, a 15,2 miliardi

Unicredit: aumento chiuso prima del 10 marzo. Enel: sale redditività

Unicredit ed Enel pubblicano i conti del 2016. Il gruppo bancario, che chiuderà prima del 10 marzo l’aumento di capitale da 13 miliardi, chiude l’esercizio con una perdita netta contabile pari a 11,8 miliardi, confermando così le stime fornite lo scorso 30 gennaio. Escludendo 13,1 miliardi di poste non ricorrenti, i profitti netti sarebbero stati di 1,3 miliardi. I ricavi nell’esercizio sono stabili a 18,8 miliardi (-0,3%).

Nel solo quarto trimestre 2016 la perdita netta contabile è pari a 13,6 miliardi. Escludendo 13,2 miliardi di poste non ricorrenti nel trimestre, la perdita sarebbe pari a 352 milioni, per effetto di minori ricavi e di un aumento delle rettifiche su crediti in parte compensati da un rigoroso controllo dei costi.

“Il 2016 è stato un anno cruciale per Unicredit. Abbiamo intrapreso numerose azioni incisive per superare le eredità negative del passato e le criticità operative in modo da assicurare il successo futuro del gruppo”. Lo ha dichiarato l’Ad del gruppo Unicreedit, Jean Pierre Mustier, commentando i risultati dell’esercizio 2016, diffusi oggi.

“Continueremo a rafforzare il nostro semplice modello di business di banca commerciale paneuropea che beneficia di una Divisione Cib interamente integrata, al contempo continuando a fornire l’accesso alla nostra rete senza eguali nell’Europa Occidentale e Centro Orientale ai nostri 25 milioni di clienti”, ha aggiunto.

Unicredit conferma inoltre “tutti gli obiettivi del piano Transform 2019” che erano stati annunciati. Tra le altre cose, è stata confermata la “politica di distribuzione dei dividendi cash con un payout del 20-50% a partire dal 2017”, come annunciato nel piano Transform 2019. Il consiglio di amministrazione ha dunque “deliberato di non proporre alcun pagamento di dividendi per l’esercizio 2016”.

Enel, invece, archivia il 2016 con un incremento della redditività, sintetizzato da un Ebitda ordinario cresciuto dell’1,3% a 15,2 miliardi, grazie a migliori margini registrati in America Latina e sui mercati al dettaglio di Italia e Spagna. I ricavi invece sono scesi nello stesso periodo del 6,7%, a 70,6 miliardi, dai 75,7 miliardi registrati nel 2015. L’Ebitda è stato pari a 15,3 miliardi di euro, invariato rispetto al 2015, mentre l’indebitamento finanziario netto ha toccato i 37,6 miliardi di euro in marginale aumento (+0,3%) rispetto ai 37,5 miliardi di euro registrati a fine 2015.

“Siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti nel 2016 che sono una conseguenza dell’ottima implementazione della nostra strategia. In particolare l’Ebitda ordinario si attesta al di sopra della attese di mercato e del target annunciato lo scorso novembre a dispetto del contesto macroeconomico sfidante – ha affermato l’Ad e Dg di Enel, Francesco Starace – La crescita nelle rinnovabili, l’efficiente gestione dei costi, i buoni margini realizzati in America Latina e la positiva evoluzione del settore retail nei mercati maturi hanno permesso di contrastare la contrazione dei ricavi e l’effetto cambi sfavorevole. I solidi risultati dell’esercizio 2016 ci permettono di confermare i target di piano, continuando nell’implementazione della nostra nuova strategia per gli anni 2017-2019”.

L’Indebitamento finanziario netto a fine 2016 è pari a 37,6 miliardi di euro, in crescita dello 0,3% rispetto a quanto rilevato a fine dicembre 2015. Lo scostamento rispetto ai target presentati alla comunità finanziaria è dovuto alla significativa variazione dei tassi di cambio rilevata negli ultimi mesi del 2016, con particolare riferimento a dollaro Usa e sterlina.

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